amar ramasar

“AMAR” VERITÀ – LE ACCUSE DI MOLESTIE, LE DONNE, LA CARMEN, PARLA LA STAR DELLA DANZA AMAR RAMASAR, DAL 2 FEBBRAIO AL COSTANZI DI ROMA: “QUESTA CARMEN PER ME È LUCE, DOPO MESI DI BUIO” – “A SETTEMBRE È SCOPPIATO IL NOSTRO CASO, MA È UNA FOLLIA. AL MIO FIANCO SI SONO SCHIERATE PROPRIO LE DONNE. LA DANZA È DA EFFEMINATI? IO NON SONO GAY, MA A CHI MI IMPORTUNAVA RISPONDEVO CHE NE AVREMMO RIPARLATO QUANDO…”

Simona Antonucci per “il Messaggero”

 

amar ramasar 7

«Questa Carmen, per me, è luce. Dopo mesi di buio. Il primo lavoro da quando mi sono visto chiudere in faccia le porte del New York City Ballet. Un' uscita burrascosa e dolorosa. Ma ho speranze. Non può finire così. La cosa incredibile, una ventata di fiducia, è che, nonostante sia stato accusato di comportamenti inopportuni nei confronti di una donna, siano poi state proprio le donne a offrirmi un' opportunità e a tirarmi fuori dal baratro».

 

amar ramasar 5

Amar Ramasar, 37 anni, star della danza statunitense, è nel pieno delle prove dello spettacolo che andrà in scena al Teatro dell' Opera di Roma dal 2 febbraio (Carmen, coreografie di Jií Bubeníek, repliche fino al 10) e nel pieno di una vicenda giudiziaria, legata a un presunto scambio inappropriato di messaggi tra colleghi con foto sessualmente esplicite.

 

amar ramasar 1

LO SCANDALO

Un caso che, a pochi mesi di distanza, ha riportato nuvole e tempesta, sospetti e disagio, sulla prestigiosa compagnia americana finita nella bufera #MeToo a gennaio scorso, quando Peter Martins, il 71enne numero uno del New York City Ballet, che negli ultimi trent' anni ha forgiato la prestigiosa compagnia, si dimise in seguito ad accuse di molestie sessuali e di abusi fisici e verbali. Capitoli oscuri in un mondo incantato che sotto i riflettori racconta storie fiabesche e sulle pagine dei giornali rivela il suo dark side.

 

amar ramasar 2

«A settembre, pochi mesi dopo l' uscita di Martins, è scoppiato anche il nostro caso», racconta Ramasar, «siamo stati convocati in tre, in seguito alla denuncia ai vertici del teatro di una collega. Gli avvocati sono al lavoro, a marzo l' udienza, e non posso entrare troppo nei dettagli. Ma è una follia. Sono stato sospeso e poi richiamato e licenziato prima ancora che venissero fatte delle indagini e per una storia che sarebbe comunque avvenuta fuori dall' orario di lavoro».

 

il matrimonio di amar ramasar con elysia dawn

A difendere il posto di primo ballerino nella compagnia è sceso in campo il sindacato. «Non solo.

Al mio fianco si sono schierate la mia fidanzata, la mia ex moglie. E tante ballerine con cui divido emozioni, fatica, insomma la vita, da sempre. Il Nyb è la mia casa. Anzi lo era. Una volta fuori, mi è sembrato di perdere tutto, non solo il lavoro, ma l' identità. Assurdo che sia successo proprio a me. Sono sempre stato un sostenitore di #MeToo. Non per moda o convenienza, ma perché mia madre ne ha subìte tante di violenze nella vita. Io sono stato il suo sostegno. E invece...». Un tonfo spettacolare.

amar ramasar 3

 

Paura, rabbia, sconcerto. Fino a che il telefono ricomincia a squillare: «Sei possibilità di lavoro. Tutte da coreografe o direttrici donne. E sui passi di questa coreografia Bubeníek ho ripreso a volare».

 

IL BRONX

amar ramasar 8

Cresciuto nel Bronx, Amar, appartiene a più mondi: madre portoricana, padre di Trinidad, nonno indiano. Un sangue globalizzato che lo ha portato a essere uno dei pochi ballerini americani-asiatici e l' unico danzatore di colore del New York City Ballet. «Nella mia città c' è gente da ogni parte del mondo, di tutti questi primati non me ne sono mai accorto. Una delle mie più care amiche è Misty Copeland, siamo cresciuti insieme. Discriminazioni, nell' assegnazione dei ruoli, mai».

amar ramasar 9

 

Difficoltà tante. Decide di iscriversi in una scuola di danza, già grandino: «A tredici anni vedo un video del balletto Agon di Balanchine e mi innamoro». Entra alla scuola dell' American Ballet e da lì comincia l' avventura che lo porta a diventare primo ballerino e a essere invitato nei teatri di tutto il mondo, compresa Broadway per lo spettacolo Carousel, vincitore di Tony Awards. «Prima di allora della danza sapevo poco o nulla. Gli unici balli che conoscevo erano la salsa, il merengue, la bachata, quelli dei miei genitori. Tutto lì».

 

amar ramasar 4

Una montagna in salita e a volte decisamente ripida: «È un luogo comune considerare la danza un mestiere da effeminati. E quando per strada, nel mio quartiere succedeva eccome, te lo urlano dietro è per insultarti e non certo per farti un complimento. Io non sono gay, ma questo non c' entra nulla. E non sono certo d' accordo con il collega Sergei Polunin che sui social predica che per sentirsi uomini bisogna essere leoni, lupi. Io non sono aggressivo e non ho mai fatto a pugni. A chi mi importunava rispondevo solo che ne avremmo riparlato in futuro, quando la mia faccia sarebbe comparsa in tv o sui poster dei teatri».

amar ramasar 6

 

Ora in un teatro, al Costanzi, ci è tornato. E poi? «Sto valutando varie offerte. A marzo vediamo che cosa succede con il Nyb. Non so che cosa augurarmi. Un viaggio, sì. Vado a visitare la città di mio nonno, vicino Calcutta. L' India è il Paese degli estremi, vado lì a cercare le mie origini e una risposta a tutto quello che mi è successo».

amar ramasar 10

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...