quel movimento che mi piace tanto

IL DIVANO DEI GIUSTI - IN CHIARO, IL FILM PIÙ STRACULT DELLA NOTTE RISCHIA DI ESSERE LA COMMEDIA SEXY SENESE “QUEL MOVIMENTO CHE MI PIACE TANTO” DI FRANCO ROSSETTI, CON CARLO GIUFFRÉ, MARTINE BROCHARD, RENZO MONTAGNANI, CINZIA MONREALE, E CARLO VERDONE AL SUO ESORDIO COME ASSISTENTE ALLA REGIA, MA HA PURE UN BREVE RUOLO DA ATTORE. C’È PERFINO UN’APPARIZIONE CON MUTANDE A FILO DELLA MONREALE DENTRO SAN DOMENICO, MENTRE UNA SCOPATONA È GIRATA NELLA CAMERA DA LETTO DEL NANNINI, PROPRIETARIO DELL’INDUSTRIA DEL PANFORTE… - VIDEO

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

the tomorrow man

Vediamo in chiaro stasera cosa possiamo vedere. Rai Tre propone l’unica novità, anche se per un pubblico che va dai sessanta in su. Del resto è il pubblico della rete. “The Tomorrow Man”, opera prima scritta e diretta da Noble Jones con John Lithgow e Blythe Danner che fanno i vecchietti svitati e innamorati di una favola apocalittica in un paesino americano. Critiche modeste, “è sempre un piacere vedere questi due attori, magari non in questo film”.

 

la cuoca del presidente

Tv8 alle 21, 30 propone il divertente e piuttosto sofisticato “La cuoca del presidente” di Christian Vincent con Catherine Frot e Jean D’Ormesson. Canale Nove alle 21, 25 il “King Arthur” un po’ coatto del maestro del poliziesco americano Antoine Fuqua con Clive Owen, Keira Knightley, Stellan Skarsgard e il nostro Ivano Marescotti. Non era un capolavoro, ma si vedeva.

il giustiziere della notte 3

 

“Safe House – Nessuno è al sicuro” di Daniel Espinosa, buon mestierante, è un thrillerone spionistico con Denzel Washington che ha fatto il doppio gioco, ma protegge un segreto di stato un po’ imbarazzante. Al punto che si ritrova protetto in Sudafrica da un giovane agente, Ryan Reynolds, col quale dovrà fare coppia per scappare da un gruppo di agguerriti mercenari che lo vogliono morto. Lo trovate su Italia 1 alle 21, 20.

bruce willis il giustiziere della notte

 

Rai Due alle 21, 20 punta sul remake violento, ma meno ispirato del celebre “Il giustiziere della notte”. Stavolta il regista, al posto di Michael Winner, è Eli Roth, e il protagonista, al posto di Charles Bronson, è Bruce Willis. Purtroppo non vale il vecchio film, lo sapete.

 

la cuoca del presidente

Canale 5 alle 21, 20 propone una commedia piuttosto recente, due anni fa, che pensa sia sfuggita a tutti in tempo di pandemia, “Un figlio di nome Erasmus” di Alberto Ferrari con Luca e Paolo, Ricky Memphis, Daniele Liotti, Carol Alt.

 

La storia vede quattro quarantenni italiani che scoprono che uno di loro, ma non sanno chi, è il padre di un ragazzo ora ventenne che vive a Lisbona, figlia di una donna che tutti e quattro hanno amato ai tempi dell’Erasmus. La donna è morta, però, e la domanda che i quattro si pongono è di chi sia il figlio.

 

 

 

mr bean

Su Canale 27 alle 21, 10, magari è più divertente “Mr. Bean. L’ultima catastrofe" di Mel Smith con Rowan Atkinson, cioè Mr. Bean, e apparizioni eccellenti come Burt Reynolds, John Mills, Harris Yulin, Sandra Oh. Bean, che lavora come inserviente alla National Gallery di Londra deve accompagnare in America un celebre dipinto di Whistler, ma forse non è la persona più adatta. Critiche piuttosto tiepide.

 

focus niente e' come sembra.

Su Tv2000 alle 21, 10 trovate un altro film per spettatori anziani, “Edie” di Simon Hunter con Sheila Hancock, Kevin Guthrie, Paul Brannigan, dove la protagonista è una vecchia signora che vuole scalare una montagna scozzese. Di grande interesse… Non ha grandi voti, ma non è un disastro (il 7% di gradimento) come il thriller più interessante, solo sulla carta, “Runner Runner”  di Brad Furman con Ben Affleck, Justin Timberlake, Gemma Arterton, Anthony Mackie, Rai Movie alle 21, 10.

 

focus niente e' come sembra

Per il resto trovate su Cine 34 alle 21 la commedia di Carlo Verdone “I due carabinieri” dove fa coppia con Enrico Montesano, allora nel suo massimo momento di notorietà televisiva, e trovate anche un Massimo Boldi estremamente divertente e Paola Onofri, il non eccezionale thriller con raggiri continui “Focus – Niente è come sembra” diretto dalla sofisticata coppia di regista Glenn Ficarra e John Requa con Will Smith e una bellissima Margot Robbie appena lanciata, Canale 20 alle 21, 05.

 

enrico montesano carlo verdone i due carabinieri

 

E’ un ottimo mélo americano, con grandi attori e preziosa sceneggiatura “I segreti di Osage County” di John Wells con Meryl Streep, Julia Roberts, Juliette Lewis, Julianne Nicholson, Ewan McGregor, Benedict Cumberbatch quando non era ancora Doctor Strange, La5 alle 21,10.

 

Tratto dalla celebre commedia premio Pulitzer di Tracy Letts, lo stesso autore del geniale “Killer Joe”, inizia con l’unico vero maschio della storia, il padre famiglia Beverly Weston, interpretato dal grande Sam Shepard, che ha visto bene di togliersi la vita dopo neanche cinque minuti. Ha regalato una copia delle poesie di T.S.Eliot all’indiana, Misty Upham, che ha assunto per curare la moglie Violet, una scatenata Meryl Streep da Oscar, malata di cancro alla bocca, ha dato qualche indicazione e si è tolto di mezzo con grazia.

 

i segreti di osage county

Le tre figlie dei due accorrono e si vivranno il funerale e la simpatica cena di famiglia successiva dove vengono a galla le grandi verità mai dette. Il dramma, e ovviamente il film, è tutto al femminile. E vedrà protagonista Violet, forte, drogata, dilagante, insopportabile, sua sorella Mae, la notevole Margo Martindale, sposata col martire Charles, Chris Cooper, e madre del massacratissimo Little Charles, Benedict Cumberbatch, e poi le sue tre figlie, Barbara, Julia Roberts, la più simile a Violet, sposata ma separata con l’intellettuale Bill, Ewan McGregor, e madre della teenager Jean, Abigail Breslin, la svalvolata Karen, Juliette Lewis, che si presenta da Miami con un bel tomo in Ferrari, Steve, Dermot Mulroney, e la triste Ivy, Julianne Nicholson, che è rimasta a curare la mamma e sogna di scappare col cugino Little Charles.

 

JULIA ROBERTS E MERYL STREEP IN OSAGE COUNTY

 

Sceneggiato per lo schermo dallo stesso Tracy Letts, che aveva presentato con incredibile successo il dramma nel 2008 nel suo teatro di Chicago, lo Steppenwolf, il film non è molto di più che una buona versione cinematografica di una commedia che permette alle sue prime attrici di mettersi in gran luce e puntare all’Oscar. Vennero nominate sia Julia Roberts che Meryl Streep, ma non vinse nessuna delle due.

 

robert redford all is lost

Mi piace molto anche “All Is Lost” di J.C.Chandor con Robert Redford unico attore, Iris alle 21, dramma marino dove il protagonista, neanche giovanissimo, va a sbattere col suo yacht da 14 metri contro un container e cerca di sopravvivere alla natura con le sue sole forze. “God!”, “Fuck!”, “I’m here!”, “Help!”.

 

Certo, se metti in piedi un film dove per 106 minuti c’è un solo attore che ha fatto naufragio in pieno Oceano Indiano non è che il dialogo possa essere così brillante. Inoltre, come diceva Alberto Sordi come Giovanni Maria Catalan Belmonte nell’episodio “Il malconcio” del capolavoro “I nuovi mostri”, solo in mezzo all’oceano è allora che tu, navigatore solitario, capisci “quanto sei stronzo a compiere queste imprese che non contano un cazzo”.

 

JULIA ROBERTS E MERYL STREEP AUGUST OSAGE COUNTY

E’ un po’ prevedibile, con le sue tempeste, la mancanza di cibo e di acqua, l’arrivo degli squali, ma non è affatto noioso il film e Redford è già un po’ mummificato ma un bel po’ più giovanile di un Eugenio Scalfari o di un Piero Ottone alla sua età, che almeno vent’anni fa, ci massacrò l’estate con una serie di articoli sulle gioie della barca a vela su Repubblica. Ricordate?

 

In seconda serata trovate l’action realistico “Boston – Caccia all’uomo” di Peter Berg con Mark Wahlberg, Michelle Monaghan, John Goodman, Kevin Bacon, Rai Movie alle 22, 45, il lacrimoso sentimentale con bambino orfano e coppia che trova l’amore adottandolo “Tre all’improvviso” di Greg Berlanti con Christina Hendricks, Katherine Heigl, Josh Duhamel, Melissa McCarthy, canale 27 alle 23, 10.

 

Non mi ricordavo più di “Air America”, film di avventure aeree in Vietnam con piloti non proprio idealisti, diretto nel 1990 dal bravo Roger Spottiswoode con Mel Gibson, Robert Downey Jr, Nancy Travis, Iris alle 23, 20.

 

 

leonardo di caprio michelle williams shutter island

Cine 34 alle 23, 20 continua la saga dei film sui carabinieri con “Il tenente dei carabinieri” di Maurizio Ponzi con Enrico Montesano, Nino Manfredi, Massimo Boldi, Marisa Laurito. Non è proprio il sequel del film di Verdone, ma ci si avvicina molto. Ricordo di averlo visto in una saletta a Roma piena di carabinieri coi due protagonisti… Non era un capolavoro, però Ponzi era un buon regista e aveva il suo stile.

 

Magari troverete più emozionante “Alien. La clonazione” diretto da Jean Pierre Jeunet con Sigourney Weaver, Winona Ryder, Dominique Pinon, Brad Dourif, Rai 4 alle 23, 20, o il più classico “Men in Black” di Barry Sonnenfeld con Tommy Lee Jones, Will Smith, Linda Fiorentino, Canale Nove alle 23, 35.

shutter island

 

Su Italia 1 alle 23, 40 vi consiglio un capolavoro come “Shutter Island” di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Michelle Williams, che si può anche rivedere per capirlo meglio, anche se funziona al suo massimo se non lo avete mai visto e cadete nella trappola della storia.

 

joan lui

Canale 5 alle 00, 10 propone invece la commedia “Vizi di famiglia” di Rob Reiner con Kevin Costner, Jennifer Aniston, Shirley MacLaine, Mark Ruffalo e Richard Jenkins. Molto bello, anche se schiaffato da Rai Movie alle 0, 55, lo storico “Addio mia regina” di Benoit Jacquot con Diane Kruger, Léa Seydoux, Virginie Ledoyen, sulla triste fine di Maria Antonietta vista però dagli occhi della sua dama di compagnia, Sidonie, interpretata da Léa Seydoux.

 

adriano celentano joan lui

Avverto che nella notte passa di tutto, dal capolavoro stracult “Joan Lui” di Adriano Celentano con Claudia Mori, Gian, Marthe Keller, Federica Moro, Cine 34 all’1, 15, allo spaghetti western giallo di Gianfranco Baldanello “10 bianchi uccisi da un piccolo indiano” con Fabio Testi, John Ireland, Luisa Rivelli, Rosalba Neri, Rete 4 alle 2, 20, un film che non sento nominare da decenni.

 

Come spiega il titolo, si tratta della variante spaghetti del celebre giallo di Agatha Christie. “I nomi italiani e spagnoli degli sceneggiatori”, mi disse Baldanello, “erano stati messi lì solo per avere i contributi del Ministero. Ma in realtà la sceneggiatura c’era arrivata dall’America. Non ricordo chi l’avesse scritta e come ci fosse capitata. Il film era discreto, con Fabio Testi proprio agli inizi”. Questo spiegherebbe anche perché il film è così poco spaghetto western.

 

 

quel movimento che mi piace tanto

Il piccolo indiano, comunque, è proprio Fabio Testi, cioè Ringo, vero indiano che, diventato adulto, uccide i dieci responsabili del massacro della sua tribù. Cine 34 alle 3, 55 passa l’ambizioso “Venuto al mondo” di Sergio Castellitto con Penelope Cruz, Emile Hirsch, Pietro Castellitto, Cine 34 alle 3, 55.

 

Ma il film più stracult della notte rischia di essere la commedia sexy senese “Quel movimento che mi piace tanto” di Franco Rossetti con Carlo Giuffré, Martine Brochard, Renzo Montagnani, Cinzia Monreale, che vede Carlo Verdone al suo esordio come assistente alla regia, ma ha pure un breve ruolo da attore. Ispirato, si diceva anche sui giornali del tempo, a “Giacomo il fatalista” di Denis Diderot, con grandi nudi di Cinzia Monreale e Martine Brochard è anche il tentativo di Rossetti di fare una commedia sexy di successo in quel di Siena, la sua città.

quel movimento che mi piace tanto 1

 

Ha sempre sostenuto che era il suo film meno riuscito. Carlo Verdone, giovane aiuto regista, ricorda che doveva dare le battute agli attori, quasi sempre nudi, a pochi centimetri da loro con grande imbarazzo. Che era anche maggiore perché tutte queste scene erano girate nei grandi luoghi storici di Siena. C’è perfino un’apparizione con mutande a filo della Monreale dentro San Domenico, mentre una scopatona è girata nella camera da letto del Nannini, proprietario dell’industria del panforte.

 

Secondo Verdone si girava con due macchine da presa per due versioni diverse. Più spinta per l’estero, più castigata per l’Italia. Cinzia Monreale dichiara nei giorni di uscita del film, “Io mi spoglio anche in piazza, però non siate così morbosi” (“La Stampa”, 5 gennaio 1976). Martine Brochard, in “Cinema 70”, ricorda con simpatia il film. “Mi sono divertita da matti con Giuffrè, ci inventavamo delle cose insieme sul momento… e poi c’era Montagnani che era un amico, bravo, simpatico”.

quel movimento che mi piace tanto 1

 

Anche la Brochard ricorda delle scene piccanti con Cinzia Monreale per l’estero. Per Giovanni Buttafava, “Il Patalogo”, è un “balordo libello anticomunista, basato sull’idea che per far carriera a Siena si debba essere del Pci, quindi abbandonare le amanti monarchiche (nella fattispecie una contessa che si chiama Livia Serpieri, sic). Meglio ancora se la ragazza appena sposata si rivela una puttana e non una vergine: la rivelazione della diabolica Serpieri scatena, invece del ludibrio, ammirazione per il coraggio proletario mostrato dal protagonista”.

quel movimento che mi piace tanto 2

 

Chiudo con il grande western di Florestano Vancini “I lunghi giorni della vendetta” con Giuliano Gemma, Francisco Rabal, Nieves Navarro, Gabriella Giorgelli, Rai Movie alle 5 e con uno dei capolavori erotici della coppia Gabriele Lavia – Monica Guerritore, “Sensi” , Cine 34 alle 5, 25, un miscuglione pre-pulp di “Nove settimane e mezzo” e “L’onore dei Prizzi” scritto dal geniale Dardano Sacchetti star dei poliziotteschi.

monica guerritore gabriele lavia sensi

 

Lui, Lavia, è un serial killer in fuga dallo sguarda triste che se la spassa a Roma nella casa di appuntamenti gestita da Mimsy Farmer (“sei sempre appetitosa” le fa). Lei, la Guerritore, è una signora bene che fa la donna di piacere per hobby. Ma i realtà è una spia, un killer assoldata dalla concorrenza (boh?) proprio per fargli perdere la testa e farlo fuori.

 

gabriele lavia sensi

Grandi dialoghi nelle scene erotiche tra i due. “Ho voglio di mettere le mani sotto le mutandine…” – “Mi dispiace, non le ho”. Ma Lavia se ne esce anche con un geniale “Non mi sento un professionista, mi sento un fesso”. Capolavoro stracult.

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