gigi d'alessio geolier

“SANREMO? SONO PRONTO A PRESENTARLO MA NON ME L’HANNO PROPOSTO" – GIGI D’ALESSIO E IL SOGNO DI CONDURRE IL FESTIVAL: “ANDREI DA AMADEUS A PRENDERE LEZIONI MA NON AVREI PAURA PERCHÉ NON SI TRATTA DI UN’OPERAZIONE A CUORE APERTO” - IL CANTAUTORE È STATO TRA GLI SCOPRITORI DI GEOLIER: "CON I FISCHI NEI SUOI CONFRONTI L'ARISTON HA SCRITTO UNA BRUTTA PAGINA DI TV E DI FESTIVAL. ALLA FINE LA SALA STAMPA HA VINTO CONTRO LA SALA DA PRANZO DEGLI ITALIANI - IL NAPOLETANO ORMAI È UNA LINGUA NAZIONALE, ANCHE I BEATLES ASCOLTAVANO LE MELODIE NAPOLETANE PER ISPIRARSI"  

Luca Dondoni per "la Stampa" - Estratti

 

gigi d'alessio geolier

Per chi lo crede erroneamente alfiere dell'anima più conservatrice della napoletanità forse è stata una sorpresa vederlo esibirsi nella contestatissima serata cover di Sanremo accanto a Geolier, idolo dei ragazzini. Eppure la presenza di Gigi D'Alessio non era solo un'operazione di facciata, un modo per avvicinare il giovane rapper anche al pubblico più maturo. Il cantautore da anni si spende per i nuovi nomi della scena napoletana. E alla polemiche di Sanremo è vaccinato dalla prima volta che mise piede all'Ariston, correva l'anno 2000.

 

Gigi D'Alessio è vero che le hanno proposto di fare il direttore artistico e il presentatore del Festival di Sanremo 2025?

«No, non me lo hanno proposto e l'ho letto come lei solo sui giornali. Qualcuno ha detto che mi sono proposto io ma, le pare possibile? Figuriamoci sei mi propongo per fare il Festival conoscendo le dinamiche di manifestazioni così importanti. Certo, registro il mio nome tra quelli che sono usciti ma come sia successo non lo posso sapere».

gigi d'alessio geolier

 

Se glielo proponessero ufficialmente accetterebbe?

«Sicuramente andrei da Amadeus a prendere lezioni perché non sarà facile dopo di lui. Confesso però che non avrei paura perché non si tratta di un'operazione a cuore aperto. Il mio Sanremo lo faccio ogni anno a Piazza Plebiscito e non avrei nessun timore. Ripeto, andrei a prendere qualche lezione da Amadeus».

 

Nel nuovo singolo Nu dispietto c'è una voce femminile. Chi è?

«Lo rivelerò nei concerti a piazza del Plebiscito, dal 7 al 16 giugno, non prima. So di amici cari che stanno chiamando i miei ingegneri del suono per scoprirlo, ma fino a giugno rimarrà un segreto».

Il nuovo album si intitola Fra, gergo da rap, un po' come «bro», ovvero «fratello». Gliel'ha consigliato Geolier? In fondo lei è uno dei suoi scopritori.

«Il mio figlio più piccolo ha solo due anni e si chiama Francesco. In napoletano è più facile chiamarlo Fra ed è vero, "fra" sta per "bro".

 

Ci è rimasto male per i fischi di Sanremo?

geolier con gue in tagliatore, luche e gigi d'alessio

«Lui ci è rimasto male, quella sera l'Ariston ha scritto una brutta pagina di tv e di Festival. È stata una classifica amara per Angelina e pure per Geolier. Alla fine la sala stampa ha vinto contro la sala da pranzo degli italiani».

 

I fischi per lei erano razzisti? Crede che Napoli stia ancora scontando i pregiudizi del Nord Italia?

«Non lo credo, perché certe cose le ho subite anche io. Diciamo che Geolier è stato bravo a sdoganare ulteriormente la lingua napoletana. Ricordo che nel 2000 la frase "si stasera t'avesse a vasà" nella mia Non digli mai al Festival di Sanremo me la volevano censurare: ma eravamo in diretta e prima feci finta di cambiarla e poi sul palco la cantai in napoletano. Ma guardate il mio Spotify: la prima città che mi ascolta è Milano, la seconda è Roma e la terza è Napoli. Il napoletano ormai è una lingua nazionale a tutti gli effetti. È il suono che è forte».

gigi d'alessio geolier

 

La presenza di Geolier all'Università di Napoli per parlare agli studenti è stata definita «assurda» dal procuratore di Napoli Nicola Gratteri.

«Per me Geolier è un esempio da premiare perché è nato in un quartiere disagiato e oggi si trova in Università a spingere i ragazzi a studiare; sta portando avanti un bel messaggio. È da premiare perché anche e soprattutto chi non va all'università e sta al bivio dove si decide fra un guadagno facile e una vita di m... benvenga che uno come lui vada all'Università. Magari per certi ragazzi una frase detta da Geolier fa più breccia di un discorso di qualsiasi Rettore».

 

Lei ha 57 anni, qualche anno fa volle fare un disco circondandosi di tutti i giovani rapper (per la maggior parte sconosciuti ai più) della scena napoletana. Nomi che oggi sono delle stelle. Aveva visto lungo?

gigi d'alessio

«Quando "la musica succede" non ci si può chiudere nel proprio orto; devi capire cosa sta attorno a te. Perché se arriva il groove figo dall'America lo prendi al volo e allora perché non prendere i groove di quelli bravi che ho chiamato io. Con me c'erano Geolier, Clementino, Lele Blade, tutti ragazzi che ora volano su Spotify e lo stesso vale per altri che non cito. Guardate il "collettivo Liberato" che è rimasto nell'anonimato ma è un fenomeno fondamentale. Quella è arte».

 

I neomelodici, il canto popolare, i cantautori, il pop e ora il rap: perché Napoli riesce a essere sempre centrale nella musica?

«Il suono della lingua che non tutti conoscono ma apprezzano è diventato centrale. Mogol un giorno mi disse, lo giuro sui miei figli, che quando componeva con Battisti diceva a Lucio di tradurre il pezzo in napoletano e ascoltare se suonava bene. Anche i Beatles venivano ad ascoltare le melodie napoletane per ispirasi: e allora di cosa vogliamo parlare?».

 

gigi d'alessio

Parliamo di guerra: dall'Ucraina a Gaza, le immagini che arrivano segneranno i ragazzi.

«La cosa più brutta della guerra è che non avrà mai un vincitore. Solo due persone che nemmeno si sfioreranno decidono di mandare a morire ragazzi che nemmeno si conoscono. Figli e papà, fratelli e cugini che muoiono per qualcuno che li usa come carne al macello».

 

(...)

concerto di gigi d'alessio a castel di sangro 8concerto di gigi d'alessio a castel di sangro 7concerto di gigi d'alessio a castel di sangro 5gigi d'alessio clementino cantano l'inno di mameli a napoligigi d'alessio clementino cantano l'inno di mameli a napoliMARIO MEROLA GIGI DALESSIO GIGI DALESSIO CON IL FIGLIO LDA gigi d'alessio

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)