
IL DIVANO DEI GIUSTI - "HO DETTO GUARDA LA CULOTTE, NO LO CULETT!"; "CHE T’ASCIUGHI I CAPELLI CON LA CARTA DELLA PIZZA?": PRONTI? IN PRIMA SERATA C'E' L'IMMANCABILE "MATRIMONIO A PARIGI", IN CUI ROCCO SIFFREDI, NEI PANNI DI UNO STILISTA BISEX, CHIEDE A MASSIMO CECCHERINI: "TI PIACE LA TORRE EIFFEL?" E CECCHERINI RISPONDE: “DA DAVANTI, MA NON DA DIETRO!" - DOMANI INIZIA LA MATURITÀ E, IN SECONDA SERATA, NON POTEVA MANCARE IL CLASSICO "NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI" - VIDEO!
Marco Giusti per Dagospia
E in chiaro che vediamo? Ci sarebbe, immancabile, “Matrimonio a Parigi” di Claudio Risi con Massimo Boldi, Anna Maria Barbera, Biagio Izzo, Paola Minaccioni, Massimo Ceccherini. Di questo quinto pre-cinepanettone boldiano targato Medusa rimarrà probabilmente la grande gag tra Rocco Siffredi, stilista bisex, mentre si avvicina alle spalle di Ceccherini con capello biondo cenere. “Ti piace la Torre Eiffel?”, gli fa Rocco appizzandoglielo. “Da davanti, François, ma non da dietro!” risponde Ceccherini.
CAROLINA CRESCENTINI NUDA IN NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI OGGI
Vi segnalo anche una serie di battute che avrebbero fatto quella dei vecchi fan di cinema scorreggione d’annata. “A bientost!”, “La Tigre della Magnesia”, “Ho detto guarda la culotte, no lo culett!”, “Pruderie? Ah... anche a lui ci prude lì”, “Ti vedo un po’ consumato, un po’ consummé”, “Io ho studiato economia all’Albicocca”. Sono quasi tutti svarioni e francesismi di Anna Maria Barbera che fa la moglie di Biagio Izzo, rigida guardia di finanza napoletana che si ritrova a dividere viaggio e suite parigina con Massimo Boldi, piccolo Berlusconi di provincia, direttore della rete locale Telelecco (notevole quando fa gli spot con il parrucchino in testa recitando Dura Minga!) e evasore totale di tasse.
“La prima parola che ho detto non è stata mamma, ma evado!”, si vanta Boldi, in perfetta sintonia con il paese in cui viviamo. Spara grandi battute coatte anche Enzo Salvi, nel ruolo di tassinaro a Parigi con moglie non finissima, Loredana De Nardis, già ex di Boldi nella realtà. Rivolto a Boldi: “Che t’asciughi i capelli con la carta della pizza?”. “Lo sai perché il cesso si è intappé? Perché so’ troppo generoso di chiappe!”. Ma il più divertente di tutti è uno stralunato Ceccherini, assurdamente innamorato di Paola Minaccioni, avida socia di Boldi.
Su Tv2000 alle 21, 10 passa "Il ragazzo sul delfino” di Jean Negulesco con Sophia Loren, Alan Ladd, Clifton Webb, Laurence Naismuth, Alexis Moinotis, dove Fedra/Sofia, pescatrice greca dell’isola di Hydra, ha trovato un tesoro in mare, un ragazzo col delfino tutto d’oro, e non sa se deve donarlo alla Grecia o venderlo. Primo film americano di Sophia e primo di quattro alla Fox. Grande esibizione dei suoi seni, strizzati in camicie attillate bagnatissime.
Il protagonista doveva essere Cary Grant, ma, a quattro giorni dalle riprese, venne avvisato che la moglie, Betsy Drake, era sopravvissuta all’affondamento dell’Andrea Doria e partì per starle vicino. A quel punto si pensò prima a Robert Mitchum, ma poi si chiuse con Alan Ladd, contro i desideri di Negulesco (“fu una totale assurdità”).
CAROLINA CRESCENTINI NUDA IN NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI OGGI
Già vecchio e basso, troppo per Sophia. Tutti gli effetti per renderlo più alto accanto a lei si vedono benissimo. Tutti i tentativi per mascherare la bellezza bagnata di Sophia pescatrice andarono falliti, come racconta Negulesco nella sua autobiografia. "Quando Sophia riemerse dall’acqua, le sue bellezze erano indicate con audace precisione. Il fotografo di scena lasciò cadere la macchina fotografica. Il fonico alzò il suo braccio. Gli operai greci rimasero sbalorditi".
Quell’immagine la resa la donna più sexy del mondo nel 1957. Il film venne girato tra Mykonos, Rodi, Delos e Santerini. Gran parte del corpo di Sophia è in realtà della sua giovane controfigura, la allora diciassette Scilla Gabel. Rai Movie alle 21, 10 passa un raro film sulla guerra in Afghanistan dopo l’11 settembre, “12 Soldiers” di Nicolai Fuglsig con Chris Hemsworth, Michael Shannon, Michael Peña, Jack Kesy, Trevante Rhodes, Elsa Pataky. Non perdiamo troppo tempo col modesto sequel di “Pacific Rim”, cioè “Pacific Rim: La rivolta” diretto da Steven S. DeKnight, e non da Guillermo Del Toro, con John Boyega, Scott Eastwood, Rinko Kikuchi, Cailee Spaeny, Tian Jing, Charlie Day.
Su Rai5 alle 21, 15 un piccolo film di inclusione, “Il diritto alla felicità” di Claudio Rossi Massimi con Remo Girone libraio di gran cuore, Corrado Fortuna, Didie Lorenz Tchumbu, Moni Ovadia, Pino Calabrese. Troviamo su Iris alle 21, 15, “La legge del signore”, primo film di William Wyler a colori nel lontano 1956 con Gary Cooper, Anthony Pekins e Dorothy McGuire che fanno una famiglia di quaccheri in mezza alla Guerra Civile americana nell’Indiana.
Era il film preferito di Ronald Reagan, al punto che ne regalò una copia in vhs a Gorbaciov quando venne in visita da presidente. E l’autrice del romanzo, Jessamyn West, era cugina di secondo grado di Richard Nixon, anche lui quacchero. Ricordo che quando lo vidi, convinto che fosse un western pieno di sparatorie, rimasi malissimo che Gary Cooper si rifiutasse di sparare ai sudisti. Ma così rimasero un po’ tutti gli spettatori, visto che il film andò malissimo. Leggo che nel ruolo della moglie di Gary Cooper doveva esserci Maureen O’Hara, ma John Ford, che l’aveva scelta come protagonista dei suoi film, chiamò Wyler e la tolse dal film. Così arrivò Dorothy McGuire, che non piaceva per nulla a Cooper.
Su Canale 27 alle 21, 20 magari è più fresca la commedia “Cambio vita” di David Dobkin con Olivia Wilde, Ryan Reynolds, Jason Bateman, Leslie Mann, Mircea Monroe, Alan Arkin. Su Rai4 alle 21, 20 trovate il terzo e ultimo capitolo del Diabolik dei Manetti bros, “Diabolik, chi sei?” con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Lorenzo Zurzolo, Andrea Arru, Valerio Mastandrea.
Dei tre film dedicati dai Manetti bros a Diabolik, diciamo che “Diabolik chi sei?”, il terzo, non è ossessivo e autoriale nella messa in scena come il primo, non è originale e miriamleonecentrico come il secondo, ma è forse quello più di genere e più godibile. Specialmente nella prima parte, dove si respira una bell’aria da poliziesco anzi poliziottesco all’italiana anni ’70, con inseguimenti, sparatorie, rapine, macchine d’epoca, una presenza importante come Barbara Bouchet e belle facce da cattivi, come lo strepitoso Massimiliano Rossi come avvocato boss di una banda di rapinatori violenti ricostruiti sul modello dei Bruno Corazzari&co dell’epoca.
Come se la fase più sperimentale e di maggiore adesione al fumetto fosse superata e il problema di chi mettere dietro la maschera, una star come Luca Marinelli o uno sconosciuto come Giacomo Gianniotti?, un vago ricordo. In verità, in questo episodio possiamo rimpiangere un ruolo non così da protagonista per Miriam Leone, vera carta segreta del secondo episodio, mentre la non autorevolezza di Giacomo Gianniotti come Diabolik viene compensata dalla sua versione giovanile nei flashback, cioè l’indovinatissimo Lorenzo Zurzolo, e intanto il Ginko di Valerio Mastandrea continua la storia d’amore con Monica Bellucci, così presa dalla situazione che alla ricerca dell’amato azzarda perfino uno scavalcamento di porta inferriata alquanto improponibile coi tacchi e la gonna.
Su Tv8 alle 21, 30 arriva invece “007 Spectre” di Sam Mendes con Daniel Craig, Léa Seydoux, Christoph Waltz, Ralph Fiennes, Rory Kinnear. Vediamo cosa ne scrissi. Arieccolo 007. Solo che stavolta dice la battuta praticamente dentro la bocca di Monica Bellucci, una fiatata in bocca, in una delle scene migliori del film. Per poi passare ovviamente all’azione. E lasciarla in guêpière stesa sul letto, bonissima, ma poco sgualcita. Gloria tutta italiana, perché Monica Bellucci, megamilfettona nata nel 1964, è la più vecchia Bond Girl che si sia mai vista al cinema. Ma vale il prezzo del biglietto. E non è vero che c’è poca Bellucci e poca Roma in questa nuova avventura di James Bond-Daniel Craig, 007 – Spectre, ancora una volta diretto da Sam Mendes con un copione scritto da John Logan, Neal Purvis, Robert Wade e Jez Butterworth.
“Moriremo insieme”, dice la vedova Lucia Sciarra interpretata dalla Bellucci a Bond, che gli ha freddato il marito nella sequenza pre-titoli. “Ci sono modi peggiori di morire”. Poi fa una folle corsa con la sua Austin Martin DB10 sulla Nomentana, tanto i pizzardoni quando lo acchiappano, inseguito dal bestione Mr. Hinx, interpretato dal wrestler Dave Bautista a bordo di una Jaguar C-X75. Spaventano a morte il pensionato Antonio Salines, sì quello del Teatro Belli già Smerdjakov nei vecchia Karamazov della Rai, e finiscono a correre come matti sulle banchine del Tevere.
E Bond non troverà di meglio che parcheggiare dentro il fiume sto cazzo di Austin Martin che si è portato da Londra per fare il fighetto. Scordavo il bel numero di Peppe Lanzetta che apostrofa Bond con un “E tu chi sì? Struooonzo!!!”, e un Francesco Arca che manco si riconosce. Però, questo quarto d’ora romano e il grande inizio tutto girato in piano sequenza a Città del Messico nel Giorno dei Morti dal geniale Hoyten Van Hoytena, sono tra le cose migliori del film.
sophia loren il ragazzo sul delfino
Perché Roma è fotografata benissimo, anche se non si rispetta nessuna logica di traffico, anche se non ci sono buche né ausiliari del traffico né ex-sindaci in bicicletta. Beh, in verità è buono anche il lungo pezzo in treno in un Nord Africa deserto come fosse un film anni ’60 con Bond e la bella Léa Seydoux, vera protagonista femminile, figlia di Mr. White, cioè Jesper Christensen, inseguiti sempre dal terribile Mr. Hinx, sorta di novello Jaws.
Il problema centrale di questo lungo, 144’, serioso, a modo suo anche molto classico ventiquattresimo titolo dedicato all’eroe di Ian Fleming, è di essere meno forte e politico del precedente e bellissimo Skyfall, dove i conti si regolavano in famiglia tra la M di Judi Dench e il cattivo Javier Bardem, 007 traviato. Dopo un film simile era difficile ricominciare la sagra con la stessa regia. E infatti Mendes in un primo momento non lo voleva fare. Ma ci sono sequenze memorabili.
Passiamo alla seconda serata con “La prima pietra”, commedia inclusiva sull’Italia multietnica diretta da Rolando Ravello ma tratto da un soggetto di Stefano Massini, autore di punta oggi della nostra scena teatrale e delle pagine di Repubblica, con Kasia Smutniak, Corrado Guzzanti, Lucia Mascino, Valerio Aprea, Iaia Forte, Serra Yilmaz. Lo vidi come il primo cinepanettone di sinistra.
Il protagonista di questa buffo, magari un po’ zoppicante ma divertente La prima pietra, è un preside di una scuola romana, certo Ottaviani, interpretato da un sempre divertente e stralunato Corrado Guzzanti. Il povero preside cerca di non far precipitare un piccolo incidente scolastico in una rissa tra culture diverse. Il tutto mentre sta per andare in scena la recita di Natale dei bambini della sua scuola, recita alla quale il preside tiene particolarmente e che ha scatenato proprio l’incidente che dà il titolo al film.
Il piccolo Samir, che nella recita deve interpretare il bue, ha infatti tirato una pietra contro la vetrata della scuola colpendo la coppia di bidelli, Marcello e Loretta, cioè Valerio Aprea e Iaia Forte. Per capire sia come sono andati i fatti sia chi pagherà la vetrata vengono così convocati la maestra di Samir, Lucia Mascino, e la mamma e la nonna di Samir, Kasja Smutniak e Serra Ylmaz, donna inflessibile. Intanto ci si prepara alla recita di Natale… Tutto il film, che ha proprio l’impianto ben preciso da commedia, poggia più sulle capacità dei suoi attori che sui colpi di scena della storia.
i flintstones in viva rock vegas
Dominano Serra Ylmaz e Iaia Forte, mentre Lucia Mascino ha un ruolo più limitante di maestra un po’ esaltata e spiritata, Valerio Aprea fa una sorta di Peppino De Filippo iroso. Corrado Guzzanti recita un po’ di sponda per cercare di portare la pace nella scuola e far partire la sua recita natalizia. Forse non è il ruolo proprio adatto a lui, ma è un grande comico e riesce comunque a far ridere il suo pubblico, soprattutto quando si lancia nella sua particolare interpretazione del bue. Degna di quella di Alberto Sordi.
The Equalizer di Antoine Fuqua
Rai 1 alle 23, 10 propone il classico di Fausto Brizzi, “La notte prima degli esami” con Giorgio Faletti, Cristiana Capotondi, Sarah Maestri, Nicolas Vaporidis, Elena Bouryka. Ricordo che il primo produttore del film, Giannadrea Pecorelli, ebbe l’idea del ritorno agli anni ’80 vedendo le puntate della prima serie di “Cocktail d’amore”, lo show con Amanda Lear che facevo su Rai Due. E mi chiese di incontrarsi con gli autori della sit-com della serie, cioè Massimo Coppola e Alberto Piccinini. Ma Coppola e Piccinini videro il progetto un po’ troppo banale. E persero un’occasione d’oro.
Che Brizzi invece capì perfettamente. Ricordo anche che Brizzi esordì alla regia con questo film perché registi più blasonati arricciarono il naso sul progetto. Rai Due alle 23, 15 passa invece l’action “The Equalizer” di Antoine Fuqua con Denzel Washington, Chloë Grace Moretz, Melissa Leo, Marton Csokas, Haley Bennett.
The Equalizer di Antoine Fuqua
Su Canale 27 alle 23, 35 trovate il sequel del primo Flintstones, cioè “I Flintstones in Viva Rock Vegas” di Brian Levant con Mark Addy, Stephen Baldwin, Kirsten Johnston, Jane Krakowski. Meno riuscito del primo film. Su Iris alle 23, 55 trovate “Catlow” di Sam Wanamaker con Yul Brynner, Richard Crenna, Leonard Nimoy, Daliah Lavi, Jo Ann Pflug, Jeff Corey, solido western di marca inglese, ma girato in Spagna con attori in gran parte americani e un regista, Sam Wanamaker, già ottimo attore in America e poi scappato durante il maccartismo in Inghilterra. Film curioso, tratto da un racconto di Louis L’Amour, con Yul Brynner un po’ sottotono, Richard Crenna come sceriffo, ma con un grandissimo Leonard Nimoy che ruba la scena come bounty killer cattivissimo.
Ha pure una scena di nudo (calma, però, potrebbe essere una controfigura). Catlow è un avventuriero, amico dello sceriffo Cowan, ma fino a un certo punto. Si mette alla ricerca di un tesoro sudista ma si scontra con un gruppo di messicani che hanno avuto la stessa idea. Jo Ann Pflug aveva da poco girato Mash di Robert Altman. Rai4 a mezzanotte propone l’horror “The Reckoning” di Neil Marshall con Charlotte Kirk, Sean Pertwee, Joe Anderson, Ian Whyte, Cal MacAninch, Steven Waddington, dove una giovane donna che ha appena perso il marito per la peste, viene pure accusata di stregoneria. Mi sembra troppo. Pessime critiche.
Rai Movie all’1, 10 passa la commedia “il mio profilo migliore” di Safy Nebbou con Juliette Binoche, Nicole Garcia, François Civil, Charles Berling, Guillaume Gouix. Ho un vago ricordo, ma sono sicuro di averlo visto, di “Donatella”, commedia sofisticata a colori di Mario Monicelli con Elsa Martinelli, che èper questo film vinse il premio della miglior attrice a Berlino. Con lei ci sono Gabriele Ferzetti, Walter Chiari, Aldo Fabrizi, Abbe Lane, Xavier Cugat, ma anche Virgilio Riento, Un film ormai molto lontano.
Ma il film della notte, assolutamente imperdibile, è, Rete 4 alle 2, 55, “Chéri-Bibi – Il forzato della Guyana”, avventuroso tratto dai romanzi d’appendice di Gaston Leroux, diretto nel 1955 da Marcello Pagliero, attore di “Roma, città aperta”, regista di “Desiderio” e “Roma, città libera” con Jean Richard, Lea Padovani, Arnoldo Foà, Danielle Godet, Raymond Bussières e Memmo Carotenuto. Mai visto da nessuno, credo. Chiudo sul piccolo western “Due pistole per due fratelli” di Sidney Salkow con Buster Crabbe, Neville Brand, Ann Robinson, Slim Pickens, Michael Ansara, Walter Sande.
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rocco siffredi in matrimonio a parigi