lollobrigida fellini

LA "DOLCE VITA" (MANCATA) DELLA LOLLO: "HO SAPUTO DOPO 10 ANNI CHE FELLINI MI AVEVA OFFERTO UN RUOLO NEL FILM, MIO MARITO MILKO SKOFIC LESSE IL COPIONE MA NON ME NÉ PARLÒ PERCHÉ NON LO GIUDICÒ ADATTO A ME" - ”MARYLIN? ERA SOLA COME ME, MA IO MI DIFENDEVO MEGLIO. SI FIDAVA TROPPO DI TUTTI. IO NO!''

R.S. per il Messaggero

 

gina lollobrigida

Serata da divi a Castel Romano. Domani, nella cornice della mostra di Rino Barillari 40 scatti della mia Dolce vita, sarà presente la star del cinema Gina Lollobrigida, a cui il King of paparazzi romano ha dedicato diverse fotografie. L' esposizione vede protagoniste tutte le star del cinema, da Sophia Loren a Grace Kelly. La diva 92enne racconta così la sua esperienza sul set e la sua carriera.

 

Lei che è stata un simbolo della Dolce Vita, di quegli anni incornicia il glamour, la moda o il cinema?

«Nessuna delle tre, solo l' arte!

 

» Come sono cambiati da allora il cinema e le attrici?

«Sono cambiati i tempi e anche il modo di fare cinema, compresa la scelta degli interpreti».

 

E delle donne contemporanee in generale cosa pensa?

gina lollobrigida

«Oggi le donne sullo schermo si somigliano quasi tutte e sembrano tutte perfette».

 

È vero che Fellini le aveva offerto un ruolo nella Dolce Vita e che suo marito le nascose il copione?

«Ho saputo dopo 10 anni che mio marito Milko Skofic lesse il copione di Fellini, ma non me né parlò perché non lo giudicò adatto a me. Non conosceva lo stile di Fellini».

 

A quali stilisti si affidava negli Anni '60 e perché ha cominciato a crearsi da sola i suoi abiti?

«A Emilio Schuberth, uno dei migliori di quei tempi, poi alle Sorelle Fontana e Roberto Capucci. Spesso il regista mi chiedeva di realizzare dei costumi per qualche scena che aggiungeva al film: tutti conoscevano le mie doti da stilista ed io mi divertivo ad accontentarli».

 

Quale abito le è rimasto nel cuore?

«Conservo gelosamente molti vestiti che ho realizzato. Li vedrete nella mia biografia».

lollobrigida Milko Skofic

 

In una foto in mostra ha a tracolla la macchina fotografica ed è accanto a Rudolf Nureyev.

Meglio essere dietro o davanti la cinepresa e cosa significava subire l' assalto dei paparazzi?

«Continuo a disegnare, offrirò al pubblico dei miei ritratti, per beneficenza, di vari artisti che stimo, come Rudolf Nureyev. È più interessante essere dietro la macchina da presa: ho realizzato un film su Fidel Castro, uno sulle Filippine e uno più breve su Indira Gandhi. Mi sono poi dedicata alla scultura e ho realizzato una 60ina di opere. L' assalto dei paparazzi? Era inevitabile con l' arrivo della popolarità».

 

Ha recitato accanto a celebrità del calibro di Burt Lancaster, Frank Sinatra e Sean Connery ed è noto che aveva molti corteggiatori. Chi le è rimasto nel cuore?

fellini

«Ho avuto un' intesa sempre perfetta con tutti, solo con Yul Brinner c' è stato qualcosa in più. Ricordo di quando girammo la scena di un bacio nel film Venere imperiale: quando il regista diede lo stop noi continuammo a baciarci incuranti che la scena fosse terminata».

 

Era molto amica di Marylin Monroe che chiamavano la Lollo americana, che ricordo conserva di lei?

«L' ho conosciuta appena approdata a New York nel 50. Bella, discreta, ma sola. Le ho voluto subito bene. L' ho frequentata a Los Angeles e siamo diventate amiche. Era sola come me, ma io mi difendevo meglio. Si fidava troppo di tutti io no! Il cavaliere che l' accompagnò alla mia festa se ne andò presto, lasciandola sola. Rimasi senza parole. L' ho vista piangere e poi andare via nonostante i tanti ammiratori. Non la dimenticherò mai».

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