extension capelli

L'INCREDIBILE VIAGGIO DEI CAPELLI, DAGLI SLUM INDIANI AI NOSTRI COIFFEUR - LE DONNE INDIANE SI FANNO RASARE GRATIS, COME OFFERTA AL TEMPIO, MA NOI LE EXTENSION LE PAGHIAMO ANCHE 1400 EURO, NEL MEZZO IL MERCATO SPIETATO DEL NUOVO ORO NERO - LE CIOCCHE VERGINI E DI DONATRICI 24ENNI SONO LE PIU' COSTOSE, QUELLE LOW-COST SONO MISTE A PELI DI ANIMALI, ALTRE APPARTENGONO AI DETENUTI RUSSI

Sarah Rainey per “Daily Mail”

 

le indiane donano i capellile indiane donano i capelli

Molte donne ormai ricorrono alle extension. Se le fanno mettere dal parrucchiere le persone comuni, se le fanno impiantare le celebrità quando devono sfilare sul red carpet. La Gran Bretagna è il terzo importatore di capelli al mondo, con 43 tonnellate all’anno, ma in pochi ne conoscono la provenienza, pochi si domandano che viaggio facciano i capelli dagli slum indiani ai coiffeur inglesi. Tutto è raccontato nel libro di Emma Tarlo “Entanglement: The Secret Lives Of Hair” (edizioni “Oneworld”).

 

 

raccoglitori di capelliraccoglitori di capelli

Al tempio Yadagirigutta dell’India del sud, le donne più povere aspettano in fila di essere rasate. Molte di loro non hanno mai usato una tinta né si sono mai tagliate un ciuffo, perciò i loro capelli, particolarmente pregiati in occidente, vengono chiamati “vergini”. Le donne non prendono soldi, insistono che non ne vogliono. Si fanno rasare nei templi per rendere grazie al loro dio, è una offerta della cosa più cara: la bellezza. Non sono interessate a cosa ci si farà coi loro capelli, sanno che quei capelli saranno venduti altrove, e i soldi andranno in opere benefiche. La fila raggiunge anche le 50.000 persone al giorno ed è parte del pellegrinaggio, una celebrazione vera e propria. Le teste vengono rasate e i capelli impastati nel sandalo antisettico. Le donne sono orgogliose di aver osservato il voto.

nelle fabbriche in cui si trattano i capellinelle fabbriche in cui si trattano i capelli

 

Le donne indiane, particolarmente del sud, evitano lo shampoo chimico, si pettinano in continuazione e usano olio di cocco per avere un effetto seta. Inoltre hanno capelli neri, perfetti per essere tinti di biondo, il colore più frequente nel salon britannici. A donare i capelli sono anche bambini, dai cinque anni in su. Il tempio Tirumala si dice abbia incassato oltre 22 milioni di euro in un anno. I fondi servirebbero per costruire nuove scuole e ospedali ma è complicato capire che fine abbiano fatto i soldi.

 

Siccome il mercato è in crescita, i commercianti viaggiano in Asia o in Europa dell’est in cerca di donne indigenti che diano capelli in cambio di una miseria. In alcune zone dell’India, gli uomini vengono pagati 8 euro se convincono la moglie a vendere i capelli. Esistono addirittura gang che attaccano le donne per rasarle. I bambini delle baraccopoli si fanno rasare in cambio di giocattoli.

 

er ottenere il bindo platino si impegano venti giornier ottenere il bindo platino si impegano venti giorni

Pregiatissimi sono i capelli “Slavyanka”, morbidi e naturalmente biondi, più rari di altri. In remote zone dell’Ucraina e della Siberia si tengono fiere del taglio, dove le donne si fanno tagliare capelli in cambio di soldi. Si mormora che per realizzare extension e parrucche si usino anche i capelli dei detenuti delle prigioni dell’est Europa. A rasarli sono le guardie.

 

Il capello sudamericano, soprattutto peruviano e brasiliano, è prezioso per il suo spessore. Nel Perù rurale, dove la paga media è di 80 euro al mese, i commercianti cercano porta a porta, con forbici alla mano, le donne disperate. Il capello cinese è meno ricercato, perchè è troppo fino e grezzo. L’età conta, così il capello di più alta qualità è quello nato nel 1992 (donne di 24 anni), con la cheratina al meglio.

 

Mediamente una donna perde dai 50 ai 100 capelli al giorno e certo non possono andare sprecati, infatti gli ambulanti (mezzo milione solo in Asia) fanno visita nelle case e nei negozi per raccogliere i capelli “morti”. In cambio danno qualche centesimo o una saponetta, poi vendono la merce di bassa qualità.

 

i capelli dagli slum al saloni capelli dagli slum al salon

Una volta raccolti, i capelli sono imballati come fieno, trasportati su strada o in aereo fino alle fabbriche, distribuiti ai lavoratori (350 a fabbrica). Nel transito si rischiano furti. E’ un grosso mercato di “oro nero”.

 

Il primo passaggio è districare i capelli, uno sbroglio elefantiaco fatto a mano. Gli operai soffrono con gli occhi, con la schiena, e solo pagati pochissimo. In un giorno una persona scioglie mediamente 150 grammi di capelli. Il secondo passaggio è pettinarli, il terzo è dividere le ciocche a seconda della lunghezza, poi unirle a grappoli.

 

I capelli vengono poi immersi nell’acido per uccidere i germi, messi in ammollo in misture chimiche  per essere splendenti elastici e pronti alla tintura. A volte per raggiungere il platino esatto ci si impiega 20 giorni, per il castano o il ramato 10 giorni. Se i capelli sono ricci, vengono messi nei forni.

in cina si raccolgono capelli per parrucchein cina si raccolgono capelli per parrucche

 

Nel mercato meno di qualità, ai capelli umani sono aggiunti quelli di animali, cavalli o capre. Oppure fibre sintetiche, soprattutto acrilico. I capelli si vendono a chili. Chi vende guadagna abbastanza per mantenere la famiglia, chi compra paga poco e rivende a caro prezzo. Ed è qui il guadagno vero. Il cliente medio in Gran Bretagna paga tra gli 800 e i 1400 euro per le extension, dipende dalla lunghezza e dal volume. Le extension durano circa tre mesi, poi si ricomincia da capo.

in cina le parrucche si fanno con capelli veri e di caprain cina le parrucche si fanno con capelli veri e di capra

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