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LA "NONNA" DEL POP E’ TORNATA! "PERCHÉ LA SCALA NON MI VUOLE?", MADONNA PROTESTA: “AI TEATRI D’OPERA NON PIACCIONO QUELLI COME ME" - LA MUSICA DEVE TORNARE A ESSERE POLITICA, CE N'È BISOGNO. PENSO A BOB MARLEY, MARVIN GAYE, JOHN LENNON E AI LORO BRANI INDIMENTICABILI PROPRIO PER I CONTENUTI. LA SECONDA VITA IN PORTOGALLO? NON SONO FUGGITA DA TRUMP, MA…"  - E POI PAPA FRANCESCO E L’OMAGGIO ALL’ITALIA - VIDEO

Giuseppe Videtti per “la Repubblica”

 

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Sbuffa, alza gli occhi al cielo, stringe le labbra in una smorfia polemica, mentre ci accomodiamo nell' esclusivo club londinese di cui sono soci celebrity come Sting e Yoko Ono per l' incontro con il contingente italiano. «La Scala non mi vuole, ai teatri d' opera non piacciono quelli come me», protesta Madonna quando le facciamo notare che l’Italia è assente dal calendario del primo tour teatrale che farà seguito dal 12 settembre all' album Madame X, uscito venerdì: sfilza di date (e biglietti ancora invenduti a causa dei prezzi che arrivano a sfiorare i 500 euro) a New York, Los Angeles, al Palladium di Londra, al Grand Rex di Parigi, al Coliseum di Lisbona. Ma a Milano le hanno detto no. «O la Scala o niente», insiste.

madonna 6

 

«Peccato perché sarà uno spettacolo diverso, intimo, con molti ospiti. Acustico? Non solo», anticipa. Severa, bella, elegantissima, guanti in pelle nera fino al gomito, inquietante con la benda sull' occhio sinistro - ricorda Bette Davis nel film L'anniversario, ma chi ha il coraggio di dirglielo? - lucida e concentrata: anche oggi è Madame X, l' enigmatica creatura che ha inventato con gli ectoplasmi di artiste e rivoluzionarie, fragili e potentissime, Frida Khalo, Carson McCullers e Íngrid Betancourt (l' idea del personaggio dalle molte identità, racconta, le è balenata dopo la lettura di Avventure della ragazza cattiva di Mario Vargas Llosa). Le facciamo segno di accomodarsi, per cortesia e perché la diva è lei, e protesta: «Prima le signore? E perché mai? Basta con queste stronzate, per favore».

madonna

 

"Madame X" è un album complesso, il più impegnato della sua carriera.

«La musica deve tornare a essere politica, ce n' è bisogno. Penso a Bob Marley, Marvin Gaye, John Lennon: hanno scritto brani indimenticabili proprio per i loro contenuti».

 

Nel cd fisico e su YouTube c' è anche una canzone intitolata "Ciao Bella", un omaggio all' Italia?

«L' Italia è sempre con me. È un duetto con Kimi Djabaté, un freedom fighter della Guinea-Bissau che vive a Lisbona e canta in mandinka - il filo che la connette all' inno partigiano è evidente. Quando adottai le due gemelle, in Malawi, non parlavano una parola d' inglese, la prima canzone che impararono fu Mambo italiano di Dean Martin (la canta)».

 

La bocca cucita, in copertina, è un' immagine impressionante.

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«Ricordo quando, da bambina, baciai mia madre per l' ultima volta prima che chiudessero la bara. Mi chinai su di lei e vidi che le labbra erano cucite - choc pazzesco. Non l' ho mai dimenticato. In quella foto con i capelli neri e le sopracciglia folte sono identica a lei».

 

La seconda vita in Portogallo le ha regalato molti spunti musicali e l' ha tenuta lontana dagli Usa durante un' amministrazione che ha più volte criticato.

«Non sono fuggita da Trump, ma è stata una benedizione guardare l' America da un osservatorio privilegiato. Volevo assecondare la passione di mio figlio David Banda per il calcio e concedermi un' avventura. Non immaginavo che Lisbona avesse una scena musicale così ricca. Conoscevo il Fado, la morna capoverdiana di Cesária Évora, sapevo che era una città multietnica, ma non la immaginavo così contagiosa. Tutti suonano tutto, nei locali, per strada; per amore della musica non certo per la fama».

 

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Quando Papa Francesco disse "Chi sono io per giudicare?" riferendosi alla comunità LGBT (il 30 giugno lei sarà la regina del Gay Pride di New York), manifestò il desiderio d' incontrarlo

«Ma finora non sono stata invitata. Mi piace questo Papa, è più liberale e inclusivo, un passo avanti per la chiesa. (Sospira, occhi bassi) Francesco, il mio futuro amico».

 

Ha esordito quando i mezzi di comunicazione rispetto a oggi erano limitati, ma è riuscita a creare comunque una forma di global pop.

«Nulla è come prima. Tutti sono posseduti da una incontrollabile smania di visibilità; la gente non si parla, è incollata al telefono. È uno strumento potentissimo, utile e pericoloso. Il problema è che la maggior parte degli adulti non si rende conto della propria dipendenza e di quanto tempo Internet rubi alla vita» .

 

Per questo ha tolto il cellulare ai suoi figli?

«Tolto? Non gliel' ho mai dato!».

 

Tanti artisti geniali degli anni 80, anche suoi amici, come Prince, se ne sono andati o si sono bruciati. Come si fa a restare in equilibrio?

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«Devi avere una vita spirituale, diversamente è come mettere le dita dentro una presa elettrica e rimanere folgorato. Prince ha toccato la luce, come anche Michael Jackson. Come non deragliare? Uno: circondati di persone con cui sei in sintonia. Due: ricordati che sei l' amministratore, non il proprietario del tuo talento. Tre: non farti fottere dall' ego. Non ho mai pensato che dischi, canzoni, video, film e figli siano arrivati perché sono benedetta da Dio, ma perché ho un partner in Dio».

 

Nel brano "Medellín" vagheggia il ritorno alla naïveté e alla libertà della post adolescenza, quando arrivò a New York e Martha Graham, la grande coreografa, la battezzò Madame X.

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«Essere naïve vuol dire fregarsene di quello che la gente pensa. Le carriere iniziano così. Oggi tutti sono troppo preoccupati del giudizio degli altri, e questo impedisce di crescere, di creare in maniera libera. Se lo immagina Picasso che si confronta con i social? Non ci sarebbero stati Fellini, Pasolini e Visconti se la priorità fosse stata il box office. 8 ½ non sarebbe uscito. È un film che capiscono solo dieci geni e uno sono io. (Divaga) Avete visto Loro, il film (di Sorrentino) su Berlusconi?».

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Noi l'abbiamo "vissuto". Siamo oltre, ora abbiamo Salvini.

«E noi Trump».

 

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Facciamo cambio?

«No, grazie».

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