2024pulci1412

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI - TITOLO DAL SITO DELLA "REPUBBLICA": "AL VALICO TRA LIBIA E SIRIA LA CODA INFINITA DI CHI TORNA E CHI SCAPPA: 'QUI È CAMBIATO TUTTO'" - CONSIDERATO CHE DAL CONFINE LIBICO A QUELLO SIRIANO SERVE UN VIAGGIO IN AUTO DI CIRCA 20 ORE ATTRAVERSO EGITTO E GIORDANIA, È DAVVERO CAMBIATO TUTTO. (LA LIBIA CONFINA SOLO CON EGITTO, TUNISIA, ALGERIA, NIGER, CIAD E SUDAN, NON CERTO CON LA LONTANISSIMA SIRIA)

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

andrea monda con papa francesco

Titolo dal sito della Repubblica: «Al valico tra Libia e Siria la coda infinita di chi torna e chi scappa: “Qui è cambiato tutto”». Considerato che dal confine libico a quello siriano serve un viaggio in auto di circa 20 ore attraverso Egitto e Giordania, è davvero cambiato tutto. (Ma forse alla Repubblica ignorano che la Libia confina solo con Egitto, Tunisia, Algeria, Niger, Ciad e Sudan, non certo con la lontanissima Siria).

 

•••

 

Nicola Borzi, sul Fatto Quotidiano, nell’attacco del servizio intitolato «Il primo sciopero d’Italia contro l’AI parte da Cerved»: «Il primo sciopero italiano contro l’intelligenza artificiale scatterà per l’intera giornata lavorativa di giovedì 19 novembre». A prescindere dal fatto (non sappiamo se quotidiano) che il 19 novembre era un martedì, e non un giovedì, diremmo che, essendo l’articolo in questione uscito il 7 dicembre, ci è stato finalmente chiarito che cosa sia l’Intelligenza artificiale: la macchina del tempo.

 

•••

 

l'arcivescovo michel aupetit

Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, commenta in un editoriale la prima predica di Avvento del cappuccino Roberto Pasolini, nuovo predicatore della Casa pontificia, e afferma che Elisabetta, la madre di Giovanni Battista, «lascia lo spazio al rinnovamento scegliendo, contro tutti e contro il passato, il nome del figlio».

 

Monda, già docente di religione nelle scuole, evidentemente conosce la Bibbia solo per sentito dire. Infatti il terzo Vangelo canonico, quello secondo Luca, dopo il prologo si apre con la scena del sacrificio del sacerdote Zaccaria, marito di Elisabetta, al quale appare l’angelo Gabriele per annunciargli:

 

«La tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio e tu lo chiamerai Giovanni» (Vangelo secondo Luca, 1, 13). Aggiungiamo che il direttore del quotidiano vaticano, la cui direzione editoriale è peraltro in mano ad Andrea Tornielli, autore di un libro su Gesù, imperniato ovviamente sui Vangeli e recante la prefazione di papa Francesco, non legge nemmeno L’Osservatore Romano, dove era stata sintetizzata la stessa predica del predicatore pontificio che seguiva invece scrupolosamente il testo evangelico.

 

•••

 

la repubblica valico tra siria e libano

Un articolo sul Tempo, firmato dal sempre informatissimo Luigi Bisignani, racconta come alcuni cardinali starebbero in gran segreto preparando, per quando, alla morte (o all’eventuale rinuncia) del Papa, sarà aperta la sede vacante, la riabilitazione del loro collega Angelo Becciu, processato in Vaticano per volere di Francesco.

 

Secondo Bisignani, «agli occhi di Bergoglio, l’unico vero grande peccato di Becciu sembra essere stata la moral suasion per candidare a prossimo Pontefice, un cardinale focolarino, tra il francese Philippe Barbarin, il tedesco Rainer Woelki o l’arcivescovo di Parigi Michel Aupetit». Data l’indiscussa attendibilità dell’autore, condoniamo l’inutile virgola scappatagli dopo «Pontefice», ma siamo obbligati a segnalare una doppia imprecisione: Aupetit, infatti, non solo non è più alla guida della grande diocesi francese, ma non è nemmeno cardinale, come sembrerebbe di capire dalla frase di Bisignani.

 

•••

 

luigi bisignani

In prima pagina, editoriale di Maurizio Belpietro, direttore della Verità, con la solita virgola fuori posto: «Invece, non fu un privato cittadino, ma il presidente francese Emmanuel Macron a dichiarare, nel 2019, che l’Italia avrebbe meritato altri leader». Per non separare il soggetto dal verbo non ci voleva la virgola dopo «cittadino» o bisognava metterne una dopo «Macron».

 

Di seguito, Belpietro cita «Elisabeth Borne, ovvero l’ex premier francese», che però si chiama Élisabeth, con l’accento acuto sulla prima e, quello che il direttore della Verità s’è peraltro ricordato di porre sui nomi di Gérald Darmanin e Clément Beaune nel medesimo articolo di fondo. Poco più avanti, Belpietro parla di «un altro ministro francese, la responsabile degli Affari europei, Laurence Boome»: peccato che la signora si chiami in realtà Boone. Inoltre Boone era segretario di Stato per l’Europa, quindi non un ministro. Operava infatti sotto l’autorità del ministro degli Affari esteri, tant’è che lo stesso Belpietro la definisce «un peso piuma dell’esecutivo di Parigi».

 

•••

 

La Stampa intervista padre Francesco Patton, custode di Terra santa. Il suo pensiero viene riassunto in un titolo fra virgolette, a tutta pagina: «“Siamo in una spirale di odio e vendette / Le parole del Papa puntano a evitarla”». Ma se ci siamo dentro, significa che non è stata evitata. Al massimo, si può puntare a uscirne.

 

•••

 

maurizio belpietro sulla terrazza dell atlante star hotel (1)

Intervistato dal Corriere della Sera, Nino Frassica dice fra l’altro: «Ancora oggi, in Don Matteo, a me capita di improvvisare nei panni del commissario Cecchini, ma guai a farlo senza sapere tutto del contesto». L’impressione è che il primo a ignorare il contesto sia proprio Frassica. Nella celebre serie di Rai 1 il simpatico attore interpreta infatti il maresciallo dei carabinieri Nino Cecchini, e non un commissario di polizia. È curioso che l’intervistatrice Roberta Scorranese non lo abbia corretto o almeno gli abbia chiesto perché si autodefinisce commissario anziché maresciallo.

 

•••

 

Maurizio Belpietro, direttore della Verità, nel suo editoriale di prima pagina osserva che l’Italia «ai militanti del partito armato ha garantito ogni diritto, tra i quali perfino quello di rimanere in libertà in attesa della sentenza». Ogni è aggettivo indefinito singolare, quindi il plurale «tra i quali» è fuori luogo: sarebbe bastato ometterlo perché la frase filasse. Poi, in ossequio al conflitto permanente con le virgole, Belpietro aggiunge: «Di più, i dieci latitanti, oltre a rivendicare la loro appartenenza ai gruppuscoli di estrema sinistra non hanno mai dato prova di essersi pentiti».

 

nino frassica gatto hiro

Senza una virgola dopo «sinistra», il soggetto («i dieci latitanti») risulta separato dal predicato verbale («non hanno mai dato prova»). Segue questa frase: «Eppure, sia la Corte d’appello che la Chambre de l’instruction della Corte d’appello di Parigi che la Cour de cassation hanno trattato le richieste di estrazione». Premesso che non si capisce perché la Cour d’appel diventi la Corte d’appello, mentre gli altri due organismi giurisdizionali sono scritti in francese, presumiamo che si trattasse di richieste di estradizione, non di estrazioni dentarie.

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…