chiara ferragni pandoro balocco vignetta vukic

"LA FERRAGNI? NESSUNO È INFLUENCER IN PATRIA" – FRANCESCO MERLO MARAMALDEGGIA SUL PANDORO-GATE DELLA "POVERA RICCA" “SAREBBE BELLO AFFIDARLA A UN AGILE E LEGGERO ‘FATHER CHRISTMAS’ E RIMANDARE A LOS ANGELES L'INFLUENCER, CHE HA SOSTITUITO IL SALOTTO CULTURALE DI FINE SETTECENTO CON IL BLOG DEL DUEMILA” - "LA COLPA CE L’ABBIAMO NOI CHE NON TROVANDO NÉ PACE NEL PD DI ELLY SCHLEIN L’ABBIAMO APPLAUDITA TRASFORMANDOLA IN MAITRESSE À PENSER" - "LA FERRAGNI È DISTRUTTA? SI', COME DICE DAGO, È MURATA NEL SUO ATTICO DA 820 METRI QUADRATI, DI CUI 150 SONO OCCUPATI DALLA CABINA ARMADIO..."

Estratto dell’articolo di Francesco Merlo per “La Repubblica”

 

MEME - CHIARA FERRAGNI GIGI PROIETTI

Verrebbe voglia di aiutarla, di farsi ghibellini e liberarla da questo ruolo di Madame de Staël della postmodernità italiana. Sarebbe bello affidare a un agile e leggero Father Christmas e rimandare a Los Angeles questa “povera ricca” Chiara Ferragni, che ha sostituito il salotto culturale di fine Settecento con il blog del Duemila.

 

Sarebbe giusto offrirle una via di fuga anche perché la colpa ce l’abbiamo noi che non trovando né pace né calore nel Pd di Elly Schlein, smarriti con Fratoianni e Bonelli e la famiglia Soumahoro, l’abbiamo esageratamente applaudita e laureata in quel Sanremo dello scorso anno che divenne il “cenacolo di Coppet”, dove la vecchia Madame de Staël cantava con gli intellettuali liberali e dove la nuova Madame de Staël ha inscenato il controcanto naturale di Giorgia Meloni e, nientemeno, di Maria Elisabetta Casellati.

CHIARA FERRAGNI - FEDEZ - PANDOROGATE - MEME BY OSHO

 

La destra antimoderna si è sentita ferita a morte in quel Sanremo, perché Chiara, che l’Italia non conosceva, è diventata la femminista che parla inglese, usa le tecnologie più avanzate, e più straniere, gli algoritmi del web e domina tutti i social, da Facebook a Threads, esibisce la famiglia perfetta che la Meloni difende ma non pratica, mangia sushi e poke ricchi di salmone, avocado e soia per disgustare Lollo, è la regina di Milano, la città dei diritti lgbtq+ che non vota Meloni, ha il marito che snobba la Rai di cui non ha nessun timore e bacia in bocca un altro uomo in diretta e si proclama pure antifascista.

 

fedez chiara ferragni

Ma l’Italia ghibellina sta con Chiara Ferragni soprattutto per la sua genialità nel fare soldi metropolitani, mentre l’Italia guelfa sta con il procuratore Onelio Dodero di Cuneo, la provincia “granda” del soldato Totò con la smania di occupare il centro, di fare giustizia con l’albero degli zoccoli e con le lucciole, di raggiungere l’infinito che sta oltre la siepe, soltanto aprendo — «atto dovuto» — il più innocuo dei fascicoli, “modello 45” si dice in gergo giudiziario, e vuole dire che per ora non ci sono né il reato né gli indagati, che invece a Milano sono già chiari: truffa aggravata.

 

L’ imputata è appunto Chiara Ferragni che l’Italia ha trasformato da imprenditrice a maîtresse à penser, da geniale venditrice a fatina bionda dei diritti civili. A Los Angeles con i suoi 30 milioni di follower e il suo fatturato da 40 milioni di euro sembrava la proiezione reale del sogno di Liza Minnelli: “Money money money money, il denaro fa girare il mondo, money makes the world go around, quel tintinnio, quel suono, that clinking, clanking sound”. Ma in Italia no.

la festa di fedez al supermercato 7

 

L’Italia vuole per forza pulire i soldi, profumare lo sterco del demonio. E dunque Chiara si è idealmente iscritta all’Istituto Gramsci e all’università di Sanremo le hanno dato la cattedra di Norberto Bobbio. Solo l’impegno sociale scalda gli animi italiani e Chiara Ferragni e Fedez, che sono il marketing totale, si sono messi a vendere anche i pensieri, l’ecologia e il pigiama, il femminismo e il rossetto, la libertà sessuale tra piumini, giubbini, trench, fuseaux, shorts e sneakers. […]

 

Chiara che rende famosi e illumina anche i nemici, Chiara che sta dividendo l’Italia più della Superlega. E il solito processo mediatico ci fa litigare tutti e fa litigare molte donne, a colpi di dileggio e di beffa, di inchieste sulla beneficenza che tutti gli artisti italiani fanno gratis, da Fiorella Mannoia a Renzo Arbore, il quale addirittura paga invece di farsi pagare, mentre invece per Chiara Ferragni è ancora e sempre marketing, sia pure nella forma di aiuto ai bimbi malati[…]

pandoro chiara ferragni 7

 

Dunque Chiara Ferragni «è distrutta, non esce di casa da giorni», scrive la collega ghibellina Mariella Milani, espertissima di moda. «Sì — ironizza Dagospia fingendosi guelfo — è murata nel suo attico da 820 metri quadrati, di cui solo 150 sono occupati dalla cabina armadio che Fedez chiama la Rinascente di Chiara».

 

Insiste Milani: «Rischia di fare la fine di Kevin Spacey e Harvey Weinstein». «La Safilo ha annullato il contratto», gongolano i guelfi. «Ma la Ferragni sa vendere anche le lacrime», replicano i ghibellini, ricordando che il pigiama di cachemire che indossava nel video delle scuse è andato subito esaurito, anzi sold out, 600 euro a capo.

 

Amadeus, che non appartiene alla famiglia degli impegnati di sinistra e non ha neppure mai posato a poeta maledetto, forse potrebbe aiutare Chiara Ferragni. Potrebbe riportarla a Sanremo, senza informare nessuno, come fece con il presidente Mattarella e con Roberto Benigni, con una trattativa segreta, saltando il consiglio d’amministrazione che è il luogo in cui si articola e si dissipa il potere politico.

chiara ferragni si scusa dopo il caso dei pandori balocco 4

 

Non dico che riuscirebbe a sottrarla alle procure delle province guelfe, ma forse, senza affidarle “tirate retoriche” sui buoni sentimenti di stagione, potrebbe convincerla a spiegare, a spiegarsi e a tornarsene in America, a Los Angeles, che è la nuova Parigi, la nuova capitale del provincialismo italiano. Ci si rifugiano in tanti, da Tiziano Ferro a Vasco Rossi, da Del Piero a Chiara Ferragni appunto, perché “nemo influencer in patria”.

pandoro chiara ferragni 5la nuova casa di chiara ferragni e fedez 3uovo di pasqua di chiara ferragni 5

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)