hijab porn

TRA I PIPPAROLI DELLA RETE VA FORTE IL GENERE “HIJAB PORN” - FILM HARD, DI AMBIENTAZIONE ISLAMICA, CON DONNE COPERTE DA HIJAB O BURQA - LA REGINA DEL GENERE? MIA KHALIFA

Giuseppe Pollicelli per “Libero quotidiano”

 

hijab pornhijab porn

Con i loro video truculenti, girati tenendo d' occhio gli stilemi hollywoodiani, volevano penetrare nell' immaginario di tutto il mondo, in particolare quello occidentale, e ci sono riusciti.

 

Ma, caso eclatante di eterogenesi dei fini, la situazione ha finito per sfuggirgli di mano e ora i militanti dell' Isis (e i loro non rari simpatizzanti) sono costretti a prendere atto di un fenomeno che appare in crescita inarrestabile: quello della pornografia velata.

 

Non nel senso del vedo e non vedo, al contrario: parliamo di film dai contenuti più che mai espliciti, ma le cui disinibite interpreti indossano, anche durante le scene di sesso, il hijab, il velo con cui le donne, secondo una radicata tradizione musulmana, sono tenute a coprirsi il capo.

hijab porn 9hijab porn 9

 

Il successo che questi filmati stanno riscuotendo è tale da avere ormai reso il «hijab porn» un vero e proprio genere, al punto che alcuni siti per adulti lo hanno promosso al rango di categoria a sé stante, accanto alle varie e collaudate «fetish», «milf» e via elencando. Del resto c' era da aspettarselo.

 

In un' epoca che ha frantumato il concetto stesso di trasgressione e in cui nulla è negato (se non all' esperienza, quantomeno allo sguardo), l' ultima barriera da infrangere era proprio quella del velo islamico.

 

hijab porn 8hijab porn 8

L' infrazione, inesorabilmente, si è consumata, e adesso sono davvero tanti quelli per cui il massimo dell' eccitazione consiste nel vedere accostato a situazioni di totale dissolutezza il più noto simbolo di pudicizia e di negazione di sé. In realtà, sui siti che ospitano materiale hard, di video pornografici interpretati da donne orientali velate se ne vedevano da tempo, seppure non numerosi.

 

Ma si trattava di cose anonime e girate in casa. La faccenda ha assunto i connotati e le dimensioni del fenomeno nel 2014, dopo che la società statunitense BangBros ha prodotto un filmato in cui la pornoattrice libanese (ma naturalizzata americana e di religione non islamica) Mia Khalifa ci dà sotto contemporaneamente con una matrigna (la cubana Juliana Vega) e un fidanzato.

 

hijab porn 7hijab porn 7

Ed entrambe le donne indossano il hijab. Da quel momento la Khalifa, oltre a ricevere le minacce di rito di qualche fanatico musulmano, è divenuta una star del web e, appunto, ha dato il la alla nascita del filone della pornografia col velo. In un recente articolo di Cassandra Acciai, il sito della rivista «Nocturno» ha reso noto come, nell' immediato futuro, il «hijab porn» sia destinato ad arricchirsi di titoli sempre più curati e piccanti.

 

hijab porn 4hijab porn 4

A parte «Fantasy Massage», uscito da poco, in cui una donna degli Emirati Arabi alla ricerca di una massaggiatrice finisce per accoppiarsi - rigorosamente velata - con un marcantonio, entro la fine di agosto dovrebbe essere distribuito on line il film americano «Women of the Middle East», che, come scrive la Acciai, «quadruplica la portata della provocazione», dato che le protagoniste del lungometraggio saranno quattro ragazze ognuna delle quali porterà un differente tipo di velo: in ordine crescente di castigatezza, il hijab, il niqab, il khimar e il burqa.

 

hijab porn 10hijab porn 10

Nell' ultimo dei quattro episodi del film si vedrà una donna esercitare la prostituzione indossando il burqa: uno spunto che consente di affrontare un altro aspetto della controversa relazione fra islam ed eros nel mondo odierno. Tutti i dati disponibili sull' argomento, infatti, attestano che i massimi fruitori di pornografia sulla rete sono proprio i musulmani.

 

I primi due Paesi a livello mondiale in cui è maggiore il traffico sui siti porno sono l' Iraq e l' Egitto, mentre un' indagine di Google ha rivelato che ben sei degli otto Stati al top nella classifica delle ricerche a luci rosse sono islamici: il Pakistan al primo posto, l' Egitto al secondo e poi l' Iran, il Marocco, l' Arabia Saudita e la Turchia. Non solo.

 

hijab porn  hijab porn

Nel libro «La soldatessa del Califfato», scritto dai giornalisti Simone Di Meo e Giuseppe Iannini (Ed. Imprimatur), la 26enne Aicha, laureata in scienze della Comunicazione a Tunisi ed ex fiancheggiatrice telematica dello Stato islamico, racconta che l' Isis si procura denaro anche attraverso la prostituzione e la vendita clandestina di filmati che immortalano violenze e stupri inflitti alle prigioniere yazide e cristiane. Attualmente, dunque, a dominare il rapporto tra islam e sesso sembra essere soprattutto l' ipocrisia. Eppure i munafiqun, appunto gli ipocriti, sono annoverati tra gli avversari più insidiosi del Profeta. Dove? Nel Corano, il sacro testo che i bravi islamici dovrebbero conoscere a memoria.

hijab porn 6hijab porn 6hijab porn hijab porn

 

Ultimi Dagoreport

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…