stefano lorenzetto giornali quotidiano quotidiani

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - TITOLO DA “CATANIA TODAY”: “VICINI DI CASA LITIGANO PER UN PASSO CARRABILE ‘USCENDO’ LE PISTOLE, INTERVENGONO I CARABINIERI”. USCITA D’EMERGENZA - DALLA RUBRICA DELLE LETTERE DEL “CORRIERE DELLA SERA”: “LIQUIDAZIONE. DOPO 33 MESI ASPETTO ANCORA LA PRIMA ‘TRANCE’”. FORSE FAREBBE MEGLIO AD ACCONTENTARSI DELLA PRIMA ‘TRANCHE’. IN COMPENSO ERA CADUTO IN TRANCE CHI HA FATTO IL TITOLO…

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

STEFANO LORENZETTO

In un articolo riguardante Beppe Grillo e le traversie del Movimento 5 stelle, uscito sulla Repubblica, Matteo Macor e Matteo Pucciarelli ricordano che «nel 2017 il comico fece un comizio davanti a Palazzo Ducale, ma soprattutto intervenì direttamente sulla competizione genovese». Servivano quattro mani per sbagliare la coniugazione del verbo? (Rectius: intervenne).

 

***

giuseppe conte beppe grillo 1

Su Domenica del Sole 24 Ore, il coltissimo Mephisto Waltz c’intrattiene da par suo su Antoine de Saint-Exupéry e sul «magnifico bimotore militare, il velocissimo Lightning P-38», con il quale lo scrittore francese scomparve in mare durante un volo di ricognizione nel 1944: «Nel 1998 un pescatore di Marsiglia ne ritrovò nelle reti il braccialetto d’argento, con inciso il nome e quello della moglie, ora al Musée de l’air et de l’espace di Bourget. Sessant’anni dopo un diver scoprì il relitto a 80 metri di profondità, di fronte a Marsiglia». Quindi, 1998 + 60 = 2058. È il sequel di Ritorno al futuro?

 

***

papa pio ix

Titolo dalla sezione Cultura del Corriere.it: «Premio Strega, finale con sette libri: è la prima volta nella storia del riconoscimento. Due autori ex equo e il ripescaggio di un piccolo editore». Hihihi! (Rectius: ex aequo).

 

***

In un articolo strombazzato su Avvenire in prima pagina, Gianni Gennari racconta l’elezione di Pio IX nel conclave del 1846 sulla base di un documento in suo possesso (che peraltro non è inedito né esclusivo, come spara il quotidiano e come peraltro fa capire lo stesso articolista).

 

Ma evidentemente Gennari non ha consultato la classica opera di Giacomo Martina su papa Mastai, il cui primo volume è del 1974, perché lì avrebbe trovato l’intero andamento del conclave sulla base di ben quattro documenti (quelli sì inediti) e soprattutto avrebbe evitato i seguenti errori: Gregorio XVI morì alle 9.30 e non alle 9.15; non ci fu alcun veto, ma solo ostilità, dell’Austria nei confronti del cardinale Tommaso Bernetti; i cardinali riservati in pectore da Gregorio XVI erano cinque e non sei; i cardinali italiani erano 54 e di questi 50 entrarono in conclave, non 53 di cui 49 presenti in conclave.

 

Gennari aggiunge poi che l’abolizione del veto in conclave risalirebbe al 1914, mentre fu stabilita da Pio X già dieci anni prima, nel 1904 (con due celebri documenti resi pubblici nel 1909), e scrive in un articolo di supporto che papa Mastai è beato dal 2 settembre 2000, quando invece il pontefice venne beatificato il 3 settembre di quell’anno.

 

Possiamo infine rassicurare l’ex prete Gennari che quanto ha scritto non è oggetto di scomunica, nemmeno per il cumulo di errori, presentati per di più come scoop dal quotidiano della Conferenza episcopale italiana.

 

*** «Dati Nielsen. Nei primi 4 mesi pubblicità in crescita del 2,3%», titola Verità & Affari. Accanto, una foto (in realtà un fotomontaggio) di testate esposte in edicola. Quella di Verità & Affari occupa uno spazio doppio rispetto alle altre.

 

DAMIANO TOMMASI

Peccato che la seconda da sinistra sia L’Unità, giornale che fu chiuso nel 2000, mentre il quotidiano economico finanziario è in edicola da neanche tre mesi. Miracoli di Photoshop.

 

***

Francesco Specchia su Libero esamina i risultati delle elezioni comunali a Verona, dove Damiano Tommasi, candidato del centrosinistra, «zitto zitto, se ne va, con un considerevole 39% di preferenze al ballottaggio, spinto dalla destra divisa di Sboarina appunto (29%), e del redivivo Flavio Tosi (26%)».

 

matteo salvini federico sboarina giorgia meloni luca zaia

A parte la virgola mancante dopo «preferenze», il grafico dei risultati elettorali, pubblicato a fianco, riporta questi risultati: Damiano Tommasi 39,91 per cento (+0,91 rispetto all’articolo); Federico Sboarina 32,48 (+3,48); Flavio Tosi 23,94 (–2,06). Il servizio comincia così: «“Diobòn, che casìn...”». Siamo d’accordo.

 

***

Monica Maggioni, direttrice del Tg1, ha deciso di far sparire dall’edizione delle 20 i conduttori Francesco Giorgino, Laura Chimenti ed Emma D’Aquino, colpevoli di aver rifiutato un suo ordine di servizio che li obbligava, a turno, a presentare la rassegna stampa delle 6.30.

 

MONICA MAGGIONI

I tre sono stati destinati all’edizione delle 13.30 (già pregustiamo la gioia di sentire lo stucchevole saluto di Chimenti: «Buongiorno, buongiorno a tutti voi dal Tg1»). Gianluca Roselli, sul Fatto Quotidiano, dà conto della detronizzazione: «Al posto dei ribelli, nell’edizione delle 20, arriva Giorgia Cardinaletti, già conduttrice della Domenica sportiva e Via delle Storie, e uno tra Roberto Chinzari e Valentina Bisti». Cioè il Tg1 sarà affidato a un trans?

 

***

Titolo da Catania Today: «Vicini di casa litigano per un passo carrabile uscendo le pistole, intervengono i carabinieri». Uscita d’emergenza.

 

***

Catania Today - Uscendo le pistole

Didascalia del Corriere della Sera a corredo di una foto proveniente da Kiev: «Folla di persone in piazza Saint Michael’s dove è possibile vedere carri armati e altri mezzi pesanti delle forze russe colpiti dagli ucraini durante l’invasione». Tenderemmo a escludere che in una lingua slava esista il genitivo sassone e ancor più che nella capitale dell’Ucraina ci sia una piazza con un nome in inglese.

 

***

giorgia cardinaletti foto di bacco

In un articolo per La Stampa, l’ex prete Vito Mancuso gira intorno alla questione delle dimissioni del Papa. Il pensoso teologo è però debole in storia e insiste sulla tediosa discussione nominalistica a proposito del titolo di «Papa emerito», a suo avviso improprio.

 

Tornando alla storia e per limitarci agli ultimi decenni, ignora infatti le intenzioni di rinunciare documentate per Pio XII e per Paolo VI, ma soprattutto scivola sulle «dimissioni del 10 febbraio 2013» attribuite a Benedetto XVI. Il quale invece l’11 febbraio di quell’anno dichiarò che avrebbe rinunciato al pontificato alle ore 20 del 28 febbraio successivo.

 

damiano tommasi 5

***

Titolo da Domani: «Arrestato uomo armato vicino la casa del giudice». La locuzione preposizionale corretta è vicino a, in questo caso vicino alla casa. La forma colloquiale, senza la preposizione a, va evitata nella lingua scritta.

 

***

Dalla rubrica delle lettere del Corriere della Sera: «Liquidazione. Dopo 33 mesi aspetto ancora la prima trance». Forse farebbe meglio ad accontentarsi della prima tranche. In compenso era caduto in trance chi ha fatto il titolo.

 

 

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...