house of cards fumo sigarette

HOLLYWOOD TORNA A FUMARE - DOPO ANNI DI CROCIATE SALUTISTE, IL CINEMA GETTA LA SPUGNA E LE SIGARETTE RITORNANO NEI FILM E NELLE SERIE TV - DAL 2010 AL 2016 LE “APPARIZIONI” DI ACCENDINI, MOZZICONI, CANNE E PIPE SONO AUMENTATE DEL 90%  

Caterina Soffici per “la Stampa”

sigarettesigarette

 

Per Francis Underwood il piacere proibito è accendersi una sigaretta senza che Claire se ne accorga. Tra i torbidi intrighi di «House of Cards» la sigaretta torna protagonista. E se anche il cinema getta la spugna, dopo anni di crociate salutiste e ferrei divieti, vuol dire che il politicamente scorretto ha riconquistando centimetro dopo centimetro la collina e la sua bandiera svetta già sulla Hollywood dell' era Trump.

 

I l motivo è ancora tutto da indagare, ma i dati parlano chiaro, come rivela l' ultima indagine del Cdc, il Center for Disease Control and Prevention (riportata dal New York Times), che periodicamente passa in rassegna migliaia di pellicole in cerca di cattivi esempi per i giovani e comportamenti dannosi per la salute.

frank underwoodfrank underwood

 

Hanno scoperto che negli anni dal 2010 al 2016 gli «incidenti» legati al fumo sono cresciuti del 72 per cento (e la cifra comprende anche i film per tutti), mentre nei film classificati con la R di Restricted (solo per un pubblico adulto) le apparizioni di sigarette hanno registrato un incremento del 90 per cento. Si parla di «incidenti», perché ogni allusione alle sigarette e al tabagismo, è severamente vietato per legge, ma le fugaci apparizioni di fili di fumo, accendini, mozziconi, canne, pipe e anche narghilè sono sempre più frequenti.

 

Dati inquietanti, secondo i ricercatori del Cdc, che creano un allarme per la salute pubblica e le campagne di prevenzione anticancro. E fin qui niente di nuovo: che il fumo faccia male lo potevano negare solo i lobbisti delle multinazionali del tabacco che erano in rapporti commerciali molto stretti con Hollywood.

 

james deanjames dean

Dal 1927 al 1951 la American Tobacco Company aveva a libro paga circa duecento divi del cinema. Praticamente tutti: Clark Gable, Cary Grant, Spencer Tracy, Joan Crowford, John Wayne, Bette Davis, per non parlare di Marlene Dietrich e Humphrey Bogart, ciminiere perenni. E non c' è dubbio che i grandi divi abbiano contribuito a diffondere quell' aura magica intorno alle sigarette. Il fumo fu per le donne liberazione, disinibizione e maliosa provocazione (pensate alla Rita Hayworth di Gilda).

james deanjames dean

 

E per l' uomo fu ribellione (James Dean di Gioventù bruciata) o simbolo di mascolinità, dall' eroico Humphrey di Casablanca a John Wayne, precursore del più ruspante cowboy della Marlboro Country, che grazie alla sua paglietta può partire sicuro alla conquista di qualsiasi prateria.

 

Ma erano gli esordi del cinema e della tv. Gli uomini fumavano nei tinelli di casa e le mogli più emancipate mostravano la loro indipendenza accendendosi la sigaretta. E non si sapeva che metà dei nomi sopra citati sarebbero morti di cancro al polmone.

Oggi si sa. Guardando tutto ciò con gli occhi contemporanei, c' è da chiedersi che senso abbia ancora questo tipo di politicamente corretto.

 

CLARK GABLE SIGARETTACLARK GABLE SIGARETTA

Allora perché non vietare anche le bibite gassate, comprovata causa di diabete? E la quantità di sesso, droga, violenza, ammazzamenti e criminali organizzati che passano ogni giorno sullo schermo, piccolo o grande, fanno sbiadire qualsiasi «incidente» legato al fumo a un problema non di serie B ma di serie Z.

 

In fondo i nuovi media hanno sdoganato un concetto che gli artisti e i creativi sostengono da tempo: una cosa sono le campagne di prevenzione dello Stato, sacrosante e imprescindibili. Un altro il cinema, la letteratura e ogni altra forma di espressione artistica. Vietiamo Anna Karenina perché istiga al suicidio? Se un adolescente inizia a fumare nel 2017 è colpa di Bard Pitt che si accende una sigaretta. Oppure Brad Pitt si accende una sigaretta perché il fumo sta tornando di moda? Un dilemma interessante, che però ha più a che fare con la salute pubblica che con l' etica del cinema e di Netflix.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...