I GIARDINI DI MOGOL SI VESTONO DI NUOVI COLORI (BIANCOCELESTI) – “NON SONO TIFOSO MA MI PIACE CHE QUANDO VINCE LA LAZIO TUTTO LO STADIO CANTI ‘I GIARDINI DI MARZO’ – IL RAPPORTO CON BATTISTI (“NON SO SE FINI’ PER COLPA DELLA MOGLIE"), I TALENT (“NON LI GUARDO"), LA POLITICA: "HO VOTATO PER RENZI, STAVOLTA MI SONO ASTENUTO. SALVINI? PIU’ DECISO DI DI MAIO" - E MINA CANTA ANCORA BATTISTI - VIDEO

 

 

Da Un Giorno da Pecora

mogol lucio battisti

La propria canzone che ama di più, gli errori nei suoi testi, il rapporto con Battisti, anche dopo la morte del cantante i talent musicali e molto altro. E' un Mogol, al secolo Giulio Repetti, che si è raccontato a 360° quello che è stato ospite di Un Giorno da Pecora, la trasmissione di Rai Radio1 condotta da Geppi Cucciari e Giorgo Lauro. L'intervista è partita da una domanda che ha avuto una risposta che ha dell'incredibile: quanti dischi ha venduto nella sua lunghissima carriera? “Nel mondo ne ho venduti 523 milioni!”

 

Qual è la canzone più bella che ha scritto? “Ce ne sono molte che preferisco. Una che ho sentito cantare a 45mila persone e che mi ha fatto provare i brividi di piacere è 'Giardini Di Marzo', che quando vince la Lazio canta tutto lo stadio. Io non sono tifoso ma visto che la Lazio ha scelto come inno una mia canzone sono contento quando i biancocelesti vincono”. E la più brutta? “Non saprei, forse la prima cosa che ho scritto, una versione di 'Mama Guitar': non era un bel lavoro...”

mogol lucio battisti

 

Ci sono alcuni suoi versi che sembrano incomprensibili, come 'Non piangere salame dai capelli verderame' nel testo di 'Eppur mi son scordato di te'. “E' stato un errore, volevo dire rosso rame. Ma quando scrissi questa canzone mi trovavo a Silvano D'Orba, dove tutti parlavano di verderame perché ci sono molti vitigni. Come è stato un errore scrivere 'motocicletta 10hp', avrei dovuto scrivere 300hp!”. Lucio Battisti le manca molto? “La verità è che ci si rassegna. Quando perdi qualcuno la cosa più importante che puoi fare è l'accettazione, che vale più di una preghiera”. C'è qualcosa che le sarebbe piaciuto far ascoltare, oggi, a Battisti? “Un pezzo che ho scritto da poco dal titolo i 'Colori del Mondo'”. C'è una canzone, 'Arcobaleno', il cui testo leggenda vuole le sia stato dato direttamente da Battisti attraverso una medium. “La verità è che non ci ho mai parlato, questa medium mi ha solo telefonato, dicendo che era entrata in contatto con Battisti.

gianni morandi mogol pupo

 

Dopo una settimana il direttore del giornale 'Firma' (Giulio Caporaso, ndr) fece un articolo raccontando di aver sognato questo Arcobaleno battistiano. Ma non solo, ci furono altri fatti”. Quali? “In autostrada una volta mi fermai e sulla mia destra, a circa 200 metri, c'era un arcobaleno dai colori vivaci. Sulla sinistra ce n'era un altro che andava in direzione opposta. Poi iniziò a piovere e quello di destra arrivò sul cofano della mia macchina”.

mogol gianni bella

 

E poi scrisse in una sola notte 'Arcobaleno' con Celentano e Gianni Bella. “No – ha detto Mogol a Rai Radio1 - la scrissi in 15 minuti, mentre guidavo. Le parole le dettai al telefono ad una mia amica". Le parole di 'Arcobaleno' dicono 'io sono partito così all'improvviso che non ho avuto il tempo per salutare'. Ci si chiede se queste parole le ha scritte lei o se, in un certo senso, è stato Battisti a fargliele scrivere. "Sono sincero. Sono convinto di averle ricevuti proprio da lui.” Cosa direbbe a chi è scettico su questa storia? “Alla mia età parlare di un episodio così sapendo che non è vero sarebbe una cosa da non farti più dormire. Una bugia su una cosa così non avrebbe senso, non ho bisogno di fare questi trucchetti”.

 

mogol gianni bella dante ferretti

E' vero che con Battisti litigaste per questioni economiche? “Nessun litigio né discussioni. E' vero che io presi posizione per dividere anche la parte editoriale in 6 parti ciascuno, non per soldi ma per principio. Io ho detto questo e non abbiamo più lavorato, lui scelse di lavorare con un altro autore. Mi sarebbe piaciuto continuare a lavorare con Battisti, lui non era assolutamente un avaro, nel mondo più assoluto. Era parsimonioso, questo sì – ha spiegato l'autore a Un Giorno da Pecora - perché aveva avuto un infanzia che gli aveva insegnato ad esser così”.

 

mogol e caterina caselli 1

Fu in quel momento, dunque, che vi allontanaste? “Non ci siamo allontanati, ci siamo incontrati poi, abbiamo mangiato insieme, siamo rimasti amici. E non sono convinto che fosse stata una decisione solo sua...” Ma anche della moglie? “Non lo so”. Un'ultima domanda sull'attualità musicale: cosa ne pensa dei talent show? “Sono spettacolo non una scuola, come scuola non valgono molto”. Guarda Amici o X-Factor ogni tanto? “No, non li guardo”, ha concluso Mogol a Rai Radio1.

 

MOGOL E LA POLITICA

celentano bella mogol

“Per chi ho votato? In passato anche per Renzi, con cui poi sono stato anche critico”. A parlare è Giulio Repetti, in arte Mogol, .che ospite di Un Giorno da Pecora Rai Radio1, ha parlato della sua musica e di politica, rispondendo alle domande dei conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. In passato ha votato per l'ex premier del Pd: e alle ultime elezioni? “Non sono neanche andato. Riguardo a questo governo ho detto di farli lavorare per poi giudicare, parlare prima mi sembra un pregiudizio”. Le piace più Salvini o Di Maio?

 

MOGOL

“Salvini mi pare più deciso, dà questa impressione. E questo è un valore”. I conduttori hanno fatto ascoltare a Mogol qualche performance canora dei politici più noti, a partire dal già citato Matteo Renzi. “Come cantante è dilettantesco, un po' mediocre. Meglio come politico”. Poi è il turno di Matteo Salvini che canta Vasco Rossi al Costanzo Show. “Si sente troppo il pubblico, sembra un coro. Non posso dare un giudizio”. Veniamo a Luigi Di Maio, nella sua interpretazione di 'Je so pazz' ai microfoni di Radio Rock. “Divertente”.

 

MOGOL BATTISTI

A chiudere Alessandro Di Battista con la sua versione di La Bamba. “Tra quelli che mia avete fatto ascoltare obiettivamente è il più bravo”.Per Berlusconi – hanno scherzato Lauro e Cucciari – invece che 'Dieci Ragazze' avrebbe dovuto scrivere almeno 20 o 30 ragazze...”Certo '30 ragazze' suona un po' ridicolo però!”. Si diceva che lei e Battisti foste di destra: è vero? “Ce lo dicevano perché non scrivevamo canzoni di protesta, e nel '68 non fare politica significava non solo esser fascisti ma anche qualunquisti. Per me non ha senso, perché io racconto la mia vita, la politica la faccio quando voto”. I manifestanti Pro Tav, a Torino, hanno cantato 'Si Viaggiare'.

 

GILETTI MOGOL 2

Cosa ne pensa? “Mi fa piacere perché la piazza era proprio piena, c'era la volontà popolare espressa in un collettivo molto importante”. In conclusione, sempre sul fil rouge tra politica e musica: quella tra Di Maio e Salvini 'Sarà un'Avventura'? “Sarà sicuramente un'avventura – ha concluso Mogol a Rai Radio1 - nella situazione in cui si trovano non può che esserlo. Bisogna vedere se sarà bella o brutta”.

 

mina battisti

MINA CANTA ANCORA BATTISTI CON DUE INEDITI E UNA LETTERA

Marco Molendini per ''Il Messaggero''

 

Mina e Battisti, sodalizio storico periodicamente evocato, è stato l' incontro di due protagonisti assoluti della nostra musica pop e insieme dei desaparecidos più ricordati, con la caratteristica che li ha accomunati di essersi eclissati e sottratti alla popolarità nel momento di massima esposizione. Ma è anche vero che quel fantastico songbook della ditta Battisti & Mogol ha offerto all' ex Tigre di Cremona il terreno più congeniale per mostrare le sue capacità vocali.

 

MOGOL 1

E ora la 78enne signora Mazzini lo ripubblica con un' antologia battezzata Paradiso, che uscirà il 30 novembre. Una lista di canzoni celeberrime, da E penso a te a Acqua azzura, acqua chiara, a I giardini di marzo a Emozioni e via dicendo offerte in un nuovo remixaggio effettuato con la supervisione di Mina. C' è, poi, l' aggiunta di due nuove interpretazioni di pezzi che non aveva inciso finora: Il tempo di morire (quella che comincia con il verso «Motocicletta dieci hp») e Vento nel vento, tratta dall' album Il mio canto libero, la prima arrangiata da Massimiliano Pani, la seconda da Rocco Tanica.

 

MOGOL

Sono stati pure recuperati due brani che facevano parte dell' antologia fuori catalogo Mazzini canta Battisti, cioè Perché no e Il leone e la gallina e ci sono cinque pezzi interpretati in spagnolo e uno in francese. Nel libretto, che accompagna sia l' edizione in cd che quella in vinile, è stata infine ripubblicata la lettera che Mina scrisse sul settimanale Liberal, dove collaborava con una sua pagina, per la morte di Battisti avvenuta il 28 settembre 1998. È un testo affettuoso, pieno di rammarichi: «Caro Lucio, questa è una lettera che volevo scriverti da tanto, tanto tempo - scriveva -. Ogni volta che sentivo un tuo pezzo, ogni volta che qualcuno, per strada, fischiettava qualcosa di tuo mi veniva voglia di mettermi in contatto con te, ma ho preferito rispettare (figurati se proprio io non lo dovevo fare) il tuo desiderio di essere lasciato in pace.

battisti mina

 

E forse ho fatto male, sai?». E Mina proseguiva confessando il gusto e il piacere che ha sempre provato cantando quei brani: «Adesso non so come fare per restituirti, almeno in parte, la gioia, la tenerezza, il senso di invincibilità, la coscienza di fare qualcosa di perfetto che mi dava il cantare i tuoi pezzi... Erano costruiti con quella apparente semplicità che fa pensare alla fluidità di Puccini, al prezioso andamento di certi canti gospel.

 

battisti e mina

E insieme così piantati nella tradizione della canzonetta italiana da far cantare i garzoni mentre vanno in bicicletta a consegnare il pane, i bambini e tutte le madri d' Italia mentre preparano il pranzo per i propri cari».

 

Infine confessava: «Sai, avevo un sogno. Una pazzia. Insieme con Moreno, un giovane corista molto bravo che tu non hai conosciuto, ma che ti ama almeno quanto me, avevamo deciso che se tu mai avessi fatto di nuovo un concerto, saremmo venuti a farti il coro...».

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