LETTI & SFATTI - FERNANDO PROIETTI: "IN CINQUE ANNI, LA GIORNALISTA MONICA MAGGIONI, GRAZIE A MAMMA RAI, AVRÀ GONFIATO LA SUA GIBERNA CON 2 MILIONI E MEZZO DI EURO. UNA CIFRA CHE L’INTERO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA PUÒ SOLTANTO SOGNARSI - A SCATENARE LA GUERRA DEGLI STIPENDI D’ORO ERA STATO IL FURBETTO RENATO BRUNETTA, CHE SI ERA AUMENTATO LA PAGHETTA AL CNEL: LA 'PULZELLA' DELLA GARBATELLA, GIORGIA MELONI HA SGUAINATO LA SPADA COSTRINGENDO BRUNETTA A TAGLIARSI IL BONUS. LA SEMPRE VALIDA LEGGE DEL 'MENGA', OGGI VIGENTE A PALAZZO CHIGI: 'CHI LO PIJA IN CULO, SE LO TENGA'"
DOPO VESPA, IN RAI ARRIVA LA “VESPINA” – COME GIA’ FATTO DA BRU-NEO, MONICA MAGGIONI SI FA FARE UN CONTRATTO DA “ARTISTA” DALLA RAI E RADDOPPIA MAGICAMENTE LO STIPENDIO: DA 250 A 500 MILA EURO L’ANNO – L’ACCORDO HA UNA DURATA DI CINQUE ANNI, ESATTAMENTE QUANTO MANCA ALLA GIORNALISTA PER ANDARE IN PENSIONE – UN’ANOMALIA, VISTO CHE I CONTRATTI RAI DI SOLITO NON VANNO OLTRE I DUE ANNI – IL M5S ANNUNCIA UN’INTERROGAZIONE SUL CASO MAGGIONI IN COMMISSIONE VIGILANZA RAI
Fernando Proietti per Dagospia
Forse non è colpa dei buontemponi della Corte costituzionale che hanno cancellato il limite di 240 mila euro introdotto nel 2004 il tetto degli stipendi pubblici se il buon uso dei soldi pubblici non colpisce anche chi dalle casse dello stato (tasse pagate dai contribuenti con aggiunta del canone Rai) accumula prebende milionarie. Certo che no!
Ben fatto signori della Corte, verrebbe da aggiungere con i venti di guerra che soffiano sull’Europa. L’adeguamento degli stipendi, fissato dalla Consulta a 310 mila euro annui, riguarda infatti soltanto 12 figure apicali dell’amministrazione. Cioè i capi di Stato maggiore di Esercito, Aeronautica e Marina, i capi di Polizia, Carabinieri Guardia di finanza, Vigili del fuoco e Penitenziaria, e i vertici di Consiglio di Stato, Corte dei conti, Cassazione (“titolare” del tetto) e Giustizia tributaria.
Del resto, è storia vecchia, in guerra ci vanno i poveri in divisa e non i ricchi. Mica possiamo immaginare che in trincea venga inviata la giornalista Monica Maggioni che in cinque anni, grazie a mamma Rai, avrà gonfiato la sua giberna con 2 milioni e mezzo di euro. Una cifra che l’intero Stato maggiore della Difesa può soltanto sognarsi. Demagogia? Macché.
“La demagogia si introduce quando, per mancanza di misure comuni, il principio di uguaglianza degenera in principio di identità”, sosteneva Antoine de Saint-Exupéry. A scatenare la guerra degli stipendi d’oro era stato il furbetto in odore di Nobel, l’economista Renato Brunetta, che si era aumentata la paghetta al Cnel a suo tempo dichiarato ente inutile.
LO STIPENDIO DI BRUNETTA - MEME BY VUKIC
In un accesso di furore la “pulzella” della Garbatella, Giorgia Meloni, con la “ruzza” a giorni alterni, ha sguainato la spada costringendo il povero Brunetta a tagliarsi il bonus che si era regalato. Ma dopo quell’intemerata neanche una parolina sul soldato Monica è stata ancora ancora espressa dal presidente del Consiglio. Forse per effetto della legge del “menga” dei romani oggi vigente a Palazzo Chigi: “chi lo pija in c…lo se lo tenga”. (T.A.C)
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renato brunetta e giorgia meloni
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giorgia meloni e renato brunetta
giorgia meloni e renato brunetta
RENATO BRUNETTA - CNEL
newsroom di monica maggioni

