LINEA JOVANE – VEDI CON ORRORE LA PERIFERIA MILANESE E VUOI RESTARE A VIA SOLFERINO, MILANO-CENTRO? SE PO’ FA’: BASTA ALZARE L’ASTICELLA DEI TAGLI AL "CORRIERE" A 110 (SU UN TOTALE DI 353 GIORNALISTI) - E C’È CHI DICE CHE “OGGI IL CORRIERE SI PUÒ FARE CON UNO STAFF DI 250 PERSONE” - L’AD DI RCS TRATTA CON LE BANCHE PER ALLUNGARE LA SCANDENZA DEL DEBITO (938 MILIONI)…


1- RCS, RISCHIO AUMENTO TAGLI AL CORRIERE DELLA SERA
Andrea Montanari per "Milano Finanza"

L'azienda Rcs non è contraria a priori alla permanenza dei giornalisti del Corriere della Sera nella sede storica di via Solferino. Ma oltre all'accorpamento nel palazzo in pieno centro delle redazioni della Gazzetta dello Sport e dell'allegato Sette - come riferito oggi da MF-Milano Finanza - che porta all'automatica vendita dello stabile di via San Marco, c'è un'altra contropartita sul tavolo: maggiori tagli del personale.

L'altro intervento che i vertici del gruppo editoriale di via Rizzoli, a partire dall'ad Pietro Scott Jovane, intendono fare è proprio sull'organico dello stesso CorSera, uno dei pochi se non l'unico asset ad avere conti in positivo anche nel 2012. In particolare, adesso l'asticella dei tagli sarebbe stata elevata a 110 (su un totale di 353 giornalisti).

Una soglia molto alta se se si considera che fino a pochi mesi si parlava di 70 uscite al massimo e che se si prendono a riferimenti i parametri anagrafici al momento in redazione sarebbero solo 66-67 i giornalisti in età prepensionabile (le classi anagrafiche 1954-1955).

Ma, trapela nei corridoi di via Solferino, a questo punto l'intervento strutturale sull'organico potrebbe essere su base triennale e, quindi, arrivare a coinvolgere a regime anche i colleghi nati nel 1956 e 1957. Solo così si raggiungerebbe la cifra di 110. "Un prezzo da pagare altissimo per la redazione", dice un consulente strategico addentro alle cose di Rcs.

"Ma oggi come oggi il Corriere si può fare con uno staff di 250 persone". A ciò si aggiungerebbe anche un'altra richiesta-imposizione avanzata dal management di Rcs per garantire la permanenza in Solferino: l'eliminazione di ogni benefit aziendale, a partire dalle automobili.

Di tutto questo se ne sta parlando in queste ore sia all'interno del gruppo sia a livello sindacale a Milano e a Roma. La Fnsi è già da settimane sul dossier così come hanno avviato le prime consultazioni gli organi nazionali dei tre principali sindacati, Cgil, Cisl e Uil. Tutto perché, secondo quanto confermano più fonti a milanofinanza.it, giovedì 28 febbraio l'ad Jovane incontrerà in mattinata il coordinamento nazionale Rsu di grafici e poligrafici della Quotidiani e, poi, nel pomeriggio i cdr di Corriere e Gazzetta.

A loro sarà illustrato il piano di ristrutturazione definitivo che a questo punto dovrebbe essere approvato dal cda di Rcs venerdì 1 marzo in concomitanza con il via libera alla ricapitalizzazione da 400 milioni e al riscadenziamento del linea di credito da 1 miliardo che scade quest'anno.


2- RCS, PER JOVANE LA PRIORITÀ È IL DEBITO. SU SOLFERINO VARIE OPZIONI
Andrea Montanari per "Milano Finanza"

Priorità al risanamento finanziario con l'obiettivo dichiarato di ristrutturare l'ingente debito (938 milioni) e soprattutto riscadenziare gran parte (800 milioni) dell'esposizione a breve. Per questo si sta lavorando con le banche, in primis Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Unicredit, alla soluzione migliore.

Anche in vista del cda d'inizio marzo, probabilmente venerdì 1 marzo, che dovrà approvare l'aumento di capitale da almeno 400 milioni. Ovviamente non va trascurata la valorizzazione del patrimonio immobiliare, in particolare i palazzi di via Solferino e via San Marco.

Sono queste le tematiche centrali del lavoro dell'ad di Rcs Mediagroup, Pietro Scott Jovane. Il manager di scuola Microsoft le ha ribadite oggi al convegno dedicato alla figura di Candido Cannavò. 

"Dopo aver fatto approvare il piano a dicembre, ora per Rcs la priorità è gestire la parte finanziaria, che è molto complicata, con la ristrutturazione del debito e la rivisitazione delle scadenze per farle coincidere con il fabbisogno del piano, anche oltre il 2015", ha affermato Jovane.

"Con le banche stiamo rinegoziando un debito per 800 milioni, di cui 700 milioni in scadenza al 2013, rispetto a una facility molto superiore al miliardo a disposizione". Un percorso che "va di pari passo" con la ricapitalizzazione da prevedere ex articolo 2447 del codice civile e legata alle ingenti perdite, per gli analisti superiori ai 400 milioni, del 2012 (a fine settembre il rosso era di 380,5 milioni).

E comunque per l'ad di Rcs "in questa fase c'è bisogno di mostrare agli azionisti e alle banche senso di responsabilità, capacità di fare efficienza e ripensare che cosa è strategico e cosa no. Dobbiamo fare il massimo sforzo possibile per poi chiedere il minimo indispensabile a soci e istituti di credito".

Per questo, nonostante le forti pressioni della redazione del Corriere della Sera e l'ipotesi di una mediazione sul trasloco a Crescenzago, resta sempre aperto il tema della valorizzazione del palazzo di via Solferino. "E' presto per parlare", ha tagliato corto Jovane. "Le alternative sono varie. Ma dobbiamo prendere atto che non ci sono spazi di scelta. Va ottimizzata la condizione del patrimonio. Abbiamo una scadenza significativa per fine anno e andiamo di fretta. Vogliamo arrivare con le banche in tempo sul debito per vedere poi la soluzione sugli immobili".

Jovane è poi stato interpellato sulle parole dell'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, che l'altro giorno ha parlato delle difficoltà di esecuzione che vede nel piano Rcs chiedendosi se non serva forse un aumento di capitale più consistente: "Se fossi stato in Ghizzoni", ha detto il manager di via Rizzoli, "avrei detto qualcosa di simile. Nell'editoria siamo in discontinuità, come creditore è giusto che Unicredit ritenga difficile l'esecuzione di un piano così di questi tempi".

Infine, a margine del Candido Day, Jovane ha parlato delle condizioni del mercato segnalando che sono complicate e difficili per tutti. Fino a dopo le elezioni rimarrà così, ha chiosato. "In Spagna la situazione è un po' meno drammatica rispetto alla fine dell'anno scorso, l'inizio anno è andato meglio".

 

 

SCOTT JOVANESEDE CORRIERE DELLA SERA TORRE RIZZOLI Enrico Cucchiani Giovanni Bazoli Banca Intesa Federico Ghizzoni Unicredit Angelo ProvasoliRECOLETOS

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...