il segreto di stato felice casson cover

L’ITALIA, IL PAESE DEI SEGRETI DI STATO! NON SOLO IL CASO MORO O IL CERMIS, NEL SUO LIBRO IL MAGISTRATO FELICE CASSON PARLA DI “MANINE” MISTERIOSE, FATTI “EVERSIVI”, STRANE MORTI E DEL TIMBRO TOP SECRET APPOSTO PERFINO SUI RIFIUTI TOSSICI SEPOLTI DALLA CAMORRA – LE MICROSPIE “SU RICHIESTA DELLA CIA PERSINO AL QUIRINALE E NELLA BIBLIOTECA DI PAPA GIOVANNI XXIII” - COPERTI SEMPRE DAL SEGRETO DI STATO LE ARMI PASSATE DALL’OLP ALLE BR E GLI ABUSI EDILIZI NELLA VILLA CERTOSA DI SILVIO BERLUSCONI. MA SEGRETI IN NOME DI QUALE STATO? 

Gian Antonio Stella per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

il segreto di stato felice casson cover

Perfino sui rifiuti tossici sepolti dalla camorra fu messo il segreto di Stato. Perfino su quelle informazioni uscite dalle confessioni di Carmine Schiavone, che avrebbero aiutato a intervenire subito e non dopo anni sui sepolcri dei veleni e risanare i terreni e arginare il cancro che seminava la morte tra la gente della Terra dei fuochi.

 

Non c’è strage, omicidio, scandalo, attentato, nella nostra storia degli ultimi decenni, in cui la verità non sia stata manipolata o coperta dal timbro top secret apposto da troppi governi, troppe autorità, troppi «servizi» (non solo italiani) per ragioni spesso inconfessabili.

 

È questo che toglie il sonno nella lettura de «Il segreto di Stato». Terrorismo e omissis scritto da Felice Casson, edito dal Corriere della Sera e dalla Gazzetta dello Sport e da oggi in edicola coi due giornali. Lui stesso, già magistrato a Venezia, protagonista di inchieste clamorose sulla strage di Peteano, la struttura segreta di Gladio, le deviazioni dei «servizi», i morti di tumore a Marghera, per anni senatore Pd e poi Articolo 1 nonché segretario del Copasir, giura d’esser rimasto sbalordito: «Messi in fila i fatti emerge che hanno messo il segreto di Stato su tutto, tutto, tutto. Anche quando non c’era bisogno. Così, per prassi…» .

 

 

caso moro strage via fani

(...) Toglie il fiato l’elenco delle storture a partire dal Piano Solo, il «progetto di golpe» (parole di Sergio Mattarella) del ‘64: «Apposizione del segreto di Stato; imposizione di tutta una serie di omissis sulle relazioni finali delle indagini (ben 72 sul rapporto Manes)... Sparizione di dossier come i fascicoli su Saragat e Rumor...

 

Schedatura di politici, sindacalisti, magistrati, giornalisti, industriali, religiosi» per un totale «di 157.000 fascicoli...».

 

Microspie «su richiesta della Cia persino al Quirinale e nella biblioteca di papa Giovanni XXIII»... E via così, al punto che «quando la commissione chiese l’elenco degli “enucleandi”», cioè delle persone che dovevano essere arrestate e trasferite a Capo Marongiu in Sardegna in una sede segreta di Gladio, «il presidente del consiglio Rumor rispose picche, dichiarando che la lista non poteva essere trasmessa “perché coperta da segreto di Stato”. E in seguito svanirà nel nulla, non sarà più recuperata, a causa del “disordine degli archivi”».

felice casson

 

Quale Stato? Archivi troppo spesso svuotati da manine «misteriose» dei documenti «classificati R (riservato), RR (riservatissimo), S (segreto), SS (segretissimo), a seconda della gravità» dei danni se fossero trapelati. E intorno, strane morti.

 

Come quella dell’ufficiale Renzo Rocca «trovato “suicidato”, con un colpo di pistola alla tempia nel suo ufficio di rappresentanza in via Barberini, ripulito accuratamente da uomini dei servizi segreti prima dell’intervento del magistrato» dopo aver «dichiarato al capo del Sid, ammiraglio Eugenio Henke, che le schedature illegali erano state fatte su disposizione del presidente della Repubblica, del presidente del Consiglio e vari ministri».

 

TRAGEDIA DEL CERMIS

O del comandante generale dell’Arma, Carlo Ciglieri, «custode del rapporto Manes completo dei 72 omissis, bramati da tutti» che pochi giorni dopo doveva deporre alla Commissione d’inchiesta ma uscì di strada guidando un’auto su un rettilineo del padovano: «Morto sul colpo e scomparsa la borsa con i documenti». 

villa certosa

 

(...)

 

Coperti sempre dal segreto di Stato: dalla scomparsa a Beirut dei giornalisti Graziella De Palo e Italo Toni alla maxi tangente pagata dall’Eni alla società saudita Petromin, dalle armi passate dall’Olp alle Br all’affaire Telecom-Sismi al top secret sugli abusi edilizi nella villa Certosa di Silvio Berlusconi... Ma segreti in nome di quale Stato?

cermisandreotti morocermiscermis

Quale?

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