francesco guccini giorgia meloni

“QUELLO DELLA MELONI È UN REGIME. LEI MI STIMA? DELLE MIE CANZONI NON HA CAPITO NULLA” – IL "MAESTRONE" FRANCESCO GUCCINI LE CANTA A GIORGIA E AI SUOI FRATELLI D'ITALIA: “QUESTI QUA SONO USCITI DALLE FOGNE E ORA CHE SONO AL POTERE VOGLIONO VENDICARSI. SONO ILLIBERALI E NON ACCETTANO CRITICHE”. VASCO HA PARLATO DI RITORNO DEL FASCISMO: “NON ME LO ASPETTAVO. MI È PIACIUTO E HA DETTO COSE VERE. INFATTI IL REGIME LO HA SUBITO ATTACCATO” - SU MELONI: “UNA VOLTA MI TELEFONÒ PER INVITARMI AD ATREJU, FIGURIAMOCI SE VADO LI’. STANNO PROVANDO A SOSTITUIRE ‘L’EGEMONIA CULTURALE DI SINISTRA’ PIAZZANDO CINQUE SFIGATI ALLA CULTURA, MA NON HANNO NIENTE” – “TRUMP? MI ATTERRISCE”

Andrea Scanzi per “il Fatto Quotidiano” - Estratti

francesco guccini

 

Francesco Guccini è sereno, sta bene e beve rum a fine pasto con piacere genuino. Da Pavana osserva la realtà, ricorda con garbata nostalgia e nei ritagli di tempo scrive limerick (forma particolare di poesia umoristica) dedicati a Vannacci e La Russa. Pranzo alla Caciosteria, uno dei suoi luoghi-nido, e poi chiacchierata-fiume nella sua casa. Si parte dal suo ultimo libro, Così eravamo (Giunti) (…)E si arriva a dissertare di Meloni, Trump, tempo che passa, morte, vita e altri demoni.

 

(…)

Non sono ateo: ci vuole troppa fatica per esserlo. Sono agnostico: non mi aspetto nulla, e non essendo credente non posso aggrapparmi alla fede per trovare la risposta al senso del vivere. Credo che si muoia e finisca tutto lì, ma magari sbaglio io.

 

Essendo ormai zen, non ti arrabbi più?

Non esageriamo. Per esempio mi arrabbio moltissimo quando guardo i talkshow. Sono proprio uno che urla contro il televisore, soprattutto quando parlano certe persone a Retequattro.

francesco guccini cover

 

Vasco ha parlato di ritorno del fascismo.

Non me lo aspettavo. L’ho visto una sola volta: venne alla trattoria Da Vito di Bologna per dirmi che amava L’avvelenata, e poi se ne andò. Siamo due montanari ed entrambi abbiamo avuto i padri internati, il mio era nel campo di concentramento con Guareschi. Ha avuto coraggio, mi è piaciuto e ha detto cose vere. Infatti il regime lo ha subito attaccato.

 

Il governo Meloni è un “regime”?

Certo che lo è! Un regime. Non a caso vogliono far sottostare tutti i poteri (a partire dalla magistratura) a quello esecutivo (cioè il governo). Proveranno anche a limare la Costituzione: non dico modificarla, non ne sarebbero capaci, ma limarla sì. Meloni neanche concede più interviste, a meno che non sia da Vespa, dove fa delle figuracce immonde come quella della calcolatrice. Sono illiberali e non accettano critiche, arrivando ad attaccare anche dei “canterini” come me o Vasco. Ci chiedono di “cantare e basta”, ma un cantautore vive proprio delle sue parole e dei suoi punti di vista. Cosa gliene frega ai meloniani se Vasco li critica?

giorgia meloni foto lapresse

 

Guarda che Meloni ti adorava, e c’è rimasta male quando ha scoperto che non la stimi.

Non è colpa mia se delle mie canzoni non ha capito nulla. Una volta mi telefonò per invitarmi ad Atreju: ma figuriamoci. Stanno provando a sostituire “l’egemonia culturale di sinistra” piazzando cinque sfigati alla cultura, ma non hanno niente. Nessun cantautore di destra. Non è che io, De André e Vecchioni c’eravamo messi in testa di divulgare deliberatamente “la cultura di sinistra”: semplicemente lo eravamo e lo siamo. Non puoi non avere una sensibilità di sinistra per scrivere certe canzoni. La Meloni che mi stima mi ricorda un fascista che mi fermò molti anni fa.

 

francesco guccini

Racconta.

Centro di Bologna, avevo inciso da poco Radici. Mi fermò un tizio, mi disse: “Io non la penso come te Guccini, ma mi piaci”. E poi mi diede il ciclostilato fresco di stampa de La voce della fogna, un foglio satirico dell’estrema destra. Ecco: questi qua sono usciti dalle fogne, dopo decenni vissuti ai margini, e adesso che sono al potere vogliono vendicarsi. In ogni modo.

 

Diranno, a torto, che sei comunista.

Mai stato. La mia famiglia era democristiana e mio padre liberale di destra, innamorato di Einaudi e Montanelli. Anch’io sono un liberale, però non alla Malagodi: diciamo alla famiglia Rosselli. Sono un socialista liberale.

 

Hai insegnato a lungo negli Stati Uniti. C’era già la pulsione reazionaria che ha portato alla vittoria di Trump?

No. O meglio: io insegnavo in Pennsylvania e avevo una visuale particolare, perché tutti i docenti e studenti erano democratici. La mia morosa dell’epoca oggi è una senatrice democratica del Maine. Erano gli unici a non avere la bandiera americana esposta fuori casa, una cosa tipica del nazionalismo repubblicano. Comunque Trump mi atterrisce.

 

(…)

 

francesco guccini 1

Le sbronze più colossali?

Tante. Ne ricordo una con Gregory Corso. Eravamo a Bologna, ci dicono che c’è un incendio. Andiamo a vederlo e stiamo lì tutta la notte a bere. La mattina alle 8 dovevo fare lezione agli alunni e la sera c’era un concerto nel Lazio per solidarietà a un ragazzo arrestato in Turchia, dove invitarono 40 cantautori ma alla fine andai solo io. E la sera dopo il concerto a Roma. Ci arrivai in condizioni pietose.

 

Mai provato droghe?

Mai. Bologna è stata devastata dall’eroina negli Anni Ottanta. Ho perso tanti amici. Penso anche ad Andrea Pazienza. Un amico e un talento puro. Al Tenco, una volta, ci sfidammo coi disegni: lui ne facevo una sulla tovaglia ed io rilanciavo con un altro. Quella tovaglia c’è ancora. Poi, alle sei di mattina, dopo aver bevuto ininterrottamente, andammo al Mercato dei Fiori di Sanremo.

 

francesco guccini

Aveva una giacca di cui andava molto fiero, piena di bottoni. Gliene strappai uno, senza motivo. Lui si vendicò e ne strappò uno a me. Andammo avanti fino quasi a spogliarci. Stavamo per prenderci a cazzotti, poi intervenne Mollica: “Ma che diavolo state facendo?”. E ci mettemmo a ridere.

 

Come sapesti della sua morte?

Da una telefonata di Sergio Staino. Piangeva e si sentiva in colpa, perché gli aveva prestato da poco molti soldi e temeva che con quei denari Andrea avesse comprato la dose che l’ha condotto alla morte. Aveva provato a smettere, ma non c’era riuscito.

 

giorgia meloni foto lapresse

Vanno di moda le fiction e serie tivù sui cantanti: De André, Vasco, 883. E se la facessero su di te?

Mi imbarazzerei da morire. A Reggio Emilia vogliono fare una mostra su di me: okay, grazie, fatela. Ma io mi vergogno di queste cose. Mi pare sempre troppo. Come quando mi fermano e mi dicono: “Sei un grande Guccini!”. E io subito: “Macché. Al massimo sono alto, ma grande proprio no”.

francesco guccinide andrè vecchioni gucciniguccini bartoletti sarriguccinidalla guccini vecchioniguccini padre 8gucciniguccini dalla guccini vecchioni

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...