vittorio feltri

“MIA MOGLIE? MAI TRADITA, TALVOLTA HO DIVERSIFICATO. MA CON IL SESSO HO CHIUSO: FATICA TANTA, PIACERE POCO” - VITTORIO FELTRI COMPIE 80 ANNI E A RONCONE RIVELA CHE STA PER TORNARE AL GIORNALE, CHE SARÀ DIRETTO DA SALLUSTI - "I SOLDI MI INTERESSANO. LA LIBERTÀ DI UN GIORNALISTA SI MISURA DALLA BUSTA PAGA - "MONTANELLI, IL NUMERO UNO. LA FALLACI INTRATTABILE. BIAGI TRACAGNOTTO, BOCCA LITIGIOSO". E SUI TWEET RUVIDI: “PROVOCO, SOPRATTUTTO, I GAY. QUELLI ABBOCCANO, E IO MI DIVERTO”

Estratto dell'articolo di Fabrizio Roncone per il Corriere dellla Sera

 

Buon compleanno, direttore.

VITTORIO FELTRI MANGIA E BEVE

«Lascia stare, dammi retta».

Però ottant’anni sono un bel traguardo.

«Partiamo da un concetto: invecchiare è l’unico modo per non morire giovani. Detto questo: quando ero ragazzo io, i vecchi erano rispettati e, in qualche caso, venerati. Oggi siamo considerati dei rompiscatole, occupatori abusivi di spazio pubblico, e così, nei nostri confronti, si è sviluppata una forma di autentico razzismo. I più gentili, leggendo il pezzo che stai per scrivere, mi compatiranno. I più spietati, e alla moda, sbufferanno».

 

Vittorio Feltri è tra i giganti del nostro giornalismo. Può piacere moltissimo, o poco. È divisivo? Certo che lo è. E tanto. Ma bisognerebbe sempre diffidare di chi scrive per piacere a tutti, di quelli che puntano al pareggio dalla prima all’ultima riga. Lui sai sempre da che parte sta. E comunque, per capirci: è uno che ancora sposta copie, ha un suo pubblico, gente che va in edicola a versare l’obolo solo per leggere lui.

vittorio feltri nella sua cabina armadio

 

Grande scrittura, grande «inviato speciale» (memorabili le stagioni in cui si esibì qui, al Corriere), ma che avesse lo straordinario dono di intuire le aspettative dei suoi lettori si capì nel 1989, quando assunse la guida del settimanale L’Europeo, assai malconcio: in due anni lo portò da 78 mila a 130 mila copie e così, da allora, dirigere giornali è diventato il suo mestiere («Ne avrò diretti sette oppure otto, ho perso il conto»), di certo ha diretto l’Indipendente e il Giornale, per fondare poi, nel 2000, Libero.

Che stai per lasciare, se ho capito bene.

vittorio feltri

«Sì, sto per tornare al Giornale, che sarà diretto da Alessandro Sallusti. A me hanno proposto di tenere l’omelia della domenica, e di gestire una “stanza”, tipo quella di Montanelli».

Per spostarti hai chiesto un aumento agli Angelucci, i nuovi proprietari?

«No. Ma ho preteso lo stesso stipendio. Che è già molto alto. I soldi mi interessano».

Prosegui.

VITTORIO FELTRI E ORIANA FALLACI

«La libertà di un giornalista si misura dalla busta paga. Dalla possibilità che hai di andare da un sarto e farti fare un buon abito su misura».

Sai che ci sarà dibattito, su questa affermazione.

«Non me ne frega niente».

 

(...)

L’anno scorso hai festeggiato 55 anni di nozze.

«Non l’ho mai tradita. Certo, talvolta, ho diversificato».

vittorio feltri nel 1978 nella redazione del corriere della sera

So che hai corteggiato anche una dottoressa in sala operatoria.

«Quando capisci che sei ancora vivo, un po’ ti ringalluzzisci».

Fammi capire.

«Con il sesso ho chiuso. Fatica tanta, piacere poco, senza considerare che in certe posizioni, alla mia età, ti senti ridicolo. Poi, sai: organizzare un diversivo, portarla a cena, trovare il posto, richiede tempo. Preferisco leggere un giornale».

 

Il primo che apri?

«Il Corriere. I giornalisti italiani si dividono in due categorie: quelli che ci lavorano, e quelli che vorrebbero lavorarci».

Parlami dei migliori che hai conosciuto.

vittorio feltri nella sua casa milanese con il gatto ciccio

«Montanelli, il numero uno. La Fallaci, intrattabile e geniale, mi travolse. Biagi, un po’ tracagnotto, era una forza della natura… Ricordo Bocca, anche se litigioso, e Pansa. Di Giampaolo mi piaceva molto lo stile. Sai, a me delle notizie non importa un fico secco, le so già. A me interessa come le racconti».

 

Tra i viventi?

«Cazzullo, bravissimo. Poi, boh. La De Gregorio è notevole, anche se mi scuote il sistema nervoso. Di Travaglio non condivido niente, però mi piace come lo scrive. Ci sarebbe pure mio figlio Mattia. Ma eviterei di citarlo, per buon gusto».

vittorio feltri

 

Vai ancora a cavallo?

«Ho smesso a 70 anni. La paura di cadere prevaleva sul piacere di montare. Gli animali sono la mia passione. Sai che i piccioni di Brera mi adorano? Quando sto lì a prendere l’aperitivo, dicono: oh, c’è Vittorio, scendiamo… Bada bene: gira voce che beva troppo. Invece: un bicchiere a pranzo, uno a cena. E un dito di whisky la sera. Per il resto: mangio poco, meno del mio gatto Ciccio».

 

O gni tanto ti scappa qualche tweet ruvido.

«Provoco, soprattutto, i gay. Quelli abboccano, e io mi diverto».

Rifaresti il titolo «Patata bollente» su Virginia Raggi?

«Se apri qualsiasi vocabolario, trovi il vero significato: “Questione scottante”».

 

Credi in Dio?

«No».

Come ti immagini l’aldilà?

«Non esiste. Finisci sotto due metri di terra, e buonanotte».

 

vittorio feltri

Come festeggerai, domani?

«Ceno con sette parenti stretti».

Faremo un’altra intervista per i 90 anni.

«Nel frattempo scrivete, scrivi più che puoi: scrivere è come vivere due volte».

MELANIA RIZZOLI VITTORIO FELTRI VITTORIO FELTRI AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAvittorio feltriVITTORIO FELTRI AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA vittorio feltri foto di bacco (8)vittorio feltri foto di bacco (9)vittorio feltri foto di bacco (1)vittorio feltri gennaro sangiuliano melania rizzoli foto di bacco (2)vittorio feltri autografa il libro a giovanni malago foto di bacco (2)vittorio feltri saluta giorgia meloni foto di baccovittorio feltri nel 1965 ai tempi del servizio militare MELANIA RIZZOLI E VITTORIO FELTRIVITTORIO FELTRI CON UN BICCHIERE DI VINO bice biagi vittorio feltri

 

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…