anthony hopkins

“GLI ATTORI GIOVANI TENDONO A BORBOTTARE, SUSSURRARE. VOGLIONO SEMBRARE SEXY MA SUONANO SOLO NOIOSI. QUINDI DICO: PARLATE CHIARO, IMPARATE LA BATTUTE…” - ANTHONY HOPKINS, 86 ANNI, DIVENTA L’IMPERATORE VESPASIANO IN UNA SERIE SU "PRIME" – "L’ANTICA ROMA CONTINUA A ESSERE ATTUALE PERCHÉ ERA VIOLENTA COME IL MONDO DI OGGI - "RECITARE DIVENTA PIÙ FACILE, PIÙ SI DIVENTA VECCHI. IL RUOLO MIGLIORE? QUELLO DI HANNIBAL LECTER..." (E BUON APPETITO)

Stefania Ulivi per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

ANTHONY HOPKINS

Richard Nixon, papa Benedetto XVI, Adolf Hitler, John Quincy Adams, Galeazzo Ciano. E, ancora, Alfred Hitchcock, Pablo Picasso. Al catalogo dei personaggi storici interpretati con maestria nella sua lunga, e straordinaria, carriera Anthony Hopkins, già allievo al national Theatre di Lawrence Olivier, ha appena aggiunto Vespasiano.

 

Imperatore dal 69 al 79 dopo Cristo, fondatore della dinastia Flavia che lasciò un segno indelebile, non solo politico, nella storia della Roma antica. A 86 anni l’attore gallese ha ripreso in mano un testo chiave come Storia della decadenza e caduta dell’Impero romano di Edward Gibbon per entrare nel clima di Those About to Die, la serie diretta da Roland Emmerich (a quattro mani con Marco Kreuzpaintner), scritta da Robert Rodat, in arrivo su Prime Video dal 19 luglio.

 

Cosa l’ha affascinata dell’imperatore Vespasiano?

ANTHONY HOPKINS 55

«Non conoscevo bene la sua figura. Il suo è un periodo interessante della storia di Roma, ne sapevo un po’ da bambino, principalmente grazie ai fumetti. Mi sono reso conto di quanto sia stato centrale: ha cambiato il corso della storia, ha regnato a lungo, fondato la sua dinastia, iniziato la costruzione del Colosseo. Con la sua riforma fiscale e il consolidamento dell’impero ha portato unità e stabilità. E c’è anche un lato, diciamo, più personale».

 

L’eredità?

«Esatto. Si sente la sua preoccupazione per l’eredità politica, in un mondo dominato da fazioni, tra i due figli, Tito e Domiziano, pronti a tutto per il potere. Non estranei alle lotte fra fazioni opposte. Li interpretano Tom Hughes e Jojo Makari, ottimi attori giovani.

Sono sempre felice di incontrare il talento».

 

Sta per arrivare anche il sequel del «Il Gladiatore». Perché l’antica Roma continua a essere così attuale?

ANTHONY HOPKINS 55

«Viviamo in un mondo ricco di distrazioni, che ci servono per dimenticare le violenze del mondo. Armi di distrazione di massa sono sempre esistite, quella è stata l’epoca in cui sono diventate più sofisticate, secondo la regola di Nerone: panem et circenses.

Dare alle persone quello che vogliono. Tutta la storia umana è lastricata da spargimenti di sangue e brutalità, lo vediamo anche oggi, ma la storia insegna. E il vostro paese è un punto di osservazione fantastico per capire la complessità del mondo».

 

In che senso?

«L’Italia, nel corso dei secoli, ha vissuto momenti atroci, ma ha prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e i maestri nel Rinascimento. La Svizzera ha avuto 500 anni di pace e democrazia, e ha prodotto l’orologio a cucù».

Avete girato a Cinecittà, dove è nato il genere peplum.

 

ANTHONY HOPKINS 23

Come si è trovato?

«Quelli di Cinecittà sono tra i miei studios preferiti, ci ho lavorato altre volte, mi trovo benissimo. Mi piace stare lì. Vorrei fare un tributo all’arte dei designer italiani, i costumisti, gli scenografi. È straordinario, ogni dettaglio, e non solo i costumi, ma anche gli oggetti di scena, i calici, le spade, sono così ben fatte e costruite. I migliori artigiani del mondo, davvero».

 

Ha detto: «Recitare diventa più facile più si diventa vecchi». Forse lo sarà per lei, dall’alto dei due Oscar vinti (per «Il silenzio degli innocenti» e «The Father»), e di tutti i film e spettacoli realizzati.

«Lo rendo facile perché sono arrivato a un punto della vita in cui mi sono reso conto che non è una grande scienza. Sai, puoi fare Stanislavskij, applicare il metodo e tutto il resto. L’ho fatto, ho avuto dei buoni insegnanti, ma ho realizzato con gli anni che tutto è già nel testo, le parole del copione. Quello è il cuore del lavoro. E io ho avuto spesso copioni meravigliosi: Quel che resta del giorno , The Father , Il silenzio degli innocenti . Quello di Hannibal Lecter resta uno dei ruoli meglio scritti che ricordi».

ANTHONY HOPKINS

 

Cosa consiglia ai colleghi a inizio carriera?

«Mi capita di osservare che gli attori giovani forse tendono a borbottare, sussurrare.

Vogliono suonare sexy ma suonano solo noiosi. Quindi dico: parla chiaro, devi sapere il testo, impara la battute. Se sono ben scritte sei già a buon punto. E quello che impari portalo dentro di te, lascia che viva una vita sua, che venga tradotta dal tuo subconscio.

 

(...)

Beh, è la mia opinione. Ho lavorato con attori che ci mettono ore a prepararsi, mentre avei voluto dire: “impara le tue battute e presentati”. È facile, lo dico con ironia, ma ci credo davvero, parla chiaro, se no sei noioso. Un delitto per un attore».

 

anthony hopkins 6

A giudicare dal suo profilo Instagram sembra molto felice quando suona il piano o balla. Avrebbe potuto fare il pianista o il compositore, ha mai dei rimpianti?

«Nessuno. Suono il pianoforte, tutti i giorni, e dipingo. Mantiene il cervello in funzione. Sono arrivato a 86 anni, è andata bene così finora. E quindi continuo».

anthony hopkins 5anthony hopkins 3anthony hopkins 4anthony hopkins 1anthony hopkins 2anthony hopkins those about to die anthony hopkins il rito

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…