FASTBOOK - COSÌ IL TRIONFO DELLE “CINQUANTA SFUMATURE” HA CAMBIATO L’EDITORIA - SONO ORMAI DECINE GLI SCRITTORI FAI-DA-TE CHE VENDONO I LORO LIBRI DIRETTAMENTE AI PROPRI LETTORI - USANDO DIGITAL TEXT PLATFORM, CHIUNQUE ABBIA SCRITTO UN’OPERA LETTERARIA PUÒ INSERIRLA DIRETTAMENTE NELLO STORE KINDLE DI AMAZON - UN SUCCESSO ENORME: TRA I SUOI 100 LIBRI DIGITALI PIÙ VENDUTI CE NE SONO ALMENO 27 PUBBLICATI ATTRAVERSO LA PIATTAFORMA KDP….

Tony Barrell per la Repubblica - © The Sunday Times Magazine / NI Syndication (Traduzione di Antonella Cesarini)

Sono ormai decine i moderni scrittori fai-da-te che vendono i loro libri direttamente ai propri lettori, senza danneggiare le foreste pluviali e ricavandone anche un discreto utile. Spiega Helen Fielding, fortunata autrice dei libri di Bridget Jones: «Nell'era della rete, il passaparola si diffonde come non era mai accaduto prima, perciò sospetto che il fenomeno dell'autopubblicazione è destinato ad aumentare ».

Il piccolo cavallo di Troia che ha incoraggiato una tale rivoluzione editoriale è qualcosa che magari possedete già. Nel 2007, Amazon ha lanciato per la prima volta negli Stati Uniti il lettore digitale Kindle e da allora l'e-reader del gigante commerciale è diventato un fenomeno internazionale. Ne sono appena state lanciate nuove versioni perfezionate: il Kindle Paperwhite e il Kindle Fire HD. Esistono anche altri e-reader dedicati - Kobo, Nook, Sony Reader, Samsung E61 - ma il Kindle è quello che riscuote più successo.

Secondo la società di sondaggi YouGov, su un totale di 1,33 milioni di e-reader regalati lo scorso Natale in Gran Bretagna, 1,22 (pari al 92%) erano Kindle. I tablet come iPad, invece, assommavano soltanto a 640.000. Nel corso del 2011, secondo la Publisher Association, tra i consumatori inglesi le vendite di libri digitali sono aumentate del 366% rispetto all'anno precedente, con un fatturato di 92 milioni di sterline.

E quest'anno il boom è continuato: in agosto è arrivata la notizia che in Gran Bretagna, per la prima volta, le vendite di e-book, su Amazon, hanno superato quelle dei tascabili e delle edizioni con copertina rigida. A settembre è stato annunciato che nella prima metà del 2012 le vendite di romanzi digitali hanno registrato un aumento del 188% rispetto allo stesso periodo del 2011.

Naturalmente, gran parte dei libri digitali che il pubblico divora sono opera di autori famosi e provengono da case editrici tradizionali. Ma contemporaneamente al lancio del Kindle, Amazon ha commercializzato, senza pubblicizzarla troppo, anche una cosa che si chiama Digital Text Platform. L'evento non ha suscitato grande impressione fino a quando i Kindle non hanno cominciato ad essere venduti in quantità enormi e Amazon, nel 2011, ha deciso di cambiare il nome della piattaforma in Kindle Direct Publishing (KDP).

Usando KDP, chiunque abbia scritto un'opera letteraria può inserirla direttamente nello Store Kindle. Questo sistema ha riscosso un successo enorme: lo scorso settembre Amazon ha annunciato che tra i suoi 100 libri digitali più venduti ce ne sono almeno 27 pubblicati attraverso la piattaforma KDP.

Amazon riconosce agli autori che pubblicano attraverso KDP due possibili percentuali sui diritti, secondo il prezzo al quale l'autore sceglie di vendere il proprio libro. Essenzialmente, se il vostro libro viene venduto ad un prezzo fino a 1,48 sterline (1,85 euro), avrete il 35% delle royalty; se lo vendete a una cifra superiore, riceverete il 70%.

Paragonando queste cifre a quelle dei diritti d'autore tradizionali che, se siete fortunati, possono arrivare al 15%, è facile vedere immediatamente l'enorme vantaggio dell'autopubblicazione. Se mettete il vostro romanzo in vendita su Amazon a 2,86 sterline, basterà venderne solo 500 copie per guadagnarne più di mille (Amazon attualmente aggiunge una tassazione del 3% al prezzo del vostro e-book, che voi verserete poi direttamente al fisco).

Alcuni autori hanno guadagnato molto più di queste cifre. Del Kindle Million Club - l'associazione non ufficiale che raccoglie gli scrittori che hanno venduto un milione di e-book - fa parte anche un gruppo ristretto di scrittori di successo che hanno scelto di autopubblicarsi, come gli americani John Locke e Amanda Hocking, specializzati rispettivamente in romanzi gialli e racconti paranormali.

Di questo club fa parte anche la scrittrice inglese EL James, pseudonimo di Erika Leonard. La sua serie di Cinquanta sfumature di grigio ha visto la luce su Internet nel 2009 come fanfiction, basata sui personaggi di Twilight ed è poi stata riscritta in chiave "soft-porno", modificando il nome dei personaggi, per poi essere caricata su KDP. Successivamente la serie ha ottenuto un contratto editoriale standard e da allora si ritiene che i guadagni percepiti dalla James superino le 640.000 sterline alla settimana.

Ma la pubblicazione fai-da-te non è sempre la via più rapida per abbandonare il lavoro di tutti i giorni. Un'indagine svolta da Taleist.com, un sito specializzato per gli scrittori che si autopubblicano, è giunta alla conclusione che la somma media guadagnata l'anno scorso da questo tipo di autori è stata di circa 6.236 sterline. Benché questa somma rappresenti una cifra dignitosa per arrotondare il reddito principale, va detto che il 50% degli scrittori
che si autopubblicano ha guadagnato meno di 310 sterline. Altri astuti autori autopubblicati stanno scoprendo in fretta i trucchi del mondo degli e-book.

Agli inizi di quest'anno ne ho incontrati a decine al convegno dal titolo How to Get Published ("Come farsi pubblicare") organizzato a Londra da The Writers' & Artists' Yearbook, dove abbiamo ascoltato l'intervento di Kerry Wilkinson, un giornalista sportivo di 31 anni che, con 250.000 copie, è stato l'autore più venduto dell'Amazon Store in Gran Bretagna negli ultimi 3 mesi del 2011.

Per Wilkinson la scoperta fondamentale è stata che i campioni gratuiti di e-book disponibili nel Kindle Store equivalgono esattamente al 10% di ogni volume. «Così ho risistemato un pochino il mio libro, facendo in modo che il campione gratuito del 10% coincidesse esattamente con il punto in cui si chiude il terzo capitolo, il che ha creato una certa suspense».

L'era letteraria del Kindle è spesso paragonata alla rivoluzione che l'MP3 ha portato nella musica negli anni Novanta. Ma la moda dell'autopubblicazione assomiglia di più allo scossone che è stato il punk rock negli anni Settanta. Uno dei siti di self-publishing assicura: «Puoi creare bestseller elettronici anche se non hai mai scritto più di una cartolina!», il che ricorda la rivista punk che nel 1977 pubblicò tre accordi di chitarra e scrisse «Adesso formate una band».

Ma l'industria si sta già adattando al fenomeno dell'autopubblicazione. Così come l'industria musicale, alla fine degli anni Settanta, aveva trasformato il fenomeno punk rock in una fonte di profitto, così gli editori tradizionali si stanno accaparrando gli autori fai-da-te di maggior successo. Kerry Wilkinson ha firmato un accordo a sei zeri con Pam Macmillan per sei libri. In ottobre si è saputo che è stato siglato un altro contratto milionario tra la Coronet, di proprietà di Hodder & Stoughton, e lo scrittore trentenne Nick Spalding.

L'accordo riguarda anche due commedie romantiche, Love...From Both Sides,
e Love... And Sleepless Nights, che sono già stati autopubblicati riscuotendo un buon successo. La mega-fusione anglo-tedesca tra Penguin e Random House, annunciata lo scorso 29 ottobre, è stata interpretata da molti come un modo per concentrare le forze contro i sapientoni di Amazon, Apple e Google.

L'accordo, che dovrebbe essere perfezionato il prossimo anno, creerà un gigante globale dell'editoria con profitti potenziali superiori ai 270 milioni di sterline. Pearson, proprietario di Penguin, ha dichiarato che la nuova società non soltanto investirà in modo cospicuo nel settore degli e-book, ma sarà «più disponibile a sperimentare nuovi modelli nell'affascinante mondo, in continua evoluzione, dei libri e dei lettori digitali».

Molti addetti ai lavori prevedono che gli e-book e il fenomeno dell'autopubblicazione continueranno a crescere. Ma ci sono ancora delle resistenze: l'idea stessa della lettura elettronica divide gli autori più affermati. «A me pare», dice Penelope Lively, «Che una persona la cui biblioteca consista in un Kindle appoggiato sul tavolo sia un fissato insensibile».

Il romanziere americano Jonathan Franzen, all'inizio di quest'anno, aveva espresso le sue critiche nei confronti dei libri digitali, sostenendo che mancano del «senso di permanenza». Helen Fielding dice di non aver intenzione di usare un Kindle: «personalmente, mi piace stare alla larga dalla tecnologia quando voglio rilassarmi, perciò non voglio un e-book perché mi ricorderebbe il lavoro e probabilmente continuerebbe a impallarsi e a fare cose strane, ma questa è solo un'opinione personale». Jilly Cooper invece non ha un Kindle. «Non te lo puoi portare nella vasca», dice, «e l'idea di andare in vacanza con mille libri è così deprimente: non avrei il tempo di frequentare nessuno, non ti pare?».

 

 

AMAZON FRANCIA amazon kindle fire hd JEFF BEZOS AMAZON AMAZON KINDLECASALINGHE CHE LEGGONO CINQUANTA SFUMATURE AMAZON NICOLE MINETTI LEGGE CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIOE L JAMES AUTRICE DI CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO COPERTINA DEL LIBRO CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO jpegCINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO‘’CINQUANTA SFUMATURE DI MINCHIA’’ KINDLE FIREJeff Bezos Patron di Amazon con Kindle Steve Jobs patron di Apple con iphone JONATHAN FRANZEN SU TIME E L JAMES AUTRICE DELLE CINQUANTA SFUMATURE

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…