marco travaglio raffaele marra

LO SGAMBETTO DI ‘REPUBBLICA’ A TRAVAGLIO - BONINI PUBBLICA LE INTERCETTAZIONI IN CUI SALVATORE ROMEO PARLA CON RAFFAELE MARRA DEL DIRETTORE DEL ‘FATTO QUOTIDIANO’: ‘HA FATTO UN BUON LAVORO’. SI RIFERISCONO ALL’INTERVISTA AL BRACCIO DESTRO DELLA RAGGI IN CUI EMERGE COME UN CASTIGAMATTI CHE DENUNCIA OGNI ILLECITO - MARRA PRECISA CHE PERÒ NON PUÒ PARLARE AL TELEFONO CON TRAVAGLIO

 

Carlo Bonini per ‘la Repubblica

 

salvatore romeosalvatore romeo

Parlano lingue diverse Virginia Raggi e le carte delle due inchieste della Procura di Roma - quella sulle "nomine" e quella per corruzione che ha portato in carcere venerdì Raffaele Marra e Sergio Scarpellini - destinate a stritolarla politicamente. Accade infatti che un lungo verbale di testimonianza e almeno tre brogliacci di intercettazioni telefoniche travolgano con la forza dei fatti l' ultimo, disperato esorcismo della sindaca. «Il dottor Raffaele Marra era soltanto uno dei 23 mila dipendenti capitolini, non un esponente politico». E lo mostrino per ciò che è: una menzogna.

 

L' uomo che parla a verbale è l' avvocato Rodolfo Murra. È un galantuomo, capo dell' Avvocatura Capitolina, e, venerdì, nelle stesse ore in cui la Raggi declina ogni domanda, lui non si sottrae a nessuna di quelle che gli rivolgono i pm che indagano sulle "nomine" in Campidoglio. Ne indica il Rasputin, Marra, e svela di quale pasta sia stato il rapporto tra questo "tecnico" e la sindaca.

salvatore romeo e raffaele marra al compleanno di pieremilio sammarco salvatore romeo e raffaele marra al compleanno di pieremilio sammarco

 

È l' 8 luglio di quest' anno - racconta - e nell' anticamera della Raggi, che si è insediata da sole 24 ore, incrocia Marra. I due non si vedono da un pezzo. Da quando, due anni prima, Marra ha chiesto un' aspettativa per motivi di studio che lo ha portato lontano dal Campidoglio. Murra è sorpreso di vederlo lì e ne chiede le ragioni. «È un anno che lavoro per loro - gli dice - Sono stato il loro referente. E ora lo sarò con la nuova Giunta. Sono un po' inesperti e si affidano a me».

 

raffaele marra virginia raggi raffaele marra virginia raggi

Marra dunque lavora per "loro" - intesi i 5Stelle - da oltre un anno. Gli ha fatto da consigliori. Da passacarte nell' ombra, quando Raggi&co sono ancora consiglieri di opposizione nella agonizzante consiliatura Marino, scommettendo facile su un cavallo che sa sarà quello vincente e con cui va ora all' incasso. Ha un rapporto di consuetudine con il vicesindaco Daniele Frongia e, naturalmente con lei, Virginia, e Salvatore Romeo, il miracolato carneade che di Virginia è il pesce pilota, diventato da semplice dipendente comunale capo della segreteria della sindaca.

raffaele marra raffaele marra

 

Murra conosce presto il nuovo stile della casa.

Marra, "il tecnico", prova prima a blandirlo spiegandogli che se vuole conservare il posto in cui è - il vertice dell' Avvocatura - è meglio che non si metta di traverso. Sulla nomina di Romeo, come sulla defenestrazione della Carla Raineri, revocata da capo di gabinetto con una gabola amministrativa.

 

carla rainericarla raineri

Poi, lo fa aggredire dalla Raggi. A verbale, Murra conferma infatti le circostanze annotate nella memoria consegnata in Procura dalla Raineri dove si ricostruisce cosa diavolo accada quando si permette di segnalare che la nomina di Salvatore Romeo, così come concertata dalla Raggi, è illegittima.

 

Si legge: «Convocò l' avvocato Murra alla presenza della giovane avvocatessa cui si era rivolta, di Marra e del suo vice Viggiano (ex ufficiale della gdf come lui, ndr) per fargli cambiare opinione e, di fronte al suo rifiuto, gli prefigurò che ne avrebbe pagato le conseguenze. Poi, poco prima di una riunione di Giunta, lo aggredì verbalmente e con tale foga che io e l' allora assessore Minenna ne rimanemmo sconcertati».

Del resto, come ancora la Raineri ricorda, sono quelle le settimane in cui «Marra amava definirsi lo spermatozoo che aveva fecondato l' ovulo 5Stelle».

RAGGI RAINERIRAGGI RAINERI

 

Uno "spermatozoo", a ben vedere, che non viaggia da solo. Perché tiene famiglia. E un fratello, Renato, in quel momento vicecomandante della Polizia Municipale. Per promuoverlo a dirigente, Raffaele, "il tecnico tra tanti", e la Raggi mettono in piedi un "interpello" (il provvedimento con cui si chiede la manifestazione di interesse dei funzionari pubblici interessati) che gli calza come un abito di sartoria anche se, formalmente, riguarda la rotazione di oltre cento dipendenti comunali.

 

Due sono infatti le regole. La prima: la scelta del nominato verrà fatta senza alcun obbligo di comparazione dei curriculum dei potenziali concorrenti e dunque senza obbligo di motivazione. La seconda: ciascun dirigente che intenda ruotare può esprimere una sola preferenza sulla destinazione.

marco travagliomarco travaglio

 

Raffaele Marra, nel frattempo diventato capo del Personale, in palese conflitto di interesse, dovrebbe astenersi sulla nomina del fratello. Sia nel definire la procedura, che nel condurla. Ma che lo abbia fatto lo dice solo la Raggi. Non un pezzo di carta che lo dimostri.

 

Marra e Romeo, del resto, sono ovunque. Decidono su chiunque. E parlano, parlano, parlano in continuazione. Con gergo da carbonari. Questo almeno si capisce in tre brogliacci di intercettazione sopravvissuti alle intere pagine di "omissis" che segnano il primo deposito di atti dell' inchiesta su Marra e in cui, tra l' altro, evocano il Fatto Quotidiano e il suo direttore, Marco Travaglio. Come accade, per esempio, il 31 ottobre scorso.

MASSIMO COLOMBANMASSIMO COLOMBAN

 

Scrivono i carabinieri: «Salvatore (Romeo) dice che ha notato Virginia (Raggi) molto forte e molto incazzata, mentre non si aspettava la non reazione di Massimo Colomban (assessore alle Partecipate). Marra dice che è lui che è andato da Grillo e aggiunge che un giorno gli racconterà tutto. Salvatore dice che anche lui deve parlargli, ma non per telefono. Salvatore ha sentito Marco Travaglio e dicono che ha fatto un bel lavoro.

Marra dice che lui non può chiamare Travaglio».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)