DOPATI PER IL SUCCESSO - UNA VOLTA C’ERANO I CORSI MOTIVAZIONALI PER ACCRESCERE L’AUTOSTIMA E LA COCAINA, OGGI C’È IL TESTOSTERONE A FAR VENIRE LA PALLE QUADRE - NON PIÙ SOLO BOMBE DI MUSCOLI CON LA MICCIA CORTA: ATTORI, MANAGER E MILITARI SI DOPANO PER AUMENTARE PROPENSIONE AL RISCHIO, FORZA E AGGRESSIVITÀ - GLI EFFETTI COLLATERALI? ATROFIA DEI TESTICOLI E IMPOTENZA NEI MASCHIETTI, CRESCITA DELLA BARBA PER LE SIGNORE…

1 - GLI STEROIDI LA DROGA DEI FORZATI DEL SUCCESSO, DILAGANO TRA MANAGER E STAR DELLO SPETTACOLO...
Elena Dusi per "la Repubblica"

Aggiungi testosterone alla tua vita. Non tanto per vincere medaglie, ma per far sparire il grasso, definire i pettorali, rialzare la temperatura del desiderio sessuale, condire la giornata sul lavoro con una dose extra di autostima. A pensarla così non sono più solo i bodybuilder, e nessun paese è ormai immune dal consumo illecito di steroidi anabolizzanti. Sylvester Stallone oggi non verrebbe neanche più fermato con una 24 ore di fiale e pastiglie (accadde alla dogana di Sydney) grazie a quel canale di circolazione mondiale oliatissimo che è la vendita su internet.

Ed è ormai una soap opera su giornali e tv statunitensi il processo di Roger Clemens, l´ex lanciatore di baseball soprannominato "Rocket", accusato di aver ricevuto iniezioni di testosterone dal suo allenatore. Fra gli attori trasformati in montagne di muscoli nell´intervallo fra un film e l´altro solo Charlie Sheen ha ammesso davanti ai media di aver fatto uso di steroidi per sei settimane prima di girare "Major League".

I sospetti su molte star rimbalzano da Hollywood a Bollywood. Ma non ci sono solo star, tra i forzati del testosterone. Lo prendono i manager di Wall Street per aumentare la loro propensione al rischio (uno studio del 2009 rivelò che i trader hanno livelli dell´ormone più alti della media). Lo usano i militari in missione, per mantenere i muscoli tonici e potenziare l´aggressività. Lo provano single, sposati e fidanzati (donne incluse) nella convinzione che gli ormoni maschili migliorino le prestazioni sessuali.

Dopo decenni, insomma, gli steroidi sono usciti dalle palestre. Ai consumatori tradizionali si affianca un pubblico nuovo e "laico" che non ha medaglie da inseguire, ma difficoltà di autostima da superare. «Bastano poche settimane. La massa grassa diminuisce a favore di quella muscolare» spiega Roberta Pacifici, che all´Istituto superiore di sanità dirige il reparto farmacodipendenza e doping.

«L´assunzione si chiama "top-down": si cresce gradualmente con le dosi, arrivando a un picco fino a 50 volte superiore all´uso terapeutico. Poi si cala e si trascorre un periodo di riposo per permettere al corpo di ripulirsi: è il "wash out". Nessun fisico reggerebbe senza».

Nell´uso di queste bombe che fanno esplodere muscoli, ma anche fegato, reni e cuore, i culturisti sono paradossalmente i più attrezzati. «Il consumatore ignorante che acquista su internet legge che non ci sono effetti collaterali e si abbandona al fai-da-te più sfrenato» spiega Marco Cosentino dell´università dell´Insubria, coautore di uno studio sui siti che vendono anabolizzanti. Che rivela: «Tra i nuovi consumatori ci sono moltissimi militari. Le basi in Iraq e Afghanistan compaiono di frequente fra gli indirizzi di consegna».

Il drogato di testosterone è disposto ad accettare effetti collaterali devastanti anche solo in nome degli effetti psicologici: aggressività, motivazione, resistenza alla fatica e aumento - sia pur limitato ai periodi di assunzione - del desiderio sessuale. Un questionario dell´università di Padova fra 3mila studenti veneti di medie e superiori ha rivelato che il 6,2% di chi faceva sport ha assunto sostanze dopanti e il 10,7% ha amici che "prendono qualcosa". Ma i dati, basati su ammissioni spontanee, sono sicuramente sottostimati.

Cristina Segura Garcia, psichiatra dell´università Magna Grecia di Catanzaro, ha guidato uno studio sulle motivazioni che spingono a gonfiarsi di muscoli e pasticche. «La passione smodata per l´esercizio fisico non è dissimile, dal punto di vista psichiatrico, da disturbi ossessivo-compulsivi e anoressia. Come una ragazza anoressica non si vede mai abbastanza magra, un ragazzo che va in palestra rischia di non vedersi mai troppo muscoloso».

Ma gli steroidi possono anche uccidere, provocando insufficienza epatica, linfoma, infarto e perfino pulsioni suicide. Ma le indicazioni su quelli venduti online non citano nemmeno gli effetti collaterali "più lievi": crescita del seno negli uomini e sua riduzione nelle donne, atrofia dei testicoli e carenza di spermatozoi (l´organismo smette di produrre testosterone se lo riceve dall´esterno), irregolarità mestruale, perdita di capelli nei maschi e crescita della barba nelle signore.

La sovraeccitazione e l´aggressività, anche sessuale - caratteristiche della fase "top" - lasciano il passo in quella "down" a impotenza e fatica di vivere. «Spesso accade - spiega Pacifici - che dagli steroidi si passi al Viagra, agli ormoni femminili per contrastare la crescita del seno, ai sonniferi per ripristinare il ritmo veglia-sonno e alla cocaina per vincere la depressione, in un crescendo di medicinali di cui si perde facilmente il controllo».

Come se poi gli steroidi non facessero abbastanza male da soli. «Nella mia carriera ho visto di tutto» commenta Giuseppe Lippi, responsabile della Diagnostica ematochimica dell´ospedale universitario di Parma. «Chi rispetta i tempi di wash out riesce ad andare avanti con gli steroidi anche 15 anni. Ma con un´assunzione continuativa è questione di mesi. Infarto, trombosi o necrosi epatica fulminante sono inevitabili».

Poche settimane bastano perché gli effetti dannosi diventino cronici. «Il primo segno spesso è l´ittero, un colorito giallastro» spiega Emanuela Turillazzi, medico legale all´università di Foggia. «Vuol dire che le cellule del fegato hanno cominciato a danneggiarsi».

Del sequestro di steroidi in Italia si occupano soprattutto i Carabinieri dei Nas. «Le indagini - spiega il capitano Francesco Saggio, comandante del Reparto Analisi dei Nas di Roma - possono partire da informazioni confidenziali, da altri processi o dal monitoraggio dei siti web». Gli acquirenti online vengono intercettati, e da lì si fa partire un´indagine sul terreno.

A fine febbraio i Nas di Ancona hanno sequestrato 95mila dosi di sostanze dopanti (uno dei più grandi quantitativi nel nostro paese) a un 62enne di Fano che si riforniva all´estero o su internet, poi miscelava gli steroidi nel suo laboratorio casalingo e li rivendeva con etichette false, simili a quelle di case farmaceutiche famose. All´uomo (un disoccupato) sono state sequestrate case e ville per 4,5 milioni.

Massimo Montisci, medico legale dell´università di Padova, gli effetti degli steroidi li ha visti in prima persona sul tavolo autoptico su cui sono finiti 4 atleti negli ultimi anni: 3 culturisti e un ciclista, morto per un attacco di cuore uscendo dal dentista. «Il cuore si gonfia. Come le cellule degli altri muscoli, anche quelle cardiache aumentano di dimensione, ma senza far crescere la forza di contrazione.

Spesso anzi muoiono e vengono sostituite da tessuto fibroso. E il danno resta permanente anche quando si interrompe l´assunzione. In caso di infarto, la morte viene spesso attribuita a cause naturali, ad esempio a un attacco di cuore di origine ignota». Se si apre un´inchiesta, i test antidoping possono essere svolti non solo sull´urina, ma anche su capelli, altri peli o unghie. «Sono reperti che possono segnalarci un doping vecchio di mesi, fino a un anno» spiega Montisci. «Ma gli atleti hanno imparato. È per questo che a volte li vediamo completamente depilati».

2 - L´ORMONE DEL MANAGER CHE VUOL ESSERE CAPOBRANCO...
Federico Rampini per "la Repubblica"

A Wall Street il testosterone è bisex? La famosa teoria per cui i trader più spericolati sui mercati finanziari hanno alte dosi di ormone maschile, è messa alla prova dal caso di Ina Drew, la capa della divisione investimenti responsabile dei 2 miliardi di perdite alla JP Morgan, costretta ieri alle dimissioni ma non prima di essersi fatta una fama come finanziera aggressiva e spericolata. La Drew non è la prima donna a scalare i vertici di Wall Street (più in alto di lei c´è la numero due di Bank of America).

È stato preveggente il film «Margin Call» (appena uscito in Italia) che ha affidato all´attrice Demi Moore un personaggio simile con una responsabilità identica alla Drew: la gestione del rischio, un settore dove il testosterone "scorre a fiumi", visto che anziché proteggere le banche dalle perdite i protagonisti di queste attività sono spesso a caccia di guadagni immensi, rapidi e azzardati.

La dimensione "clinica" dell´alta finanza attira un´attenzione crescente. Il New York Times cita dalla rivista Cfa Magazine una ricerca firmata Sherree DeCovny secondo cui il 10% dei banchieri di Wall Street sono "clinicamente psicopatici" (contro l´1% nella popolazione generale).

Si moltiplicano i banchieri e trader Street che fanno ricorso a cure di testosterone. Al punto che una clinica specializzata ha aperto proprio nel cuore della City finanziaria di Manhattan, suscitando l´attenzione del Financial Times. I manager della finanza non cercano nel testosterone un aiuto per virilità e prestazioni sessuali (checché possa far pensare un altro film recente ambientato in quel mondo, "Shame").

Quello che vogliono è una droga che li renda più aggressivi, più competitivi, più efficienti. Il boom nel consumo di testosterone si è perfino accentuato dopo la crisi: perché siamo in epoca di licenziamenti nelle banche, quindi "mors tua vita mea", la selezione delle specie diventa più spietata e sopravvivono meglio gli alfa-animali, i capobranco più cattivi.
Accanto al testosterone non è diminuita la domanda di droghe più "tradizionali".

La cocaina che scorre a fiumi emerge da una delle più importanti indagini recenti su insider trading. Un´indagine giudiziaria con personaggi che sembrano una sintesi dell´élite di Manhattan: multietnica, sofisticata, a suo agio nelle tecnologie avanzate, e ricca sfondata. Il procuratore capo in questo caso è Preet Bharara, di origine indiana. La sua preda designata è una donna: Winnie Jiau, cinese etnica, consulente nelle tecnologie avanzate con il vizietto di speculare illegalmente su informazioni riservate.

L´accusa ha portato a testimoniare contro la Jiau un altro giovane protagonista della vicenda. Lui è Noah Freeman, 35 anni, brillante laureato a Harvard, trader finanziario per la società Sac Capital. In cambio della protezione della polizia, e di un probabile sconto della pena, Freeman ha vuotato il sacco. Ma non solo sulle tecnicalità dell´insider trading. La sua testimonianza più sconvolgente è un racconto a base di «funghi allucinogeni, karaoke bar a luci rosse, prostitute taiwanesi da duemila dollari a notte».

Un «contorno» alla vita spericolata che i trader conducono di giorno, quando a Wall Street azzardano puntate di miliardi sui titoli derivati. Le rivelazioni del trader pentito fanno breccia in un muro di omertà. Un altro protagonista del giornalismo d´inchiesta americano, Danny Schechter autore di «Saccheggio, Wall Street e il crimine dei nostri tempi», ha parlato del «fattore testosterone» che domina nel mondo delle grandi banche, e del silenzio che circonda questo fenomeno. «È davvero singolare - sostiene Schechter - che si sappia così poco sul legame fra il sesso estremo e la vita ad alta tensione, iperstressata dei nostri grandi banchieri».

Gli scandali esplosi alla luce del sole finora si contano sulle dita di una mano. Come quello dell´ex chief executive di Bp, John Browne, nonché ex membro del consiglio d´amministrazione di Goldman Sachs, costretto a dimettersi per le rivelazioni di un escort-boy, un giovane remunerato per prestazioni gay a pagamento. Perfino il mariuolo per eccellenza, Bernard Madoff, ha dovuto aspettare di finire in carcere a vita perché la sua amante-massaggiatrice vuotasse il sacco raccontando i suoi gusti molto particolari.

Jonathan Albert, psicologo con clienti a Wall Street, è il solo esperto ad avere tradito il segreto professionale in questo campo: «I Vip dell´alta finanza qui vivono immersi in un clima di narcisismo totale, la loro stessa attività li rende insensibili agli effetti che le loro azioni hanno sugli altri». Escort e droga non sono solo un premio di produzione per incentivare i giovani al rendimento, o una gratifica offerta ai clienti più facoltosi, spiega Albert: spesso sono «l´altra faccia di una vita vissuta ad alta velocità».

 

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