formigli

FORMIGLI STA AI GIALLOVERDI COME SANTORO A BERLUSCONI? – RENZI ORMAI È DESTINATO ALLA CARRIERA DI SHOWMAN, FORZA ITALIA NON ESISTE: CHI RESTA PER L’OPPOSIZIONE? L'EX SANTORINO E IL SUO “PIAZZA PULITA”, COME DIMOSTRA IL CASO DI LODI – FORMIGLI È IL PORTABANDIERA DI SINISTRA DEGLI ANTISOVRANISTI, PIÙ DI FAZIO, CHE IL SUO SPAZIO LO RISERVA QUASI SEMPRE AI SOLI INTERVENTI DI COTTARELLI

Giampiero De Chiara per “Libero Quotidiano”

 

formigli

Quando in un paese l' opposizione politica è rappresentata al meglio da un giornalista televisivo, c' è qualcosa che non quadra. Infatti, in questi primi mesi di alleanza gialloverde, chi sta dando più fastidio al governo non è il Pd, ma alcuni programmi televisivi: Che tempo che fa di Fabio Fazio e soprattutto Piazza Pulita di Corrado Formigli.

 

SANTORO FORMIGLI

Proprio quest' ultimo, tutti i giovedì in prima serata e fino a notte fonda sulla rete di proprietà di Cairo, ha creato un gruppo di opinionisti antigovernativi affrontando argomenti (migranti e economia) dal punto di vista di sinistra. È stato proprio Piazza Pulita, tra l' altro a montare il caso sui bimbi stranieri esclusi dalle mense scolastiche di Lodi.

 

SALVINI DI MAIO CONTE

In Italia era già accaduto negli anni '90 quando Silvio Berlusconi scese in campo fondando Forza Italia e "conquistando" poi Palazzo Chigi. All' epoca il suo più grande antagonista fu Michele Santoro. Le sue trasmissioni (tranne il periodo dal 1996 al 1999 su Italia 1) criticavano Sua Emittenza per il "conflitto di interessi", più e meglio di quanto potesse fare la sinistra in quegli anni già persa dietro il dilemma delle alleanze e dei programmi.

 

PERSONAGGI DIVERSI

berlusconi santoro

Oggi avviene la stessa cosa, con personaggi ovviamente diversi. Al governo c' è la coalizione Lega-M5s e il Pd non riesce a sfornare un' alternativa credibile: tra un Renzi ormai destinato alla carriera di showman (in questi giorni alla Leopolda si è trasformato in intervistatore con Paolo Bonolis) concentrato più su progetti fuori dalla politica (vedi il documentario che ha girato su Firenze) che sul partito di cui è stato segretario. Un partito, tra l' altro e da sempre, dilaniato dalle correnti, incapace di occuparsi di politica reale.

 

Ed eccolo spuntare all' orizzonte l' alfiere di quelli che vedono l' alleanza Salvini-Di Maio come il fumo negli occhi. Un uomo che è riuscito a mettere in difficoltà, sotto il profilo della comunicazione, proprio la compagine del premier Conte.

SALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZA

 

Più di Fazio, che il suo spazio antigovernativo lo riserva quasi sempre ai soli interventi dell' economista Carlo Cottarelli e al suo elenco di numeri sballati e di errori economici del governo (proprio lui che ha "rischiato" di sedere al posto di Conte sull' ambita poltrona di Palazzo Chigi) è proprio Formigli, già allievo di Michele Santoro, a essere il portabandiera degli antisovranisti.

 

fabio fazio carlo cottarelli

Come in un' altra "enclave" di sinistra, sempre su La7 come Propaganda Live, anche il buon Formigli ha creato un suo gruppo che tartassa la maggioranza. Ma mentre Diego Bianchi, in arte Zoro, con il suo programma non risparmia critiche verso il Pd e la mancanza di idee di sinistra, Formigli è critico sempre e soltanto in un senso.

 

AIUTATO E SPALLEGGIATO

zoro

Aiutato e spalleggiato dai colleghi Federico Fubini (vicedirettore del Corriere della sera) che solo oggi pare aver scoperto la grave crisi economica in cui è coinvolta l' Italia e Alessandro De Angelis (Huffington Post) che ogni giovedì svela "incredibili" scoop sulla prossima fine di Conte e compagni. Così da un lato si mette il governo dietro la lavagna per i possibili guai economici cui andrebbe incontro e poi si agita la bandiera del sociale con servizi tv strappalacrime sul versante sociale con il dramma dell' immigrazione e tutto l'"indotto" che ne consegue.

 

formigli cairo floris

Argomenti che mancano al Pd, perso dietro la possibile sfida per la segreteria Zingaretti-Minniti, che invece premiano gli ascolti di Formigli (sempre oltre il 6% di share e il milione di telespettatori, battendo regolarmente Viva l' Italia di Gerardo Greco su Rete 4). Corrado, però, in fatto di ascolti non può nulla contro il suo mentore: rimane comunque un piccolo Santoro visto che Michele ai tempi del primo governo Berlusconi, faceva di media il 10% e 5 milioni di telespettatori. Certo era una altra TV, ma era anche un altro tipo di conduttore.

corrado formigliMOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA

 

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)