
PIPPO BAUDO, “UN SAN SEBASTIANO DEL VIDEO PRONTO A IMMOLARSI” – MARCO MOLENDINI: “LO HA FATTO TUTTA LA VITA. HA LOTTATO CONTRO IL TUMORE, CONTRO LA CECITÀ, CONTRO L'IMMOBILITÀ. RICORDO UN SANREMO STORICO IN CUI AVEVA PERSO LA VOCE. OGNI SERA SI FACEVA INFILZARE CON UNA SIRINGA PIENA DI CORTISONE NELLA GOLA E SI PRESENTAVA PIÙ PIMPANTE CHE MAI” – “QUEST'ANNO, HA DETTO DI NO, QUANDO CARLO CONTI GLI HA CHIESTO DI PARTECIPARE AL DOPOFESTIVAL. LA VERITÀ È CHE NON CE LA FACEVA FISICAMENTE. ERA PRONTO, PERÒ, A DARE I SUOI GIUDIZI SU QUELLO CHE PASSAVA IL CONVENTO, SOPRATTUTTO RAI, CON LA STESSA FOGA CHE NELLA SUA CARRIERA LO HA VISTO FREQUENTEMENTE PROTAGONISTA DI SANGUINOSI SCONTRI. CON LA RAI RIPETUTAMENTE, CON BERLUSCONI. CON BONOLIS…”
Marco Molendini per Dagospia
pippo baudo foto by claudio porcarelli. 2
Il più presente e focoso degli uomini della tv, mattatore senza limiti, era pronto a vestire i panni del martire, animato da una stoica abnegazione. Un caso unico di identificazione, apparire per essere Pippo Baudo, il conduttor dei conduttori.
Un Riccardo III pronto a gridare: "La mia vita per un programma". Un San Sebastiano del video pronto a immolarsi. Lo ha fatto tutta la vita. Ha lottato contro il tumore, contro la cecità, contro l'immobilità quando non poteva più camminare.
Ricordo un Sanremo storico in cui aveva perso la voce. Corse alle cure dell'allora sindaco della città dei fiori, Giovenale Bottini, che era anche medico: prima di ogni sera arrivava in camerino con una siringa piena di cortisone pronto a infilzarlo nella gola e Pippo, come un vero San Sebastiano della canzone nazionalpopolare, si presentava sul palco dell'Ariston più pimpante che mai, con le corde vocali restaurate. Solo il lunedì, al termine di quel Sanremo, andò in ospedale per farsi operare.
Non era la prima volta che sfidava la salute. Era già successo in una vecchissima Canzonissima, nell'anno del suo debutto in quella che era una delle trasmissioni di punta della Rai. Era il 1972 e conduceva con una giovanissima Loretta Goggi (alla sua prima esperienza televisiva) e una partecipazione di Vittorio Gassman (quell'edizione la vinse Massimo Ranieri con Erba di casa mia).
Pippo scoprì di avere un tumore alla tiroide. Per supplire alla mancanza degli ormoni prodotti dalla ghiandola, accettò di prendere una sostanza realizzata dai maiali. Da allora si raccontava che Pippo, di tanto in tanto, alla bisogna largheggiasse con le dosi di quel prodotto che gli dava una carica particolare, facendolo apparire più esuberante che mai.
pippo baudo foto di marcellino radogna
Poi, anni dopo, con il disastro di Chernobyl, si scoprì che lo iodio radiottivo faceva guarire i bambini malati di tiroide. Non ci pensò un attimo, Pippo, e si offrì alla cura sperimentale. Si ricoverò a Pisa e la cosa funzionò, facendo regredire la malattia.
L'abnegazione professionale non lo abbandonò mai. Quel Sanremo delle punture in gola era negli anni 90. Pippo era in auge, non avrebbe mai rinunciato al suo Festival, per quanti ne avesse già fatti un bel po'. Eppure, proprio quest'anno, ha detto di no, quando Carlo Conti (uno dei rari casi di riconoscenza televisiva) gli ha chiesto di partecipare al Dopofestival.
A malincuore rifiutò. La verità è che non ce la faceva fisicamente. Un'operazione alla schiena gli aveva reso difficile camminare. I guai alla tiroide avevano ricominciato a rifarsi vivi. Ma, soprattutto, erano gli occhi a non funzionare più. Da anni non riusciva a leggere (i giornali ogni mattina glieli recitava la immancabile Dina) e, punizione assoluta, non riusciva a vedere più la tv, poteva solo sentire le voci.
pippo baudo foto by claudio porcarelli. 3
Una tortura, a cui rispondeva con vigore. Quando gli è capitato di andare ospite (poche volte negli ultimi tempi, perché la Rai, chissà perché, ha avuto un atteggiamento di rimozione nei suoi confronti) lo faceva andando a braccio, visto che non poteva leggere le scalette.
Era pronto, però, a dare i suoi giudizi su quello che passava il convento, soprattutto Rai. Giudizi spesso sferzanti (sulla deriva di Sanremo, in particolare: ci sentivamo puntualmente dopo ogni serata).
Pronto a bollare i talent che «sono una fabbrica di disoccupati». O a prendersela con questo o con quello con il suo carattere focoso da siciliano profondo. La stessa foga che nella sua carriera lo ha visto frequentemente protagonista di sanguinosi scontri. Con la Rai ripetutamente: a cominciare dal celebre monologo di Grillo contro i socialisti a Fantastico.
Con Berlusconi, con cui ruppe, a caro prezzo (pagando con il palazzetto dell'Aventino). Con Vespa, per le celebrazioni dei 50 anni dell'azienda. Con Bonolis a causa di Sanremo (che lo aveva apostrofato con la battuta: «Chi? Il De Cuius?»). Episodi di storia televisiva appassionata, per la quale si può accettare di essere infilzati proprio come San Sebastiano.
KATIA RICCIARELLI PIPPO BAUDO
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pippo baudo foto by claudio porcarelli. 4
pippo baudo foto by claudio porcarelli. 6