rissaroma rissa

DEVONO SFOGA', SO' RAGAZZI - STUFI DI STARE AL PC TUTTO IL GIORNO, ORA I PISCHELLI SI DANNO APPUNTAMENTO SUI SOCIAL PER PICCHIARSI - IN POCHI GIORNI EPISODI A ROMA, MILANO, PARMA, MESTRE, JESOLO E GALLARATE: "S'AMMAZZANO DI BOTTE PER LE VISUALIZZAZIONI SU INSTAGRAM, LA FAMA, I FOLLOWER" - L'INPUT PARTE DA TELEGRAM, ORA E MODALITÀ SI DECIDONO SU TELLONYM, POI LE RAGAZZE RIPRENDONO TUTTO E...

Brunella Bolloli per "Libero quotidiano"

 

GALLARATE RISSA 1

Stanchi di stare davanti al pc tutto il giorno, isolati e distanziati, i ragazzini hanno trovato un modo idiota per movimentare le giornate: menarsi di santa ragione. Oddio, non che sia una maniera sana di passare il tempo, ma questa sembra sia la fotografia scattata tra le nuove generazioni in Italia: risse da nord a sud, centinaia di scatenati adolescenti che si danno appuntamento per picchiarsi in un gigantesco fight club all'aria aperta.

 

GALLARATE RISSA 1

È capitato a Roma, a Milano, a Parma, a Mestre, a Jesolo e più di recente a Gallarate e chissà dove altro ancora. Chi non c'è, chi non assiste almeno una volta è considerato quasi un disagiato, uno fuori moda perché, a telecamere spente, lo ammettono le stesse fanciulle che, anziché fermare i maschi violenti come dovrebbero fare, sono accorse adoranti a godersi lo spettacolo al Pincio, a Roma, all'inizio di dicembre: «Ho rosicato che non ce stavo a vedere quelli che se menavano l'altro ggiorno. Volevo postà il video».

 

GALLARATE RISSA 1

Video, foto, selfie: la zuffa viene organizzata sui social e sui social, ovviamente, seguono immagini e relativi commenti. Per analizzare il fenomeno, infatti, sono stati scomodati gli influencer, nuovi modelli a cui si ispirano i giovani di oggi quasi tutti nativi digitali, quasi tutti smanettatori indefessi cresciuti a pane e playstation e senza guida, senza valori.

 

«S'ammazzano per le visualizzazioni su Instagram, la fama, i followers», ha spiegato il 23enne Maurizio Leoni in una illuminante intervista a Cartabianca. Basta scorrere i tanti profili sull'argomento e si apre un mondo: #rissetrauomini, #rissepericolose, #rissedastrada, #rissespaziali, #rissetratipe, #menamose.

ercolano rissa

 

L'input spesso parte da Telegram, il servizio di messaggistica che poi cancella le "prove", o dal discusso Tik Tok e per qualcuno il fenomeno non è nuovo, ma è come se ci fosse sempre stato solo che stavolta i social network amplificano tutto e raggiungono in brevissimo tempo un numero impressionante di persone.

 

Il copione più o meno è lo stesso di prima: si comincia con uno sgarro tra due soggetti non proprio mansueti, insulti che volano sulla Rete da Instagram a Facebook a Twitch, poi si formano le fazioni e ci si dà appuntamento. Il tutto con una gran pubblicità anche su canali però spesso vietati ai maggiori, perché l'età dei partecipanti ai raduni è bassa, o con strumenti non accessibili a tutti, come le stories private che scadono in 24 ore che vanno per la maggiore, il tutto corredato, a ulteriore tutela, da un intreccio di hashtag che rimbalzano di smartphone in smartphone.

 

ercolano rissa 3

Per le informazioni chiave (cioè ora e modalità della zuffa) si fa riferimento a Tellonym, applicazione di messaggistica istantanea anonima dove gli utenti possono mandare messaggi senza essere sgamati. Morale: complice la pandemia, e il tempo libero che certi ragazzi annoiati hanno in questo periodo, mettersi d'accordo via telefonino per organizzare la rissa è un attimo.

 

rissa ercolano 4

Così il mese scorso in una settimana si sono picchiati, oltre nella Capitale, a Venezia, a Gaeta sul lungomare, a San Benedetto del Tronto, a Castellammare di Stabia. E due giorni fa la violenza è scattata a Gallarate con minorenni provenienti da Milano e dalle città limitrofe: tutti contenti di andare a tirare pugni e calci o almeno di stare a guardare per dire un giorno «io c'ero» come una moltitudine pecorona.

 

ercolano rissa 2

A Parma l'altro giorno erano almeno cinquanta nella centralissima piazza della Pace. Il combattimento è iniziato tra due contendenti e poi sono arrivati tutti gli altri in branco a guardare e incitare. Nessuno portava la mascherina perché sul "ring di strada" non comanda certamente il Covid per cui i testimoni dicono che le forze dell'ordine se sono intervenute l'hanno fatto più per sanzionare chi non aveva il volto coperto che per la brutalità della situazione.

 

ercolano rissa 1

A Gallarate, nel Varesotto, proseguono serrate le indagini da parte della procura dopo la mega rissa di venerdì scorso dove un centinaio di giovanissimi si sono sfidati con coltelli, catene, bastoni e bottiglie di vetro. Finora è stato fermato un 18enne, ma non sarebbe l'unico responsabile della battaglia a cui hanno partecipato perfino 12enni saliti sul treno da Milano per raggiungere il luogo convenuto per l'appuntamento.

 

telegram 2

Il maggiorenne dovrà rispondere del reato di rissa aggravata a seguito del ferimento di un ragazzino di 14 anni, finito in ospedale dopo un colpo alla testa. Alla base della follia di Gallarate potrebbe esserci un regolamento di conti tra gruppi rivali, ma anche un semplice quanto stupido tentativo di emulazione di quanto già accaduto nelle scorse settimane in altre città, Roma in primis.

 

Soltanto ad Ancona, finora, è andata bene. I carabinieri, infatti, sono riusciti a sventare una maxi colluttazione pianificata sui social. Un gruppo di giovani, provenienti da Macerata, voleva aggredire altri coetanei. Un 16enne, che aveva nello zaino un coltello da cucina lungo 31 centimetri, è stato denunciato per possesso ingiustificato di arma. 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?