DOPO LA LEZIONE DI TV INCASSATA DA FERRARA, MENTANA BECCA UN GANCIO ANCHE DA ALDO GRASSO: “IL TALK-SHOW NON È IL SUO PANE”

Aldo Grasso per "Oggi"

Spiace quando due persone di cui si ha stima litigano in maniera plateale; spiace ancora di più quando la lite avviene sotto gli occhi di tutti, in televisione. Se poi le due persone si chiamano Giuliano Ferrara e Enrico Mentana il fatto che io abbia scritto pagine e pagine contro la tv spazzatura rende bene l'idea della frustrazione che sto provando. Durante la serata dedicata da Mentana al libro su Luigi Bisignani (giornalista, faccendiere e lobbista, condannato a 2 anni e mezzo nell'inchiesta Enimont e poi coinvolto nell'inchiesta sulla P4, dove ha patteggiato una pena di un anno e sette mesi) Ferrara e Mentana se ne sono dette di tutti i colori.

Sembrava quella famosa puntata dell'Istruttoria (1991), condotta proprio da Ferrara, in cui Roberto D¹Agostino e Vittorio Sgarbi sono venuti alle mani. Di questi tempi, forse, non è così fondamentale occuparsi di Bisignani, ma ascoltare Ferrara è sempre istruttivo. Ha una capacità unica, che è quella di costringerti a veder l'altro lato della medaglia. A volte le sue idee politiche possono essere non condivisibili, ma la sua intelligenza, la sua cultura, il suo modo di ragionare costringono sempre a metterti in discussione.

A mio parere, la sua conduzione di "8 e mezzo" resta l'esempio più fulgido di programma di approfondimento. È quello il suo modo di esprimersi in tv. Oggi è perfettamente inutile dirsi basiti per i Bisignani d'ogni latitudine, ordine e grado. Così come è inutile fare della pedagogia astratta sui malanni di un giornalismo da guarire a forza d'iniezioni di moralismo.

Mentana è il miglior conduttore di telegiornali in circolazione: ha il senso della notizia, conosce come pochi la macchina, nessuno come lui sa condurre una diretta. Ma il talk non è il suo pane. La lite ancor meno. Diamo la colpa al format (ormai questi talk sono solo fonte di liti e di narcisismi mal riposti, non servono più a niente), diciamo che la fragilità è passeggera e democratica, giriamo pagina, come si dice, e lasciamo queste liti a quella tv infame che i nostri due hanno sempre accuratamente evitato.

 

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