
“SKY MI HA OFFERTO UNA CIFRA INCREDIBILE PER RESTARE A ‘X FACTOR’ MA HO DETTO NO” – MANUEL AGNELLI PARLA DELL'ABBANDONO DEL TALENT IN CUI ERA GIUDICE DA 6 EDIZIONI: “C'È CHI AVREBBE FATTO COSE TURCHE PER UNA SOMMA SIMILE MA NON RIUSCIVO PIÙ A VIVERMI LA VITA, TROPPI IMPEGNI” – LA CRITICA ALL’INDUSTRIA MUSICALE ITALIANA: “PER DARE UN NOME A QUELLO CHE DOMINA LE CLASSIFICHE BISOGNEREBBE USARE LA PAROLA STERCO”– L'ATTACCO AI RAPPER: “MOLTI RACCONTANO DI UNA PERIFERIA CHE SI È PRESA GLI SPAZI: TUTTE CAZZATE. IO HO TENUTO LA BARRA DRITTA, HO FATTO I SOLDI E MOLTI DI PIÙ DI TANTI URBAN MINCHIONI E INFLUENCER, PERCHE’ ROMPO I COGLIONI...”
Estratto dell’articolo di Luca Dondoni per “La Stampa”
«Sky mi ha offerto una cifra incredibile per restare anche la prossima stagione a X Factor e sono convinto che c'è chi avrebbe fatto cose turche per una somma simile, ma ho detto no. Non riuscivo più a vivermi la vita, troppi impegni e rifare il talent nel mezzo del tour teatrale Lazarus di David Bowie e quello degli Afterhours che sta partendo e andrà avanti per un po' sarebbe stato sfiancante».
Manuel Agnelli parla per la prima volta dopo l'abbandono del talent in cui era giudice da sei edizioni: «Da X Factor ho ricevuto tantissimo: visibilità, tranquillità economica, la possibilità di aprirmi un locale, organizzare e occuparmi di un rassegna musicale che si chiama "Carne Fresca, suoni dal futuro" e un sacco di altre cose.
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Ho imparato a stare in tv ed essere me stesso con tutti i miei difetti, facevo fatica a stare in mezzo alla gente, odiavo accettare compromessi e soprattutto mai mi sarei aspettato di diventare addirittura un personaggio. Figurarsi che una volta sono sceso dal palco e ho addirittura menato uno del pubblico perché si era permesso di tirarmi un chewing-gum».
[...] ha rimasterizzato (a vent'anni dalla pubblicazione) il disco Ballate per piccole iene e per celebrare la ristampa ha riunito la band di allora con Andrea Viti, Dario Ciffo, e Giorgio Prette. Dal 26 giugno partiranno per un tour di 19 date, una tournée arricchita dalla partecipazione di alcune delle band selezionate durante «Carne Fresca, Suoni dal futuro» [...]
«[...] Stiamo vivendo da un ventennio in uno dei peggiori periodi musicali che io ricordi. Per dare un nome a quello che domina le classifiche bisognerebbe usare la parola sterco e non penso che ci sia un termine più appropriato. Di giovani con bella musica nelle mani e nella voce ce ne sono tantissimi ma bisogna dar loro modo di emergere, le case discografiche devono avere più coraggio, smettere di essere schiave dei numeri perché il processo di cambiamento della musica si è avviato anche se sarà inevitabilmente lento».
Il rock alternativo come elemento di rivoluzione ed evoluzione di adolescenti che secondo Agnelli oggi s«embrano sotto l'effetto di barbiturici, addormentati dalle mode imposte dai social e immobili rispetto a quanto fatto dai loro coetanei negli anni ‘70, ‘80 e ‘90».
«Oggi l'industria discografica vuole costi di produzione e distribuzione bassissimi, così i ragazzi si promuovono da soli: una disgrazia che in pochissimi casi ha anche pagato. Al primo disco fai San Siro, ma se non funzioni più ti levano dalle scatole e finisci dallo psichiatra in meno di un anno. Molti rapper raccontano di una periferia che si è presa gli spazi: tutte cazzate. Io ho tenuto la barra dritta, ho fatto i soldi e molti di più di tanti urban minchioni e influencer perché ho rotto i coglioni e lo faccio da 40 anni».
manuel agnelli
MANUEL AGNELLI
manuel agnelli
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manuel agnelli
david dei maneskin e manuel agnelli