marlene dietrich greta garbo

MARLENE, LESBICA CON POCO GARBO - ECCO MARLENE DIETRICH, DI QUATTRO ANNI PIÙ GRANDE E SESSUALMENTE PIÙ ESPERTA, CAPACE DI SEDURRE LA DICIANNOVENNE GRETA NEI CAMERINI DEL TEATRO DI BERLINO “USANDO SOLO LA BOCCA”, PER POI METTERE IN GIRO LA VOCE CHE LA GARBO “ERA GRANDE LÌ SOTTO” E CHE PORTAVA BIANCHERIA POCO PULITA - LA GARBO MANDÒ LA SUA AMANTE DI MEZZA ETÀ SALKA VIERTEL, GIÀ AMANTE ANCHE DELLA DIETRICH A BERLINO, A DIRE CHE SE MARLENE SI FOSSE LASCIATA SFUGGIRE A HOLLYWOOD ANCHE UNA SOLA PAROLA SUL LORO INCONTRO, LEI LE AVREBBE DISTRUTTO LA CARRIERA RIVELANDO CHE SUO MARITO NON ERA IL COMPIACENTE OMOSESSUALE RUDI SEIBER, MA IL REGISTA TEATRALE, POI SPIA DI STALIN, OTTO KATZ, VENUTO NEL 1935 A HOLLYWOOD SOTTO IL FALSO NOME DI RUDOLPH BREDA...

marlene dietrich e greta garbo

Richard Newbury sul Corriere della sera – articolo del 26 ottobre 2004 – (traduzione di Maria Serena Natale)

 

Come soleva ripetere nella sua parlata strascicata la rapace Tallulah Bankhead, figlia del senatore dell’Alabama, «papà mi ha detto di stare attenta ai ragazzi e all’alcol, non alle ragazze e alle droghe». Quando Greta Garbo arrivò a Hollywood dopo essere stata notata da Louis B. Mayer a Berlino, si accorse che «lo facevano tutte».

Marlene Dietrich Greta Garbo

 

 

 

 

Il proibizionismo mise insieme l’alcol proibito, il sesso proibito e anche le «faccende di governo» proibite, come la Garbo chiamava la politica. Ad Harlem le ragazze dell’alta società, le Morgan, le Vanderbilt, le Du Pont, andavano in giro per i bassifondi con le allora ballerine di fila Joan Crawford, Barbara Stanwyck, Bea Lillie.

Marlene Dietrich Greta Garbo

 

Sia l’aristocratica Mercedes de Acosta, che avrebbe accompagnato la Garbo nelle gite a seno nudo in Sierra Nevada, che Tallulah si fecero cinque giorni di viaggio in treno per andare a Hollywood a sedurre la timida bionda che non a caso sognava di interpretare gli ambigui Amleto e Dorian Gray.

 

Il fascino della Garbo le veniva dalle ferite che, chiaramente, le erano state inferte. A farla soffrire era stata un’attrice tedesca di quattro anni più grande, e sessualmente più esperta, arrivata a Hollywood nel 1930 come «la risposta della Paramount alla Garbo».

 

Per una Garbo che considerava la segretezza come l’essenza del sesso, ecco Marlene Dietrich, una donna capace di sedurre Greta diciannovenne nei camerini della Compagnia del Teatro di Berlino di Max Reinhardt «usando solo la bocca», per poi mettere in giro la voce che la Garbo «era grande lì sotto» – cosa della quale Greta si vergognava – e che portava biancheria poco pulita.

 

Marlene Dietrich Greta Garbo

Questo fu un momento decisivo nella vita della Garbo: ne spiega l’ossessione per la segretezza e la fine prematura della sua carriera cinematografica.

 

La Garbo mandò la sua amante di mezza età Salka Viertel – già amante anche della Dietrich a Berlino – a dire che se la Dietrich si fosse lasciata sfuggire a Hollywood anche una sola parola sul loro incontro, lei le avrebbe distrutto la carriera rivelando che suo marito non era il compiacente Rudi Seiber, ma il regista teatrale, poi spia addestrata dal Comintern a Mosca, Otto Katz, venuto nel 1935 a Hollywood a dirigere il fronte stalinista della «Lega Anti-Nazi» sotto il falso nome di Rudolph Breda.

Marlene Dietrich Greta Garbo

 

Il «bastone» sovietico era la minaccia di rapire la loro figlia Maria, e la «carota» erano i favolosi smeraldi imperiali, visto che tutti i guadagni hollywoodiani della Dietrich finivano, tramite Otto, a riscattare comunisti tedeschi dalle mani dei nazisti.

 

Il club lesbico «La Silhouette» a Parigi che lei finanziava per la sua mascolina amica Frede Baule era ideale per raduni sessuali e politici clandestini, mentre per gli incontri segreti con Otto c’era lo yacht Arkel che le veniva prestato dalla sua amante lesbica, l’ereditiera della Standard Oil and Whiskey, campionessa di motonautica, Joe «Toughie» Carstairs, nonché la casa sull’isola privata di «Toughie», Whale Key, a 130 miglia dalla costa americana ed equidistante da Nord, Centro e Sudamerica.

 

greta garbo marlene dietrich 1

 

 

 

Gli esuli dalla Mitteleuropa come Bertolt Brecht e Max Reinhardt frequentavano i diversi ritrovi della Garbo e della Dietrich. La prima finanziava questa cellula comunista, nel cuore della fabbrica dei sogni, senza saperlo; la seconda invece ne era fin troppo consapevole, e passava gli amanti del suo «circolo di cucito» a Otto, cacciatore come lei.

 

La Dietrich era comunista nel suo sedurre tutti, dall’allora comparsa John Wayne alle stelle come Gary Cooper e Clarke Gable e Jean Gabin, ai candidati presidenziali come Adlai Stevenson.

 

marlene dietrich

La voracità sessuale della Dietrich era vistosa tanto quanto la solitudine della Garbo, nonostante Vanity Fair salace commentasse che «appartenevano allo stesso club». Dopo il Patto nazi-sovietico del 1939, al quale Otto si era opposto, sia lui che Marlene servirono diversi padroni. Il drammaturgo britannico Noel Coward reclutò Otto per l’intelligence britannica, mentre gli Stati Uniti continuavano a ritenerlo un agente sovietico oltre che «probabilmente nazista».

 

Tallulah Bankhead

Rudolf Sieber, marito di Marlene Dietrich (1939)

 

 

Il padre di Tallulah adesso era Speaker del Senato e grazie all’amicizia di Tallulah con il direttore omosessuale dell’Fbi Herbert Hoover, l’ormai apolide (dopo Pearl Harbor) Marlene Dietrich ottenne la cittadinanza statunitense e in cambio, a giudicare dalla consistenza del file Fbi (poi occultato) sul suo conto, divenne probabilmente un agente Usa.

 

Il suo impegno nella guerra, cioè intrattenere le truppe alleate, dove di nuovo il suo fascino ambiguo ma universale rese «Lili Marlene» «la» canzone dell’armata di Montgomery e di Rommel insieme, le valse la più alta medaglia americana al valore civile. Ma fu questo soltanto il suo merito?

 

hedy lamarr marlene dietrich billy wilder

 

 

Se l’evento cruciale della vita della Garbo fu l’essere stata sedotta e tradita da Marlene, l’equivalente per Marlene fu il matrimonio con Otto Katz, che sancì l’ambivalenza umana, politica e scenica del suo personaggio. La sua corazza di cinismo s’incrinò una volta soltanto, quando seppe, nel 1952, che Otto Katz era stato arrestato e impiccato a Praga come spia – ma di chi?

 

Né la Commissione Hays sulla morale a Hollywood né il senatore McCarthy con le sue audizioni sulle «attività non-americane» avevano timori del tutto infondati sulla fabbrica dei sogni.

greta garbo otto katz marlene dietrich john wayneMarlene DietrichMarlene Dietrich Gary Cooper in MaroccoSalka Viertele greta GarboMarlene Dietrich Las Vegas 1953 greta garbo marlene dietrich

Tallulah Bankheadmarlene dietrich greta garbo 2greta garbo salka viertelgreta garbogreta garbo marlene dietrich 2il primo bacio lesbo nella storia del cinema marlene dietrich in morocco 3greta garbo marlene dietrich 3hemingway e marlene dietrichmercedes de acosta e greta garboMARLENE DIETRICH greta garbo e mercedes de acosta nudemarlene dietrichmarlene dietrichtallulah bankheadgreta garbo 21Greta GarboMarlene Dietrich Greta Garbogreta garbo 33greta garbomarlene dietrich e von sternbergtallulah bankhead marilyn monroe marlene dietrichjean harlow marlene dietrichmarlene dietrich greta garbo 9Marlene DietrichMarlene Dietrichgreta garbo 2Marlene DietrichMarlene DietrichMarlene Dietrich (L'angelo azzurro")greta garbo marlene dietrich 2GRETA GARBOMarlene Dietrich Greta Garbo

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)