coppie letterarie

"LE COPPIE LETTERARIE SONO UNA PIAGA" - UN LIBRO RICOSTRUISCE LE VICENDE TURBOLENTE DEI MATRIMONI FRA SCRITTORI. LO SAPEVA BENE ELSA MORANTE CHE CON ALBERTO MORAVIA DIEDE VITA A UNA RELAZIONE TOSSICA, A TRATTI PATOLOGICA - LA LITIGATA CON LA MADRE DI LUI LA SERA DEL MATRIMONIO, LE INCAZZATURE DI LEI SE LI INVITAVANO A CENA INSIEME (PENSAVA CHE VOLESSERO MORAVIA TRAMITE LEI) E L’ESILIO A SANT’AGATA NEL 1943: “SENZA CARTA IGIENICA FINIMMO PER USARE LE PAGINE DI DOSTOEVSKIJ” – LE ALTRE COPPIE…

Estratto dell'articolo di Caterina Soffici per “la Stampa”

 

«Il problema di essere una moglie è essere una moglie».

 

COPPIE LETTERARIE - ALBERTO MORAVIA E ELSA MORANTE

È stato (e rimane, per la gran parte) un problema di tutte le mogli, da quando la funzione del matrimonio era di legare le donne agli uomini come una forma di proprietà e di proteggere le linee di sangue producendo prole legittima. Se questo è valido più o meno per tutte le coppie (anche nelle fluidità odierne uno dei due è elemento dominante e soggiogante), nelle coppie letterarie aggiungete alla quotidianità altri non trascurabili ingredienti. Tipo: narcisismo, ego smisurato, ambizione senza freni, infedeltà, alcolismo, disturbi dell'umore e psicosi di varia natura.

 

Ecco la ricetta di una miscela tonante ed ecco la spiegazione di come le unioni tra scrittori famosi siano state spesso burrascose, brevi e reciprocamente distruttive. «Le mogli letterarie sono una razza unica, una genia che richiede una forza d'animo particolare» scrive la poetessa e studiosa americana Carmela Ciuraru in un divertente e succoso saggio che si intitola appunto: Lives of the Wives.

 

moravia e morante

Five Literary Marriages e dove racconta, spesso per aneddoti, le movimentate vicende di cinque famosi matrimoni letterari. L'assunto è che anche l'uomo più colto e raffinato non sfugge alla regola del privilegio maschile della celebrità e tende a succhiare linfa vitale alla consorte per nutrire la propria creatività, nel migliore dei casi. Mentre nel peggiore la vuole semplicemente annientare ed è geloso fradicio se la consorte ha più successo di lui.

 

«Per mia esperienza, nessuno rinfaccia a un uomo la brutalità nei confronti della moglie» scriveva la critica Elizabeth Hardwick. Oppure, per usare le parole di Elsa Morante: «Le coppie letterarie sono una piaga».

 

Elsa Morante Moravia

Elsa Morante e Alberto Moravia sono uno dei cinque matrimoni letterari raccontati da Ciuraru. Nel caso di Elsa e di Alberto il rapporto è talmente complicato che il problema non è neppure la famosa stanza tutta per sé rivendicata da Virginia Woolf. Quella Moravia non la negò alla Morante.

 

Anzi, con signorilità altoborghese, appena ebbe un po' di soldi le comprò una pelliccia e uno studio in via Archimede a Roma, dove Elsa poteva andare a scrivere lontano dalla rumorosa e feconda personalità del marito. E a casa la munì di cuoca e cameriera di colore in divisa nera e grembiulino.

 

Tra loro fu una relazione intellettuale strettissima e tossica, a tratti patologica, sfociata in un matrimonio di comodo: si sposarono nell'aprile del 1941 perché Moravia era stufo di tornare la sera a casa dei genitori e vivere sotto lo stesso tetto di Elsa semplificava le cose. Non fu mai innamorato della Morante, ma piuttosto molto attratto dalla sua personalità così forte e originale.

 

COPPIE LETTERARIE - ELIZABETH JANE HOWARD E KINGSLEY AMIS

La prima litigata la sera del matrimonio, un giorno che Moravia ricorda come «non felice». Teresa, la madre di Alberto, invita la coppia a cena e tenta di dare qualche consiglio alla novella nuora. Finisce in litigio e le due donne non si vedranno mai più. Commento glaciale di Moravia: «Elsa avrebbe dovuto usare meglio la sua intelligenza e capire che mia madre era solo una signora borghese e lasciarla perdere».

 

Una relazione costellata di litigi, di alti e bassi, dove Elsa ha sempre il terrore di essere identificata come la moglie di lui, ormai già una celebrità. Lei insicura, paranoica, ossessionata dall'essere riconosciuta come scrittrice, a prescindere dal marito. Se li invitavano a cena insieme lei si arrabbiava, pensando che volessero lui tramite lei. Il modo giusto di invitarli era dire: vieni e se Alberto è libero porta anche lui.

 

COPPIE LETTERARIE - PATRICIA NEAL E ROALD DAHL

Mentre lei scriveva lentamente e partoriva un libro ogni dieci anni, con blocchi e crisi di ogni genere, lui sfornava successi a getto continuo, lavorando tutti i giorni dalle nove a mezzogiorno. Il pomeriggio andava al cinema e la sera uscivano. Lei invece era incostante, passava da periodi di apatia totale ad altri di lavoro compulsivo. Non si scambiavano mai consigli e non si leggevano a vicenda.

 

Paradossalmente quello dei nove mesi di esilio a Sant'Agata nel 1943, quando Moravia era a rischio in quanto mezzo ebreo, e scapparono in montagna rifugiandosi in una sorta di catapecchia, fu il periodo di maggiore intimità tra i due. «Senza carta igienica finimmo per usare le pagine di Dostoevskij» ricorda Moravia: «Pericolo, devozione, sacrificio, disprezzo per la vita: Elsa era tra i suoi elementi».

 

COPPIE LETTERARIE - KENNETH TYNAN E ELAINE DUNDY

E poi l'amicizia con Pasolini, i litigi, l'infatuazione non corrisposta per Luchino Visconti, gli scatti di ira, le fissazioni e le mattane. Se Elsa non fosse scappata con il giovane pittore americano Bill Morrow, poi morto suicida giù da un grattacielo di New York - considera la Ciuraru - forse Moravia non si sarebbe innamorato di Dacia Maraini. Chissà. Due persone che, comunque, erano fatte per farsi del male e rendersi infelici a vicenda.

 

Peggio va a Elizabeth Jane Howard, l'autrice della saga dei Cazalet e di altri bellissimi romanzi come Il lungo sguardo (in Italia da Fazi), che fu la seconda moglie del mammasantissima delle lettere inglesi del dopoguerra Kingsley Amis, padre di Martin. Quanto sia stata bullizzata dal marito è riassunto in questa semplice frase: «Non potevo scrivere molto quando ero sposata con lui perché avevo una casa molto grande da mantenere e Kingsley non era uno che bolliva un uovo, se capite cosa intendo». Ovviamente il matrimonio finì in un divorzio turbolento.

 

(...)

COPPIE LETTERARIE - UNA TROUBRIDGE E RADCLYFFE HALL

Le altre tre storie sono di personaggi meno noti in Italia. Dette in breve: Kenneth Tynan, leggendario critico teatrale inglese incoraggia la moglie americana Elaine Dundy a scrivere e poi è roso dalla gelosia quando diventa autrice di bestseller. Roald Dahl, l'autore di libri per bambini al centro di recenti polemiche per il suo antisemitismo, si crogiola nel bagliore riflesso della moglie, la famosa attrice Patricia Neal, per poi detestarla perché più ricca e famosa di lui («Patricia Neal sposa uno scrittore» scrisse il New York Times).

 

E poi la relazione tra due donne Una Troubridge e Radclyffe Hall, che si cornificano e si lasciano e si riprendono, ma sono la coppia in fondo più convenzionale di tutte. Insomma, quando pensate a una grande donna, pensate sempre che tra lei e il successo, da qualche parte c'è sempre un letto da rifare.

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