LADY MACBETH: UNA TRAGEDIA IRONICA, IMPUDENTE, OLTRAGGIOSA PER QUALCUNO PORNOGRAFICA – MATTIOLI E LE 10 BUONE RAGIONI PER NON PERDERSI DOMANI LA PRIMA ALLA SCALA - "GOSSIP E POLITICA, QUASI A ZERO: NEL PALCO REALE, NIENTE MATTARELLA NÉ MELONI E NEPPURE LA RUSSA. IL PIÙ ALTO IN GRADO SARÀ IL MINISTRO GIULI, E CONFIDIAMO CHE CI STUPISCA CON UNO DEI SUOI SOLITI OUTFIT SFRENATAMENTE DANNUNZIANI – NELL’OPERA KATERINA UCCIDE IL SUOCERO METTENDOGLI IL VELENO PER TOPI NELLA ZUPPA DI FUNGHI. NON SO SE, PER LA SOLITA CENA POST PRIMA, LO CHEF STELLATO DAVIDE OLDANI ABBIA PENSATO AI FUNGHI (SAREBBE TROPPO BELLO); CERTO È CHE, DOPO AVER VISTO LADY MACBETH, GUARDERETE OGNI PORCINO CON SOSPETTO…"
Alberto Mattioli per “la Stampa” - Estratti
Allora, ci siamo. Domani, giorno di Sant'Ambrogio patrono di Milano e dei melomani, si ripete il rito laico sempre uguale e sempre nuovo della Prima della Scala. Quest'anno si va sul difficile, anche se, russo a parte, meno di quanto si può temere, perché in realtà l'opera è immediata e cattura: Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk (1934) di Dmitrij Sostakovic.
LADY MACBETH DEL DISTRETTO DI MCENSK DI ŠOSTAKÓVIC LA SCALA
Gossip e politica, pare, quasi a zero: nel palco reale, niente Mattarella né Meloni e neppure La Russa. Il più alto in grado sarà il ministro Giuli, e confidiamo che ci stupisca con uno dei suoi soliti outfit sfrenatamente dannunziani (del resto, anche Sostakovic da giovane era un dandy, prima di passare a cupe grisaglie o meste camicie a maniche corte da socialismo reale e malvestito). La messa cantata inizia alle 18 su Rai1, concelebrano Milly Carlucci e Bruno Vespa. Ecco dieci ragioni, si spera buone, per vedersi questa Lady Macbeth.
1 Perché è un capolavoro.
Qui l'ha detta giusta il sovrintendente della Scala, Fortunato Ortombina: a differenza di quel che si dice sempre, la Lady Macbeth non è uno dei capolavori del 900, ma uno dei capolavori dell'intera storia del teatro musicale. Che poi il 900, che aveva profetizzato la morte dell'opera, di opere stupende ne abbia prodotte tantissime è un altro discorso.
LADY MACBETH DEL DISTRETTO DI MCENSK DI ŠOSTAKÓVIC LA SCALA
2Perché sono i cinquant'anni dalla morte di Dmitrij Dmitrievic, e più ce ne allontaniamo più la sua arte giganteggia: per la sua bellezza intrinseca, e anche perché pochi musicisti come lui incarnano splendori e miserie, artistiche e umane, di un secolo difficile come il suo (e anche nostro).
3 Perché bisogna verificare se si è d'accordo con Stalin. Il dittatore vide l'opera il 26 gennaio 1936, due anni e quattro giorni dopo la prima e dopo che stava girando, acclamatissima, tutto il mondo. A Iosif Vissarionovic piacque così poco che se ne andò prima del quarto e ultimo atto. Due giorni dopo, usciva sulla Pravda la famigerata stroncatura anonima, «Caos invece di musica», che stroncò definitivamente anche la vita di Sostakovic. Per anni, quest'ultimo dormì con una valigia pronta, convinto che sarebbero venuti nottetempo a prenderlo con un biglietto di sola andata per il gulag, o peggio.
LADY MACBETH DEL DISTRETTO DI MCENSK DI ŠOSTAKÓVIC LA SCALA
4 Perché mai una notte di sesso è stata descritta in musica con l'impudenza trionfante di quella fra la borghese Katerina e il proletario garzone Sergej. Stalin, che era pur sempre un ex seminarista e molto pudico come quasi tutti i dittatori, ne fu scandalizzato. Curiosamente, la stessa reazione della stampa capitalista americana. Dopo la prima al Met nel '35, il New York Sun scrisse che «Sostakovic è senza dubbio il maggior compositore di musica pornografica della storia dell'opera».
5 Perché quest'opera dove Katerina ammazza prima il suocero, poi il marito e infine, deportata in Siberia, la ragazza con cui il suo amante la tradisce è anche divertente. «Una tragedia ironica», la definì infatti Sostakovic. La descrizione dell'ottusità poliziesca degli sbirri zaristi è un capolavoro di satira musicale. Peccato che si potesse applicare benissimo anche a quelli comunisti, con le conseguenze che abbiamo visto.
6 Perché in questo momento la Russia non ci è troppo simpatica. Ma quella che invade l'Ucraina ed elimina dissidenti non è la cultura russa, che continua a essere una parte troppo importante di quella europea, quindi di noi, per farne a meno. Putin va esecrato; Puskin e Musorgskij e Dostevskij eccetera eccetera (e Sostakovic) vanno celebrati, anche perché svelano le perversioni di un potere che è di volta in volta zarista, comunista o putiniano, ma resta sempre criminale.
LADY MACBETH DEL DISTRETTO DI MCENSK DI ŠOSTAKÓVIC LA SCALA
7 Perché Katerina uccide il suocero avaro e lubrico mettendogli il veleno per topi nella zuppa di funghi. Non so se, per la solita cena di parata post prima, lo chef stellato Davide Oldani abbia pensato ai funghi (sarebbe troppo bello); certo è che, dopo aver visto Lady Macbeth, guarderete ogni porcino con sospetto.
8 Perché Riccardo Chailly, al suo dodicesimo 7 dicembre e ultimo da direttore musicale, si muove di solito nel 900 come un paperotto nello stagno. Compagnia «etnica»: Katerina è Sara Jakubiak, in realtà americana di origini polacche; i due tenori sono Najmiddin Mavlyanov e Yevgeny Akimov (rispettivamente l'amante e il marito); il basso, Alexander Roslavets (il suocero tremendo).
9 Perché per l'occasione debutta alla Scala il regista Vasily Barkhatov, di rito «moderno» quindi pericoloso e già molto biasimato per una Turandot spericolata al San Carlo. Anche la sua Norma di Vienna con l'ex moglie Asmik Grigorian era assai audace, ma bellissima. E tuttavia Sostakovic non dovrebbe suscitare le ire del loggione (fischiabili, di regola, sono soltanto le opere italiane).
10 Perché quasi quasi rinuncio alla Scala per vedermi la diretta tivù e scoprire come Carlucci se la caverà con un'infilata di nomi russi composti quasi tutti di consonanti. Dopo una valanga di prime con la diva Anna, non aveva ancora imparato a dire Netrebko e continuava pertinace a ripetere «Netrenko»…
Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk
