ferzan ozpetek mina

MINA VAGANTE (E CHATTANTE) CON OZPETEK: ''QUANTE CONFIDENZE NEI MESSAGGI VOCALI''. IL REGISTA RACCONTA IL RAPPORTO CON LA GRANDE CANTANTE. ''MI TELEFONÒ UNA VOLTA, VIDI LA CHIAMATA DALLA SVIZZERA, PENSAI A QUALCHE PUBBLICITÀ, INVECE ERA LEI. DA ALLORA…A DISTANZA COMPRENDE I MIEI STATI D'ANIMO, COME UNA STREGA''

ferzan ozpetek alexandra la capria

 

Emiliano Morreale per ''la Repubblica''

 

Venezia per Ferzan Ozpetek è il riflesso sul corpo di una donna, una sigaretta fumata da Brad Pitt, una stroncatura che lascia il segno e l'ispirazione che ti fa ripartire. Il regista, 60 anni, è qui per ricevere il premio speciale Soundtrack Stars Award per la musica nel suo cinema, mentre alla Biennale arte il suo corto-allestimento dedicato alla città ha avuto un grande successo.

 

Il suo rapporto con Venezia?

"La prima volta a 17 anni, poi due volte con mia madre e tante altre. Ogni volta la sensazione di sognare, davanti a tanta bellezza".

 

Il corto "Venetika" come è nato?

edoardo leo serra yilmaz stefano accorsi set de la dea fortuna di ferzan ozpetek

"Ero al San Carlo di Napoli per dirigere Madame Butterfly. Mi chiama la curatrice del Padiglione Venezia: accanto a tre scultori di fama mondiale vuole un mio corto-allestimento. Sto per rifiutare e mi viene in mente l'immagine di Kasia Smutniak immersa nell'acqua, scopro in quel momento che il padiglione è sott'acqua. Un segno del destino. Mai avrei pensato a recensioni così positive".

 

Il suo nuovo film si chiama "La dea della fortuna". Crede più nella fortuna o nel destino?

"In entrambi. Senza fortuna non fai le cose. Il bagno turco, girato in quattro settimane con due lire, fu rifiutato per otto mesi da Venezia e Berlino, mi selezionarono poi alla Quinzaine di Cannes tra oltre 50 film italiani. Stavo per tornare a fare l'aiuto regista, una giornata ha cambiato la mia vita. E bisogna cogliere le occasioni".

 

ferzan ozpetek

Qualcuna ne ha mancata?

"Qui in giuria a Venezia feci amicizia con Iñárritu, mi scrisse due mail bellissime a cui non risposi mai. Madonna disse a un tg che ero il suo regista preferito e chiese a Luca Tommassini di invitarmi a cena. In quei casi resto annichilito come un gatto davanti ai fari accesi".

 

Ricordi alla Mostra?

"Tanti. Dopo il successo di Bagno turcoHarem Suare fu stroncato. Mi sentivo un fallito. Passavo i giorni in spiaggia da solo. Avevo però iniziato Le fate ignoranti. A un padiglione sento una mano sulla spalla, è Sergio Citti: "Il tuo film sarà un successo con questo titolo gagliardo"".

 

Poi tornò in concorso con "Un giorno perfetto".

ferzan ozpeteck

"Mi massacrarono. Il mio agente di allora mi disse "ti facciamo arrivare con Isabella Ferrari e 50 fotografi", manco fossi Cleopatra. In ascensore Pupi Avati mi disse "ma è la tua prima volta in gara eh?". Capii che avevo sbagliato ad arrivare da vincitore annunciato. L'attacco fu feroce".

 

C'è un ricordo divertente?

"Brad Pitt, a un pranzo. Tutti mangiavano e io guardavo solo lui, meraviglioso, che continuava a fumare una sigaretta dopo l'altra. Io avevo smesso da un mese, ma siccome non ho personalità ho pensato "se lui fuma lo faccio anche io". Sono uscito, ho comprato un pacchetto e ho ricominciato".

 

Quanto è importante la musica nel suo cinema?

"Molto. Penso alle scene ascoltando canzoni, non sono io a cercarle, sono loro che mi trovano".

mina

 

I cinque cantanti che l'hanno influenzata di più?

"Mina, Nina Simone, Gabriella Ferri, la turca Sezen Aksu, Judy Garland dell'ultimo periodo... solo donne. Come spesso nei miei film: penso a 50mila di Mine vaganti e Gocce di memoria per La finestra di fronte".

 

Mina occupa un posto speciale.

"È una delle persone più importanti della mia vita, negli ultimi anni. Mi telefonò una volta quando avevo la febbre, a Lecce. Vidi la chiamata dalla Svizzera, pensai a qualche pubblicità, invece era lei. Da allora ogni giorno ci mandiamo messaggi vocali, ne ho tantissimi suoi meravigliosi. A distanza comprende i miei stati d'animo, come una strega. Mi è stata vicino quando mio fratello è stato male. E mi ha insegnato a dire no rispetto alle cose che non voglio fare".

 

Le piacerebbe raccontarla al cinema?

"Talmente la amo e la rispetto, che avrei difficoltà a parlarne. A 18 anni nel gruppo delle "fate ignoranti", così ci chiamavamo, organizzavamo delle cene per accogliere un amico che lavorava in Rai e ci portava i dischi di Mina prima ancora che fossero in commercio. Una decina di pazze furibonde ad aspettare che ci mostrasse la copertina".

minaminamina tim festival-di-sanremoMina con Massimiliano Pani

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)