sanremo 2017 finale

AGENZIA STICAZZI: E MO’, CHI PRESENTA SANREMO? - DOPO LA MEDIA DI SHARE PIÙ ALTA DAL 2005 (50,7%, CHIUDENDO ALLE 2 DEL MATTINO), IN TRAMONTO L’OPZIONE BONOLIS, RICICCIA FIORELLO - CONTI CONFERMA L’ANTICIPAZIONE DI DAGOSPIA E VERSA 100MILA EURO PER I TERREMOTATI - GABBANI HA STRAVINTO AL TELEVOTO

 

CARLO CONTI, DOPO LA SHITSTORM ARRIVA LA BENEFICENZA

Da Dagospia del 30 gennaio 2017

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/mai-dire-rai-carlo-conti-ha-trovato-ombrellino-difendersi-140407.htm

 

 

 

Paolo Conti per il Corriere della Sera

2017sanremo finale  32017sanremo finale 3

 

E ora? Chi se la prende la responsabilità del Sanremo 2018? Come media di share questa è stata la migliore edizione del Festival dal 2005 (50,7%). Fiorello sintetizza la vicenda così: «Per il prossimo conduttore sono cavoli amari». La successione di Carlo Conti diventa complicata, gli scenari mutano velocemente. Prima di Sanremo la soluzione Bonolis era quella più accreditata, il conduttore aveva firmato con Mediaset un contratto non più di esclusiva ma legato a singoli programmi in modo da essere libero di scegliere.

2017sanremo finale  152017sanremo finale 15

 

Ma ora - valutati tutti gli aspetti (economici e di opportunità) - sembra non essere più interessato. Indiscrezioni da ambienti Mediaset fanno intendere che la possibile uscita di Bonolis da Canale 5 è una «non verità» e presto arriveranno importanti notizie ufficiali ben diverse. Da parte sua Carlo Conti esclude un ritorno per la quarta volta sul palco dell' Ariston e aggiunge una battuta: «E come faccio a farlo? Devo andare a Mediaset... No, seriamente. Basta. Devo fare lo Zecchino d' oro».

 

2017sanremo finale  112017sanremo finale 11

Vero, sembra una scherzo ma sarà direttore artistico del concorso per bambini, che non escluderebbe in modo categorico un suo incarico solo da direttore artistico e non da conduttore per il prossimo anno.

 

Tempo di beneficenza. Chiuso il Festival Conti ha sventolato anche un bonifico: «Ho devoluto 100 mila euro, pari alla cifra netta per la conduzione del Festival, alla Protezione Civile. Visto che si è parlato tanto di numeri voglio dirlo, spiegando che altrettanto pago di tasse. La vita è stata generosa con me, è un gesto doveroso proprio perché so che cosa significa non riuscire ad arrivare a fine mese o non riuscire a comprare un paio di jeans».

 

serata finale di sanremo 2017  13serata finale di sanremo 2017 13

Tempo di analisi. La classifica finale è stata corta: Gabbani ha vinto con il 36% dei voti, Mannoia si è fermata al 33%, Ermal Meta al 31%. Ma nel meccanismo combinato (televoto più giuria demoscopica più giuria di esperti) è stato il voto dai cellulari a portarlo alla vittoria: al televoto Gabbani ha ottenuto il 44%.

 

serata finale di sanremo 2017  8serata finale di sanremo 2017 8

Tempo di bilanci. Maria De Filippi fa il suo: «Io ho portato al Festival me stessa, mi sono messa al servizio dell' unico vero evento che c' è in televisione. Mi sono messa alla prova su una cosa lontana da me, che mai mi sarei immaginata così: è un frullatore, finisce che non capisci nemmeno come ti chiami». La conduttrice ringrazia il superconsulente Rai Giancarlo Leone, «una persona determinante per farmi accettare la proposta di venire a Sanremo». E commenta le canzoni: «Mi sono piaciuti moltissimo Fiorella Mannoia ed Ermal Meta, ho ballato Francesco Gabbani. E anche il brano di Michele Bravi mi ha colpito».

selfie carlo conti antonella clerici maria de filippi selfie carlo conti antonella clerici maria de filippi

 

Tempo di Auditel. Nella serata finale superati i 12 milioni di spettatori, lo share (58,4%) è stato il più alto degli ultimi 15 anni. Il picco durante l' esibizione di Crozza-Razzi (15 milioni 183 mila), la vetta di share ovviamente alla proclamazione del vincitore (79,5%).

 

Tempo di complimenti. Il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall' Orto pesca l' aggettivo più luccicante: «È stato un successo memorabile. Un' edizione che è anche esplosa sul web e su Rai Play e conferma che Rai è una Media Company di Servizio Pubblico capace di evolvere nel rispetto della classicità italiana, di cui Sanremo è un simbolo».

maria de filippi carlo conti dentieremaria de filippi carlo conti dentiere

 

Tempo di conclusioni. È stato il Festival delle larghe intese e dei larghi ascolti grazie alla sintonia cresciuta puntata dopo puntata tra Conti e De Filippi. Lei si è inserita nella trama creata da lui senza sgomitare, lui ha fatto una scelta solo all' apparenza scontata. Tra i meriti del conduttore infatti quello più grande e forse meno riconosciuto è stato psicologico: non ha avuto paura di dividere il palco con una fuoriclasse della tv che avrebbe potuto metterlo in ombra. Ormai è più di una sintonia. «Io sono figlio unico e finalmente ho trovato una sorella». «Grazie, anche per me sei un fratello, ti voglio bene».

 

paolo bonolispaolo bonolis

Dopo cinque giorni e oltre 22 ore di diretta il rapporto tra Carlo & Maria non si limita più alla stima professionale ma è ormai sconfinato in parentela.

 

fiorello carlo contifiorello carlo conti

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?