lilli gruber

UN COLPO AL CERCHIO E UNO AL BOTOX - "LA VERITÀ" INFILZA LILLI GRUBER: “BRUTALIZZA GLI UOMINI, MA ORMAI NON SI TIENE PIÙ NEPPURE CON LE DONNE. BASTA CHE SIANO DI DESTRA E OSINO DISCUTERE IL SACRO EURODOGMA ED ECCO CHE SCATTA" - "IL PROBLEMA È CHE NON HA PIÙ PAZIENZA. CON IL SUO SORRISO TALMENTE TIRATO CON L'ELASTICO DA SEMBRARE L'UNICA TELECONDUTTRICE CHE VA IN ONDA INDOSSANDO LA PROPRIA MASCHERA…” – IL CLAMOROSO BUCO SULL'ARRESTO DEI GENITORI DI RENZI E IL CASO CONSIP

 

Francesco Bonazzi per “La Verità”

 

lilli gruber vs nicola morra a otto e mezzo 1

Brutalizza gli uomini, ma ormai non si tiene più neppure con le donne. Basta che siano di destra e osino discutere il sacro eurodogma ed ecco che Lilli Gruber scatta in diretta tv come se stesse giocando Partizan-Stella rossa, il derby di Belgrado che di solito richiede i caschi blu dell' Onu. E lei, la Stella rossa dell' informazione di La7, giovedì sera, a Otto e mezzo, è entrata di nuovo sugli stinchi del proprio ospite.

 

La telegiornalista con il cuore a sinistra e il cervello al gruppo Bilderberg aveva tra le grinfie Giorgia Meloni, accusata di «dire sciocchezze» e degradata al rango di persona con la quale «non vale la pena di litigare», semplicemente perché non la pensa come lei sulla profonda bontà dell' Unione europea e sulla grande magnanimità di Francia e Germania.

giorgia meloni sbrocca da lilli gruber a otto e mezzo 2

 

Due sere prima, sempre all' insegna di un bizzarro concetto di ospitalità, aveva accusato Matteo Salvini di aver trascorso l' estate a girare per le spiagge «in mutande» da ministro dell' Interno.

 

marcello foa paragona lilli gruber a un gommone

«Ma lei ci va in smoking, in spiaggia?», le aveva risposto divertito il capo del Carroccio, senza sapere che Lilly Botox, come la chiama Dagospia, negli stabilimenti balneari non ci va proprio, perché ha una splendida villa in Sardegna dalle parti di Villa Simius.

 

Il problema è che non ha più pazienza, Lilli Gruber, 62 anni dei quali 35 passati sul piccolo schermo con il piglio volitivo di sempre e una sola interruzione forzata, quando fece il deputato europeo per l' Ulivo tra il 2004 e il 2008.

 

Ed è quando si parla male dell' Europa, che l' ex allieva modello delle Marcelline di Bolzano, figlia di un grosso industriale della zona, perde il suo gelido contegno.

lilli gruber

 

«Lei sta dicendo una sciocchezza», sbotta la mezzobusta quando la leader di Fratelli d' Italia osa dire che la Francia «deve smettere le sue politiche colonialiste» e che insieme alla Germania spadroneggia sul resto dell' Unione, «imponendo i propri interessi».

 

La Meloni, ovviamente, non si fa mettere i piedi in testa e dopo che Frau Gruber le impartisce una seconda lezioncina («Lei sa benissimo che la macchina europea è un po' più complicata»), risponde secca: «Non si permetta, sono stufa di sentirmi dire che non capisco niente».

lilli gruber rock al quirinale

 

Un' infanzia difficile o ha sottovalutato la sovraesposizione all' amianto dei salotti radical chic? Che un tempo, almeno, erano chic, ma ora sono rimasti solo radical. In collegamento, in rappresentanza del sesso forte, c' era anche un pallido Beppe Severgnini, che ha rischiato grosso anche lui in principio di trasmissione, quando sostanzialmente ha avallato la ricostruzione della Meloni, per la quale i dazi di Donald Trump sono una risposta agli aiuti Ue al consorzio franco-tedesco Airbus, mentre Euro-Lilli addebitava anche questa guerra commerciale al grande cancro dei «sovranismi«. Si vede che alle riunioni del gruppo Bildeberg, alle quali partecipa assiduamente insieme al suo grande amico Franco Bernabè, nelle ultime edizioni erano assenti i manager dell' aerospazio.

lilli gruber 12

 

Ma giovedì sera la Gruber, con il suo sorriso talmente tirato con l' elastico da sembrare l' unica teleconduttrice che va in onda indossando la propria maschera, ha infierito su quel che resta di Silvio Berlusconi, dicendo che nel 2011 «fece un grande deficit« e portò l' Italia «sull' orlo del precipizio».

 

lilli gruber otto e mezzo

«E infatti l' hanno mandato a casa con una manovra voluta», le ha risposto la Meloni. Che poi è passata al contrattacco, sapendo quanto La7 amò Matteo Renzi: «È vero o non è vero che, quando c' era il governo Renzi, la Ue ha autorizzato una manovra col 2,5% di deficit e, quando è arrivato il governo Conte uno, ha preteso che il deficit fosse all' 1,4%? E oggi Conte avrà una manovra che parte da un deficit del 2,2% perché è amico della Ue. Questo a casa sua come lo legge? È vero o non è vero?».

lilli gruber

 

La Gruber, in difficoltà sui numeri, se l' è cavata con un «Ma erano diversi tutti i parametri», ricordando solo che con il governo Renzi la crescita «era al +1,7%». Poi, tanto per gradire, un po' di sana puzza al naso da gauche caviar: «Senta, io non mi metto mica qui a litigare con lei». Il suo problema è tutto in quel «qui», inteso non come uno spazio di confronto a beneficio dei telespettatori, dove magari il giornalista fa le domande e incalza chi svicola, ma come il tinello di casa propria dove o si mangia la minestra o si salta dalla finestra.

 

lilli gruber e matteo renzi otto e mezzo

Ne sa qualcosa anche Matteo Salvini, obiettivamente il grande sconfitto dell' estate 2019 per come la crisi di governo gli è un attimo scappata di mano. La Gruber, naturalmente, ha inferito con il suo tacco nero. Alla fine della trasmissione, lo ha morsicato alla giugulare: «È contento che non deve girare più da ministro dell' Interno in mutande per le spiagge italiane come ha fatto questa estate?».

 

Poi, ha insistito sul fatto che «un ministro dell' Interno con lo slippino non l' avevamo ancora visto» e lo ha preso in giro per i chili di troppo. Che se l' avesse fatto un uomo a una donna, sarebbe stato «allarme sessismo».

SILVIO BERLUSCONI E LILLI GRUBER A OTTO E MEZZO jpeg

 

Però, il momento migliore della trasmissione con la Meloni è stato quando la Gruber, dovendo ricordare che quel giorno era stato rinviato a giudizio Luca Lotti del Pd, ha parlato con fastidio di una certa «vicenda Consip e tutto eh», senza curarsi di spiegare che roba fosse. Del resto riuscì a bucare anche gli arresti dei genitori di Renzi, sempre perché questa misteriosa vicenda Consip ancora non deve aver avuto il tempo di approfondirla un minimo.

LILLI GRUBER E MARIO MONTI giorgia meloni sbrocca da lilli gruber a otto e mezzo 3giorgia meloni sbrocca da lilli gruber a otto e mezzo 1

LILLI GRUBER

lilli gruber 10per fulvio abbate lilli gruber moglie dell imperatore ming di flash gordonlilli gruber urbano cairoLILLI GRUBER MATTEO SALVINILILLI GRUBER ALESSANDRO DI BATTISTAlilli gruber franco bernabe otto e mezzo 2lilli gruber 2lilli gruber 3lilli gruber e matteo renzi otto e mezzo

lilli gruber vs nicola morra a otto e mezzo

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO