1. ECCOLO AL LIDO DANIEL RADCLIFFE. PICCOLETTO, BRUTTINO, RINCORSO DALLE FAN ANCHE AI CESSI. UN PO' ALVARO VITALI. IN “KILL YOUR DARLINGS" DI JOHN KROKIDAS VESTE I PANNI DI UN GIOVANE ALLEN GINSBERG CERCANDO IN OGNI MODO, ANCHE BACIANDO IL SUO AMICO (SLINGUAZZATA DA ANTOLOGIA QUEER), E FACENDOSI FARE UN POMPINO DA 10 SECONDI IN BIBLIOTECA, DI TOGLIERSI DALLE SPALLE LA POLVERE MAGICA DI ‘’HARRY POTTER’’ 2. IN BARBA ALL’EX MAGHETTO-RAGNETTO È DAN DEHAAN, MOTORE SESSUALE DELLA STORIA, A RUBARE LA SCENA A TUTTI E SI IMPONE COME UNO DELLE NUOVE STAR DI HOLLYWOOD

Video di Veronica Del Soldà per Dagospia


"GIOVANI RIBELLI - KILL YOUR DARLINGS" DI JOHN KROKIDAS
Marco Giusti per Dagospia


Arrivano un po' di star. Eccolo Daniel Radcliffe. Piccoletto, bruttino, rincorso dalle fan anche ai cessi. Un po' Alvaro Vitali. Ha più stile Toni Negri in versione star poetica per il primo film della stilista Agnes B., "Je m'appelle mmm", road movie con Douglas Gordon in versione camionista in fuga con una ragazzina rincorsa da un padre pedofilo. Un po' riuscito un po' no. Un po' cafonal un po' chic. Comunque divertente.

E' interessante anche "Giovani ribelli - Kill Your Darlings" di John Krokidas, che vede il ritorno di Allen Ginsberg, Jack Kerouac e i ragazzacci ribelli della Beat Generation. Il giovane regista John Krokidas, alla sua opera prima, già vista al Sundance e pronto a sbarcare, dopo Venezia, anche a Toronto, rivolge la sua attenzione da una parte all'iniziazione alla vita e alla poesia del piccolo Ginsberg da poco iscritto alla Columbia University nel 1944, da un altro a un celebre delitto a sfondo sessuale maturato proprio nel ristretto circolo di poeti e scrittori che si opponevano alla cultura del tempo.

"Mandano milioni di soldati in Europa, ma i fascisti da combattere sono qui!" è uno dei gridi di battaglia di Ginsberg che rivolge il dito verso Ogden Nash, dotto poeta del tempo particolarmente odiato dal gruppetto. Se Ginsberg, interpretato da un Daniel Ratcliffe che cerca in ogni modo, anche baciando il suo amico, facendosi fare un pompino da 10 secondi in biblioteca, di togliersi dalle spalle la polvere magica di Harry Potter, è il nuovo venuto nel gruppo e cerca di ambientarsi aprendo gli occhioni sotto gli occhiali, il bel Lucien Carr, interpretato da Dane DeHass, una specie di Di Caprio giovane che illumina ogni scena con la sua presenza, è il motore culturale e sessuale della storia.

Perché è attorno alla sua voglia di ribellione, alla sua instabilità sessuale, che i ragazzi si muovono. Amante del più maturo David Kammerer, è il Michael C. Hall protagonista della serie tv Dexter, civetta con Ginsberg facendogli perdere la testa, poi inserisce nel gruppo Jack Kerouac, è Jack Huston, già personaggio chiave in Boardwalk Empire.

E poi c'è il ricco, raffinato e già drogatissimo William Burroughs, interpretato da Ben Foster, che cerca di dividersi tra gli amici. Tra Ginsberg e Kammerer nascerà una gelosia che lo stesso Carr alimenta, volubile e fragile al tempo stesso. Sono ragazzini, che mischiano il desiderio di creatività col desiderio sessuale in un'America ancora repressiva, ma in un ambiente ricco e colto.

Il personaggio della mamma di Carr, interpretato dalla sofisticata Kyra Sedgwick, spiega bene molte cose, come spiega molto di Ginsberg, la sua mamma depressa e malata, una grande Jennifer Jason Leigh. Quando arriveremo al delitto, che cambierà la vita di tutti i personaggi, non esisterà davvero un colpevole, quanto un grumo di sentimenti, di voglie, di repressioni che rende un po' tutti colpevoli.

Chiuso dentro uno spazio preciso, la Columbia University, e dentro un tempo preciso, cioè gli anni della guerra, Kill Your Darlings è molto simile alla versione di Walter Salles di On The Road, cioè il meglio che si possa fare con un biopic che non vuole esagerare troppo e aspetta un passaggio televisivo, ma è decisamente ben girato e ancora meglio interpretato.

Il povero Daniel Ratcliffe le fa tutte, anche troppe, per farci scordare il suo maghetto, e il suo primo bacio al bel Lucien cerca di essere da antologia queer, ma è un piuttosto credibile come giovane Ginsberg. Ben Foster è strepitoso come Burroughs anche se il suo è il personaggio più in ombra, e la stessa cosa si può dire del Kerouac di Jack Huston.

Michael C. Hall con barbone deluderà un po' i fan di Dexter, ma Dan DeHaan come il bel Lucien, motore sessuale della storia, ruba davvero la scena a tutti e si impone come uno dei possibili nuovi protagonisti di Hollywood. E proprio la sua storia, la menonota, ci sembra anche quella più interessante tra quelle trattate da Krokidas e dal suo cosceneggiatore Austin Bunn. Musica notevolissima, infine, di Nico Muhly, con un gran brano di Pete Doherty che chiude il film. Da noi uscirà a ottobre.


2. INTERVISTA A RADCLIFFE
Fulvia Caprara per "La Stampa"

Qualcuna è riuscita a travestirsi da giornalista e a infrangere la barriera delle guardie del corpo. Qualcun'altra ha affidato a un parente adulto il compito di ottenere l'autografo, sperando che l'età faciliti l'impresa. Ma il grosso, ovvero un esercito di ragazzine impazzite armate di penne, quaderni, cellulari e qualunque cosa possa fermare l'attimo fuggente dell'incontro, è lì, arrampicato sulle transenne, schiacciato sui vetri dello spazio Disaronno dove si svolgono le interviste, pigiato nella calca incredibile nel primo, vero, evento divistico della Mostra.

Nel momento in cui lui, Daniel Radcliffe, 22 anni, Harry Potter da quando ne aveva 11, manifesta l'umano desiderio di raggiungere la toilette, nella folla si apre un varco e la sicurezza teme il peggio, perchè le fan non si fermano, nemmeno davanti alla porta di un bagno: «E' da oltre dieci anni che faccio i conti con tutto questo - dice serafico lui -. Ho imparato a conviverci, a non prendere tutto troppo sul serio e a guardarne il lato positivo, in fondo è lusinghiero avere tanta gente che ti ammira».

La nuova prova, nei panni del giovane Allen Ginsberg raccontato in Giovani Ribelli di John Krokidas, ieri alle Giornate degli autori, dal 17 in salA distribuito da Notorious richiede un bel salto d'immaginazione. Dai banchi di Hogwarts alla Columbia University dove, nel 1944, il futuro vate della beat generation incontra amici che si chiamano Jack Kerouac e William S. Burroughs, subisce il fascino maledetto di Lucien Carr, scopre di essere gay e capisce che da grande farà il poeta.

I coniugi Radcliffe, che hanno accompagnato il figlio in Laguna (il seguito della star è composto da 19 persone) e sorridono divertiti davanti al delirio del pubblico, non fanno una piega, neanche alle scene di sesso più esplicite. E l'impressione è che, stasera, al Karaoke party in cuo onore, saranno in prima fila, a godersi lo spettacolo della festa: «Sì, hanno visto il film e lo hanno apprezzato tantissimo. Per fortuna il rapporto con mia madre è molto più semplice di quello di Allen con la sua».

Difficile portare sullo schermo una figura così carismatica?
«No, non ho avvertito una particolare pressione. Se si fosse trattato di Keats allora forse mi sarei sentito sovrastato, è il mio poeta preferito, per lui ho una specie di ossessione. Con Ginsberg è diverso».

Lo conosceva prima del film?
«Il primo incontro risale a quando avevo 14 anni, ma allora ho letto solo le prime righe dell' Urlo , all'epoca conoscevo meglio Burroughs e Il pasto nudo . Il copione del film mi ha dato l'opportunità di immergermi nella sua opera e cercare di capire i rapporti con la famiglia d'origine».

Non è un ruolo semplice.
«Sì, ma non dimentichiamo che il film racconta la fase giovanile di Ginsberg, quella in cui lui avverte la propria genialità, ma non sa ancora che percorso lo attende. Insomma, è un ragazzino alla scoperta di se stesso».

La sua performance piacerà ai fan di Harry Potter?
«Finora i miei fan mi hanno sempre seguito, anche quando ho fatto Equus a teatro, un testo molto più duro di questo. Le mie scelte, anche le più anticonvenzionali, sono sempre state accettate, credo che avverrà anche stavolta, e ne sono grato. E poi gli appassionati di Potter amano la buona letteratura, quindi non ho niente da temere».

 

 

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