LO SMINZO METALLI FATTO FUORI DA MACCARI PER SANREMO - CAPUTI (FIMIT) SMENTISCE “REPUBBLICA” - SE PUTIN SCRIVE ARTICOLI SULLA DEMOCRAZIA C’È DA ASPETTARSI INTERVENTI DI RIINA SULLA LEGALITÀ - L'INCOLUMITÀ PER LA NEVE VALE SOLO PER I DIPENDENTI PUBBLICI? - CI SARÀ IN ITALIA QUALCUNO CHE AVRÀ I COGLIONI PER TOGLIERE AI PARTITI I FINANZIAMENTI PUBBLICI? - PELU’, IL SID VICOUS DELLA RIBOLLITA - NAPOLITANO, PROTESTA CON LA ROUSSEFF PER IL CASO BATTISTI?…

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Caro Direttore, caro Dagospia che ci segue con affetto,
Da molti anni mi occupo di Musica e spettacolo, e prima del Tg1, anche al Tg2 ero l'inviato al Festival di Sanremo.

Pochi mesi fa dopo numerose incomprensioni con il Capo Redattore della cultura del Tg1, per quieto vivere, sono stato "invitato" (bada bene "invitato", per dire "convinto") a cambiare posto di lavoro insieme ad altri colleghi evidentemente non graditi, e lasciare mio malgrado la redazione cultura con la promessa scritta che avrei potuto seguire gli spettacoli dalla redazione Internet.

Sono stato nominato per questo "Responsabile delle nuove iniziative Web del Tg1", parola che avrebbe dovuto significare canali tematici, chat, iniziative culturali come Sanremo, soprattutto iniziative musicali legate anche alla mia rubrica Tg1 Note Musica al Telegiornale. Purtroppo mi sono fidato, pensavo che sarebbe andata così, ma "fidarsi è bene e non fidarsi è meglio"!

Mi scuso con i telespettatori di Tg1 Note che quest'anno non vedranno reportage dalla città dei fiori ma vi ricordo che Tg1 Note è stata la prima trasmissione Rai a sbarcare su Facebook nel gruppo Tg1 Note Musica al Telegiornale con grandi risultati di pubblico giovane (quello che ha manca al Tg1) e ha lanciato oltre 200 nuovi talenti musicali esordienti, molti dei quali hanno poi partecipato alle selezioni del Festival, alcuni hanno gareggiato a Sanremo, uno di loro è arrivato secondo e uno ha addirittura vinto lo scorso anno la categoria giovani.

Il Direttore artistico del Festival mi ha contatto per dare un contributo alla ricerca di talenti e seguire la mia esperienza sui social network. Non nascondo la mia amarezza e il mio stupore professionale e umano di fronte all'esclusione dopo tanti anni dalla squadra della Rai a Saremo. Resto convinto che si apriranno nuove opportunità visto l'impegno costante, la passione, l'innovazione del lavoro che prima o poi troveranno albergo in Rai.
Grazie per l'attenzione
Cordiali Saluti,
Leonardo Metalli

Lettera 2
Egregio Dottore,
in relazione all'articolo apparso in data 8 febbraio a pagina 20 di Repubblica, nel quale mi vengono addebitati fatti e azioni ai quali sono estraneo e riferiti a un periodo durante il quale non ero più amministratore della Società, Vi invito cortesemente a pubblicare quanto segue.

a) Il 29 marzo 2001 Grandi Stazioni S.p.A. (60% Ferrovie dello Stato - 40% Imprenditori Privati) acquistò in blocco alcuni palazzi "compartimentali", nell'ambito di una più vasta operazione di riqualificazione del patrimonio immobiliare delle Ferrovie sito in aderenza alle Grandi Stazioni FS. Come ben noto a chiunque operi nel settore immobiliare, la vendita in blocco implica uno sconto rispetto alla somma dei valori individuali dei beni.

b) Il 12 novembre 2001 Grandi Stazioni provvide alla messa a reddito dei palazzi, tra i quali quello di Venezia, che venne locato alla Regione Veneto per 12 anni all'importo di Euro 3,8 mln annui.

c) A dicembre 2001 mi dimisi dall'incarico di Amministratore Delegato di Grandi Stazioni e il 30 giugno 2002 uscii dal CDA di Grandi Stazioni.

d) A fine 2001 il contratto di locazione stipulato, prevedeva una serie di lavori di riqualificazione a carico di Grandi Stazioni da iniziare nel 2002, da completarsi entro una data concordata. La decorrenza del contratto, e quindi il pagamento del canone e la presa di possesso dei locali erano contrattualmente previsti solo successivamente alla fine dei lavori e consegna degli spazi. Pertanto al momento della mia uscita da Grandi Stazioni il contratto non era ancora efficace.

e) Relativamente alla provvigione riconosciuta all'Ing. Gambato è stata di Euro 200 mila per la conclusione del contratto di locazione per un canone annuo di euro 3.8 milioni. La provvigione quindi è del 5% circa rispetto al canone di affitto, pertanto al di sotto dei parametri di mercato.

Pertanto ribadisco che dopo quella data non mi sono mai più interessato del Palazzo di Venezia, non ho avuto alcun ruolo nelle vicende che, a quanto apprendo dall'articolo , avrebbero generato dei contenziosi tra le Parti, né tanto meno ho preso parte in alcun modo alla negoziazione della ipotesi di cessione alla Regione.
Grato della disponibilità invio cordiali saluti.
Massimo Caputi

Lettera 3
Ecco ,dopo l'articolo pubblicato da Repubblica.it sul tema della democrazia scritto nientepopodimeno che da Putin,c'è da aspettarsi interventi di Riina sulla legalità, di Schettino sulla sicurezza della navigazione, dei coniugi Mastella sull'etica pubblica,di Berlusconi sulla fedeltà coniugale, di Lusi sulla gestione dei fondi pubblici,.......Chissà che risate nella redazione de il Fatto quotidiano!
Sanranieri

Lettera 4
Caro Dago,
come previsto è scattato il piano neve per Roma dopo l'allarme emanato dalla Protezione Civile per venerdì e sabato. Il Sindaco Alemanno, quindi, ha disposto la chiusura delle scuole per due giorni e nel pomeriggio è attesa un'ordinanza simile per gli uffici pubblici da parte del Prefetto. Domanda: ma i lavoratori NON PUBBLICI sono di serie B?
Se sei pubblico sei tutelato, mentre il povero privato è un lavoratore (cittadino!) di serie B...
L'incolumità vale solo per alcuni? Attendiamo risposte, non burocratiche, da chi di dovere...
IF

Lettera 5
Ci mancava solo che il Sid Vicious del lampredotto (Pelù) si mettesse anche lui a pontificare di politica! E poi, sto complottismo ribollito all'ombra del porcellino...ste Marilyn Manson con ‘appello di paglia! E si lamentano che Lady Gaga je fa er culo.
Apen Sarmale

Lettera 6
Monti, sulle spese: "tagliare".
Monti, sul posto fisso: "noioso, dimentichiamolo".
Monti, sui regali: "non accettarli, restituirli".
Monti, però, prima di fare il bel gesto di rinunciare allo stipendio di Presidente del Consiglio (precario, per poco più di un anno), si è fatto quattro conti e ha ricevuto, se non addirittura chiesto, in regalo (da Napolitano) un posto fisso (senatore a vita) un po' costosetto (300.000 euro all'anno, per tutta la vita). Come la mettiamo, signor Monti: ha scelto il posto fisso, la noia, i regali, e i tagli ad personam?
Vittorio Montidipietà InFeltrito

Lettera 7
Caro Roberto, leggo che il ns presidente Monti ha detto che i dipendenti pubblici non devono accettare regali che superino i 150 euro. Ma quando si riceve un regalo si è in grado di quantificarlo a occhio?
Margherita - Venezia

Lettera 8
Caro Dago,
Se la Merkel salverà la Grecia, da Atene le grideranno :"Sei bella come Elena di Troia". In caso contrario, della stessa frase rimarranno solo la prima e l'ultima parola.
Ciao
Natalino Russo Seminara

Lettera 9
Ci sarà in Italia qualcuno che avrà i coglioni per stabilire che ai partiti non devono essere più dati finanziamenti pubblici? Abbiamo fatto un referendum per non sborsare quattrini e, nonostante ciò, hanno trovato un altro modo per incassare anche di più. Se incontro un politico e lo mando a spigar grano (affanculo) sbaglio?
Annibale Antonelli

Lettera 10
Caro Dago,
i questori della Camera annunciano che sono aperte le iscrizioni ai corsi di lingue straniere per i deputati, previo versamento di una certa quota in denaro.
Nel comunicato i questori nulla dicono (perciò s'intende che siano gratuite) sulle lezioni di lingua tagliana tenute dall'on. Biancofiore.
Giancarlo Lehner

Lettera 11
Gentil Dago,
se a questo paese fosse rimasto un briciolo di decenza l'esimio professore Michel Martone si dimetterebbe all'istante dagli incarichi di Governo e le Università dove ha vinto "meritatemente" i vari concorsi aprirebbero delle inchieste interne sulle commissioni che lo hanno promosso. Ma in che paese del mondo si può diventare professore ordinario con una sola pubblicazione? E soprattutto nessuno ha notato una cosa ancora più incredibile: questa pubblicazione risale al 2002 e i concorsi precedenti (ricercatore e professore associato) ha vinti nel 2000 e e nel 2001 quando aveva ZERO pubblicazioni.

Ora sicuramente il suo curriculum sarà stato pieno di blah blah ma tutti sanno che nell'ambiente accademico la ciccia è la ricerca e quello che conta sono le pubblicazioni. Again: in un paese con un minimo di decenza lo spocchioso si andrebbe a nascondere su un'isola deserta e la magistratura aprirebbe un'indagine mentre scommetto che dovremo sopportarlo per decenni mentre ci darà lezioncine varie sulla meritocrazia nel mondo dell'università...
G. Bohm

Lettera 12
Chi lo può negare, a sbertucciare Monti basta la corrosiva ironia degli impareggiabili notisti dell' immondezzaio quotidiano di Dagospia. A ridicolizzare il suo attivismo mediatico è sufficiente l' implacabile avidità dei veri poteri forti, le banche italiane ed i petrolieri. Uniti nell'applicazione di un semplice ma efficacissimo algoritmo, se l'euribor diminuisce aumentiamo lo spread - se il petrolio diminuisce aumentiamo la benzina ed il gasolio. Se qualcuno ha l'ardire di chiedere chiarimenti, un forte ruggito ed i nostri professori se la fanno sotto. Si sa, quelli bravi a scuola erano quasi sempre delle mezze cartucce.
Max

Lettera 13
Caro Dago,
uno dei misteri italiani degli ultimi anni riguarda il funzionamento delle FS, riferito anche alla società collegate, Rfi e Trentalia, Per tutte le inefficienze arrivano sempre le giustificazioni dei vertici dirigenziali. Spicca tra tutti la posizione dell'amministratore delegato Mauro Moretti, che evidentemente, come ex sindacalista, appartiene alla categoria degli "intoccabili". L'ultima intervista di Moretti è una difesa d'ufficio dell'operato, nonostante ritardi nel termine di ore e ore , con treni annullati e viaggiatori giustamente inviperiti.

Fatto è che il dirigente in questione giustifica tutto ricordandoci che anche all'estero vengono fermati i treni. Poi c'è il solito richiamo alle tariffe basse in vigore in Italia,
dimenticandosi delle retribuzioni italiche, quasi negli ultmi posti nell'ambito dell'Ocse.Salto la questione dei treni pendolari per i quali, tanto per citare la Lombardia, i ritardi e inefficienze varie sono all'ordine del giorno. A questo punto forse il ministro attuale
dell'infrastrutture dovrebbe intervenire e fare in modo che vengano dati servizi migliori ai viaggiatori italiani.
Cordiali saluti. Giovanni Attinà

Lettera 14
Caro Dago,
il terrorista rosso, Cesare Battisti- condannato all'ergastolo, in Italia, per 4 efferati omicidi e rifugiato nell' ospitale e progressista, ca va sans dire,Brasile di nonno Lula e "companeros"- sfilerà al prossimo Carnevalone di Rio de Janeiro. che organizzano il Carnevale nella città carioca. E' chiedere troppo- soprattutto per rispetto dei familiari e della memoria delle vittime dello spietato assassino, oggi mediocre e sussiegoso giallista, pur simpatico all'altezzosa Première Dame di Francia, Carlà Bruni- sollecitare una telefonata, incazzata il giusto, di nonno Giorgio Napolitano, infaticabile esternatore su tutto, alla collega brasiliana, Dilma Rousseff?

E, almeno, un sms, o un fax, dell'ambasciatore Giulio Terzi, metà "tecnico" e metà finiano, del govermo Monti, successore di Franchino Frattini alla Farnesina, al ministro di Rio ? E gli Adriani Sofri, le Darie Bignardi, le Concitine de Gregorio e i Roberti Saviani non hanno nulla da dire sul guanto di velluto dei brasiliani e sull'allegria spocchiosa dell'ex galeotto ? Forse,gli ex "cattivi maestri" degli anni di piombo continuano a considerare Cesarone un "compagno che sbaglia" e i suoi delitti "errori, anzi cazzate, giovanili"?

Battisti ? Tenetevelo pure,compagni brasiliani, e ballate con lui il samba dell'assassino! Ma almeno siate, se potete, un filino più seri e dignitosi ! Ed evitate di sghignazzare sul terrorismo che, nel nostro Paese, è stata una vicenda tragica e ha mietuto tante vittime, provocando lutti e laceranti ferite, ancora tutt'altro che rimarginate.
Un saluto "indignado", anzi " muy incazzado" !
Pietro Mancini

 

LEONARDO METALLI MASSIMO CAPUTIVLADIMIR PUTINToto RiinaNEVE E GELO IN ITALIA jpegALEMANNO SPALA NEVE jpegPiero PeluGIORGIO NAPOLITANO dilma rousseff Cesare Battisti MARIO MONTIe ANGELA MERKEL

Ultimi Dagoreport

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...