1- DOPO AMY WINEHOUSE, UN'ALTRA MORTE ANNUNCIATA: A 48 ANNI, DOPO AVER VENDUTO 190 MILIONI DI DISCHI, WHITNEY HOUSTON HA CONCLUSO IL SUO INFERNO PERSONALE 2- NON SONO STATE TROVATE DROGHE ILLEGALI NELLA STANZA DI WHITNEY AL BEVERLY HILTON HOTEL DOVE È STATA TROVATA MORTA, INDIVIDUATI SOLO VARI FLACONI DI MEDICINALI 3- È POSSIBILE CHE LA CANTANTE SIA AFFOGATA NELLA VASCA DA BAGNO. QUANDO I MEDICI SONO ARRIVATI, IL CORPO ERA GIÀ STATO RIMOSSO DALLA VASCA, QUINDI SERVIRÀ L'AUTOPSIA PER DETERMINARE SE È MORTA PER OVERDOSE, ANNEGATA, O PER UN'ALTRA CAUSA 4- IL CATASTROFICO MATRIMONIO CON BOBBY BROWN E GLI SCIOCCANTI RACCONTI DELLA SUA TOSSICODIPENDENZA ERANO DIVENTATI OGGETTO ORMAI DI UN REALITY: DALLE STELLE ALLA STALLE, UNA DONNA DI UNA BELLEZZA SPLENDENTE TRASFORMATA IN UNA BARBONA

1- VIDEO: I WILL ALWAYS LOVE YOU
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2012/02/12/visualizza_new.html_97647479.html

2- OVERDOSE O MORTA AFFOGATA NELLA VASCA DA BAGNO? ANNEGATA PER UN'OVERDOSE?
Tmz.com -
Non sono state trovate droghe illegali nella stanza di Whitney Houston al Beverly Hilton Hotel dove è stata trovata morta, ma sono state trovate vari flaconi di medicinali.

Secondo fonti che erano all'hotel quando il cadavere è stato ritrovato, è possibile che la cantante sia morta affogata nella vasca da bagno. Quando i medici sono arrivati, il corpo era già stato rimosso dalla vasca, quindi servirà l'autopsia per determinare se è morta per overdose, annegata, o per un'altra causa. Il corpo è stato rimosso in una barella ed è diretto all'obitorio per l'autopsia.

3- UN'ALTRA MORTE ANNUNCIATA
Paolo Biamonte per Ansa.it

Si può solo provare sgomento nel commentare un'altra morte annunciata. Whitney Houston è stata trovata morta in un hotel di Beverly Hills: a 48 anni ha concluso il suo inferno personale e, per una triste coincidenza del destino, proprio alla vigilia della cerimonia del Grammy Award, l'Oscar della musica che nel 1986, a soli 23 anni, l'aveva consacrata come la nuova regina del soul pop mondiale. Ora il suo nome si aggiunge all'elenco infinito di catastrofi umane che, come una terribile maledizione, ha falcidiato i migliori talenti della musica nera.

A rendere più atroce, e purtroppo prevedibile, la sua morte é il fatto che il suo declino sia avvenuto in diretta sotto gli occhi del mondo: il catastrofico matrimonio con Bobby Brown e gli scioccanti racconti della sua tossicodipendenza sono diventati oggetto di un reality, mentre l'industria del gossip si è arricchita pubblicando le foto impietose di una donna ancora giovane che un tempo era stata di una bellezza splendente trasformata in una barbona. Poi è andata in scena la solita trafila di percorsi falliti di riabilitazione, interviste-confessione con Ophra Winfrey, malinconici tentativi di tornare in tournee, concerti annullati, tristi performance.

Nient'altro che un triste prologo alla solita morte nella camera di un albergo. Un disastro inarrestabile diventato materia per gli appetiti perversi del reality e del gossip che ha fatto troppo presto coniugare al passato una storia musicale fuori dal comune. Perché nei pochi anni in cui è riuscita a controllare i suoi demoni, Whitney ha lasciato una traccia indelebile.

Era una predestinata la povera Whitney Houston: sua mamma è Cissy Houston, grande cantante di gospel e voce importante della tradizione black, sua cugina è Dionne Warwick (cui somigliava per bellezza e naturale eleganza), Aretha Franklin è la sua madrina. E la sua voce, prima che fosse rovinata dal crack, era un dono di Dio.

Dopo il tradizionale apprendistato nei cori della chiesa del New Jersey, lo stato dove era nata, la Houston viene scoperta da Clive Davis, uno dei nomi più influenti della storia della discografia. Il suo esordio è folgorante: nel 1985 piazza brani come How Will I Know, Greatest Love of All e Whitney diventa una star mondiale.

Per il suo terzo album I'm Your Baby Tonight, quello con I Wanna Dance With Somebody, Clive Davis organizza una presentazione nel castello reale di Monaco di Baviera, con lo stesso Davis a illustrare ai media di tutto il mondo i brani uno per uno.

Whitney Houston sembrava davvero una regina. Era il 1990: il suo regno sarebbe durato ancora poco. Si può dire che il suo ultimo vero trionfo sia stato ‘'The Bodyguard'', il film con Kevin Costner dove sostanzialmente interpreta se stessa. Un'interpretazione che si meritò un Razzy, ma il film sbancò i botteghini di tutto il mondo e la canzone I Will Always Love You é diventata un classico. Negli anni '90, senza rinunciare ai milionari cachet cinematografici, gia' sposata con Bobby Brown, prosegue la carriera senza toccare più le vette di un tempo.

Poi comincia il declino. Whitney Houston ha venduto 190 milioni di copie, è entrata nel Guinness dei primati ed è una delle donne più premiate della storia della musica. Aveva una tecnica sovrannaturale e sul piano vocale era in grado di cantare praticamente qualsiasi cosa. Se aveva un limite, era proprio l'eccessivo controllo, la tendenza a far prevalere il virtuosismo sull'emozione.

Generazioni di cantanti le devono moltissimo: è lei che ha fatto da trait d'union tra la tradizione e le nuove star alla Beyonce che oggi occupa con sicurezza e il suo talento innato per la spettacolarità il posto che è stato di Whitney Houston. Non resta che la pietà per una regina che si è lasciata morire in pubblico. Il fatto che il suo nome sia nel Guinness dei primati rende ancora più agghiacciante questa ennesima storia di gloria e di morte.

4- DALLA FRANKLIN A QUINCY JONES: 'UN TALENTO INCOMPARABILE'
Ansa.it

''Una delle piu' grandi cantanti pop di tutti i tempi''. Cosi', all'unisono, i colleghi musicisti, i produttori discografici e anche i semplici fan hanno voluto rendere omaggio alla memoria di Whitney Houston, morta nel pomeriggio di ieri a Beverly Hills all'eta' di 48 anni, alla vigilia della 54esima edizione dei Grammy Awards che si terra' questa sera a Los Angeles.
Numerosi artisti hanno reagito alla notizia dell'improvvisa morte di Withney lasciando messaggi su Twitter.

A cominciare da Mariah Carey. ''Sono in lacrime dopo la morte scioccante della mia amica l'incomparabile Whitney Houston'', ha scritto la cantante. ''Abbiamo perso un'altra leggenda il mio amore e le preghiere sono con la famiglia di Whitney'', ha detto da parte sua Christina Aguilera, mentre Rihanna ha scritto semplicemente: ''Non ho parole. Solo lacrime''. Analoga reazione da parte di Aretha Franklin, madrina di Whitney: ''Non riesco a parlarne adesso. Non riuscivo a crederci quando l'ho sentito alla tv. Il mio cuore va a Cissy, la figlia Bobby Kris, la famiglia e Bobby''.

''Aveva tutto: bellezza, e una magnifica voce. E' triste sapere che questi doti non le hanno portato la stessa felicita' che hanno portato a noi'', ha scritto Barbra Streisand. Dal canto suo la star R&B Smokey Robinson ha detto alla Cnn di sperare che ''la gente si ricordera' le cose positive su Whitney e non dei suoi problemi. Ogni individuo ha problemi.'' Per Tony Bennett, il decano dei 'crooner', la morte di Whitney Houston e' ''una tragedia'', come scrive su Twitter, aggiungendo che e' stata ''la piu' bella voce che abbia mai ascoltato e ci manchera'''.

Neil Portnow, presidente della Recording Academy che organizza i Grammy Awards - ha definito l'artista, vincitore di sei Grammy, ''una delle piu' grandi cantanti pop di tutti i tempi''. ''Un talento veramente originale e incomparabile. Rimpiangero' sempre di non aver mai avuto l'occasione di lavorare con lei'', e' stato poi il commento del musicista e produttore Quincy Jones.

Con la voce rotta dalla commozione, Clive Davis, produttore discografico che aiuto' a lanciare la carriera di Whitney Houston, si è detto affranto dalla sua morte.''Sono personalmente devastato dalla perdita di qualcuno che ha significato tanto per me e per diversi anni - ha detto Davis -. Era piena di vita e non vedeva l'ora che arrivasse questa sera anche se non era previsto che si esibisse. Amava la musica e amava questa notte che celebra la musica. Aveva un talento senza paragoni''. Il produttore lo ha dichiarato alla festa organizzata ieri sera al Beverly Hills Hotel, a margine dei Grammy. Proprio l'albergo in cui Withney è morta tragicamente

 

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