yoko ono marta fascina jackie kennedy

IL SALICE PIANGENTE DI ARCORE - MARTA FASCINA PASSERA' I PROSSIMI ANNI A EMULARE YOKO ONO O JACKIE KENNEDY? FARÀ LA VESTALE COME LA VEDOVA DI JOHN LENNON O SORPRENDERÀ TUTTI, DANDOSI ALLA PAZZA GIOIA COME LA MOGLIE DI JFK? CENTO GIORNI DOPO LA MORTE DI BERLUSCONI LA QUASI MOGLIE (E QUASI VEDOVA) DEL CAV VIVE UN LUTTO IMPERSCRUTABILE. OLTRE ALL'AVVISO DI SFRATTO LE GIUNGE QUELLO DI RIMETTERSI A LAVORARE. CON LA DIFFERENZA, CHE HA CENTO MILIONI IN PIU’ NELLE TASCHE…

Gabriele Romagnoli per “la Stampa” - Estratti

 

(...)

marta fascina

Fascina è un personaggio romanzesco, anche se non è facile determinare di quale scrittore. Non è un'ucronia, un sovvertimento del corso della storia, una sliding door aperta a un passato che non si è realizzato, ma piuttosto un anacronismo sopravvissuto perfino a se stesso. Silenzio, compostezza, trine, capelli raccolti. Se recita è andata oltre il metodo Stanislavskij creandone uno proprio, cercando e trovando l'affinità non tra l'attrice e il personaggio, ma fra l'attrice e l'attrice, il personaggio e il personaggio. Quale delle due?

 

yoko ono john lennon 1 2

Questo è l'enigma e in tutte le pagine che abbiamo sfogliato la risposta non c'è. Facile, troppo facile riportarla a figure cui non corrisponde. Non è Anne Nicole Smith. Neppure (marito ancor vivente): Dasha Zhukova o Carla Bruni. Anche se proviene lei pure dal Sud, non è Francesca Pascale o Noemi Letizia. Non ha mai dimostrato gli anni o gli affanni. Si è resa imperscrutabile in un ambiente in cui tutto era sfacciato.

 

(...) E oggi, passati oltre cento giorni dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, non è chiaro che cosa farà da grande o, secondo altri punti di vista, dopo essersi opportunamente rimpicciolita, fino a riporsi nel cassetto da cui era venuta.

 

SILVIO BERLUSCONI E MARTA FASCINA

Oltre all'avviso di sfratto le giunge quello di rimettersi a lavorare. Ovvero: riportare la situazione al tempo precedente, come la domestica di Verdone re-indossa il grembiule e prepara la colazione. La differenza, cento milioni. La stranezza, che l'invito a farsi rivedere in quel Parlamento dove è stata eletta arrivi non dal popolo che l'ha eletta (quello ormai vive nel disincanto e subisce l'assenteismo come un destino) ma da conoscenti, che non sono parenti né suoi né di Stakanov. La si riconosce e la si rilegittima soltanto nelle forme di comunicazione con cui reitera il suo inconsolabile dolore. Resta quindi fissata in quell'ultima pubblica apparizione, in quel gran film che fu il funerale di Berlusconi dove ogni gesto, ogni capo d'abbigliamento, aveva un significato e un'ambizione. E dove lei aveva più di chiunque incarnato la sofferenza e, fra tanti e tante, indicato Marina come sodale.

 

yoko ono john lennon 1 1

E ora, dunque? La fase 2 della donna che sedeva alla sinistra del potente o famoso (alla destra siede il diavolo custode) è sempre un'incognita. Il bozzolo del lutto può occupare alcune pagine, poi occorre aprire un nuovo capitolo, non tanto per la narrazione, quanto per la protagonista.

 

Esistono nell'età moderna due modelli per il sequel. Il primo è Yoko Ono, ovvero l'iscrizione perpetua nel cerchio della vita che fu. Si manifesta nell'auto-incarico di vestale, sebbene sfiduciata in partenza e retroattivamente da amici e parenti, avversata dai tifosi, dubitata da tutti. Eppure, aprendo musei, scrivendo memorie, tenendo accesa la fiamma, con il tempo quel ruolo conquista se non legittimità, accettazione. Si consacra per abitudine. Il passato diventa un eterno presente, o viceversa, ma ci si può campare.

 

L'EREDITA DI BERLUSCONI - MEME BY EMILIANO CARLI

Dal punto di vista strettamente romanzesco, ma anche ai fini della sopravvivenza, la trovata migliore è invece il colpo di scena. Piuttosto che restare imbrigliata nei trascorsi, scegliere il più lontano e inimmaginabile dei futuri. È il secondo modello: Jackie. All'epoca e ancora oggi molti pensarono che aver sposato, dopo John Kennedy, Aristotele Onassis, ne confermasse l'avidità e rivelasse l'indecenza.

 

Onassis non era soltanto uno degli uomini più ricchi al mondo, ma anche uno dei peggiori nemici della famiglia Kennedy, in particolare di Robert. Ma era il 1968, Robert era stato ucciso a giugno, le nozze avvennero a ottobre. Dallas era trascorsa da 5 anni, nel corso dei quali Jacqueline era stata la vedova d'America. L'unione con Ari è stato il modo di spezzare quel legame, di uscire dalla fotografia in gramaglie e da quella in rosa, protesa sul cofano a raccattare i pezzi di cervello del marito. Fu il modo per lasciarsi definitivamente alle spalle il clan con tutto quel che ne aveva amato (Robert) e detestato (il resto).

 

ron galella jackie kennedy 3

Mi disse un collaboratore di giustizia: «Se vuoi uscire da una cosca e vuoi farlo vivo, l'unico modo è unirsi alla cosca rivale». Credo, dato l'assenza di avversari per il clan a cui era appartenuto, si riferisse alo Stato. Con Onassis, Jackie ha spezzato l'incantesimo, annullato la favola, preferito lo sdegno alla compassione di chi amava la sua situazione molto più di lei.

 

Sono le conseguenze del dolore, descritte dal regista Krzysztof Kieslowski in Film Blu, quando fa vivere alla vedova del compositore una relazione rabbiosa con il suo migliore amico, al fine di strappare il velo scuro, uscire dalla stanza dei rimpianti spaccando il vetro. Modelli alti ,invenzioni registiche. Jackie leggeva tanto, aveva il gusto per una vita letteraria. Marta Fascina ha tempo per farlo e i mezzi per comprarsi la biblioteca di Alessandria. A lei sorprendere, o svanire.

john kennedy jackie jennedy a miamijackie kennedy onassis norman mailernorman mailer jackie kennedy onassismeme marta fascina by osho john kennedy gore vidal jackie kennedyMARTA FASCINA, LA BARBIE DI ARCORE - MEME BY GIAN BOY MANETTI

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…