MEA VULVA - NEL GIORNO DI NATALE IN UN CINEMA DI COPENAGHEN PER LA PRIMA PROIEZIONE DI ‘’NYMPHOMANIAC’’, L’ANTI-PORNO DEL PIÙ CONTROVERSO E PROVOCATORIO DEI REGISTI, LARS VON TRIER (VIDEO-ASSAGGI A VOLONTA’!)

1. VIDEO - NYMPHOMANIAC: CLIP DAL CAPITOLO "THE GUN"

 

Nymphomaniac appetizer - Chapter 8: The Gun from Zentropa on Vimeo.


2. VIDEO - NYMPHOMANIAC: CLIP DAL CAPITOLO "THE LITTLE ORGAN SCHOOL"

Nymphomaniac appetizer - Chapter 5: The Little Organ School from Zentropa on Vimeo.

 


3. VIDEO - NYMPHOMANIAC: CLIP DAL CAPITOLO "THE MIRROR"

 

Nymphomaniac appetizer - Chapter 7: The Mirror from Zentropa on Vimeo.


4. NYMPHOMANIAC, SESSO E FILOSOFIA: ECCO L'ANTI-PORNO DI LARS VON TRIER
Arianna Finos per "la Repubblica"

Lo schermo è diviso in tre scene: a sinistra, un obeso gentile le regala il piacere con le labbra, a destra un capellone la cavalca con la grazia di un ghepardo, al centro l'amplesso dolce con l'amato Jerome. Per Joe, la ninfomane protagonista, il sesso è polifonia.

Nel giorno di Natale il pubblico affolla il rito laico celebrato da Lars von Trier al Gran Teatret, tempio del cinema d'Essai nel centro storico di Copenaghen. Alle due di pomeriggio la prima proiezione per il pubblico di Nymphomaniac, il porno d'autore diviso in due volumi e otto capitoli firmato dal più controverso e provocatorio dei registi. Quattro ore intervallate da una pausa di trenta minuti: con il biglietto si prenota anche il caffè o un pezzo di torta. La sala è piena e silenziosa. Pubblico elegante di mezz'età, pochi ventenni.

Il poetico e selvaggio viaggio erotico di una donna, dalla nascita fino all'età di cinquant'anni, raccontato dalla protagonista, Joe, che si definisce una ninfomane. È la storia di "Nymphomaniac", il nuovo film di Lars von Trier (ancora da stabilire la data d'uscita in sala), con un cast di prestigio: Uma Thurman, Shia LaBeouf, Willem Dafoe, Charlotte Gainsboug, Stellan Skarsgard. In attesa del film, sono state diffuse le locandine con i volti dei protagonisti. Che sembrano tutti divertirsi un sacco...

L'avvio del film è ipnotico quanto quello di Antichrist: rumore di pioggia sullo schermo buio, il corpo di una donna che giace in un vicolo, il volto coperto di sangue. Uno sconosciuto la soccorre, l'accoglie in casa e ascolta la sua storia. "Sono un essere umano cattivo e sarà un racconto lungo", avverte Joe, che nella versione adulta ha il volto di Charlotte Gainsbourg, musa del regista danese e presenza fissa negli ultimi tre lavori. Una notte intera per narrare, con linguaggio crudo e scene esplicite, i suoi mille e un orgasmo.

Il film è il diario di una ninfomane dall'età di due anni ("quando ho scoperto la mia f... a") ai cinquanta. A cinque anni il gioco segreto con l'amica del cuore. A quindici la prima volta con uno sconosciuto, "mi piacevano le mani forti e la moto" dice la giovane Joe, interpretata dall'inglese Stacy Martin. Poi la sfida tra adolescenti a chi avrà più uomini nella toilette di un treno: in palio un sacchetto di cioccolatini. Poi un club di ragazze il cui motto è "mea vulva", tutte in guerra contro l'amore che per loro è "lussuria e gelosia".

Come preannunciato, sono molte le scene di nudo integrale, genitali finti applicati ("non potevamo andare in bagno", ha raccontato la Gaisbourg) e sesso vero (attori porno usati come controfigure, come in Idioti), una giostra di membri maschili di ogni colore, forma e dimensione, tutti rigorosamente in primo piano.

La versione da quattro ore - (quella che vedrà il pubblico italiano a marzo, distribuita da Good Films) è realizzata con il permesso di von Trier. "Abbiamo eliminato i primi piani di genitali troppo espliciti", spiega la produttrice Louise Westh. Guardando il film, non se ne sente la mancanza. La versione da cinque ore sarà al Festival di Berlino, negli altri paesi si vedrà a seconda della censura.
Video

Non ha ancora una distribuzione italiana il film di Lars von Trier che racconta le vicende di una ninfomane interpretata da Charlotte Gainsbourg. Il cast è all star - Stellan Skarsgard, Shia LaBeouf, Christian Slater, Uma Thurman, Willem Dafoe - e in attesa dell'uscita del film il regista mette online piccole clip che chiama "appetizer"

A dispetto degli annunci dello stesso Lars von Trier, Nymphomaniac non è un film porno. Ha ragione Stellan Skasgard, l'attore feticcio che qui interpreta il soccorritore della ninfomane, quando spiega che "sarebbe davvero un brutto porno: non ha lo scopo di eccitare" e rifiuta la questione morale ("Con la Disney le clausole sulla moralità non le firmo mai"). Il film è un lavoro d'arte che può piacere o irritare, provocare e commuovere. Ci sono gag sciocche e momenti insostenibili.

Nymphomaniac è l'esplorazione della vita sessuale di una donna ad opera di un regista da sempre in odore di misoginia, ma che pure ha saputo regalare personaggi femminili indimenticabili: Bjork in Dancer in the dark, Emily Watson in Le onde del destino.

A Charlotte Gainsbourg e Kirsten Dunst i ruoli in Antichrist e Melancholia, sono valsi la Palma d'oro. Anche Joe (la interpretano tre bambine e due attrici a seconda delle età) attraversa eroica il martirio. Se il volume uno è più vitale e leggero, il secondo cattura le conseguenze dell'ossessione, la scelta lacerante tra il piacere e la famiglia con l'amato Jerome- l'attore Shia LaBeouf, la ricerca della sofferenza fisica, dell'umiliazione.

"Il set con Lars è un'esperienza eccitante e dolorosa. Sai che ti spingerà sempre verso il limite estremo. E a volte questo fa paura. Le scene di masochismo sono state umilianti", confessa la Gainsbourg, che in una scena tira su la gonna davanti alla macchina da presa e si fa frustare a sangue legata su un divano.

Il carnefice è Jamie Bell, l'ex bimbo di Billy Elliot. Il personaggio di Stasgard, intellettuale asessuato, trova metafore culturali alle performance erotiche della protagonista: la sequenza di penetrazioni in diverse posizioni viene comparata alla successione numerica di Fibonacci, la distinzione tra il sesso gioioso e quello masochistico fa riferimento a quello tra la Chiesa d'Oriente a quella più penitenziale d'Occidente.

Divertente l'orgasmo spontaneo di Joe ragazzina che mentre levita si vede comparire, come fossero sante, Messalina e la Grande Meretrice di Babilonia. L'educato pubblico danese non si scompone per la ferocia sadomaso e le protesi gigantesche, ma si scioglie in risate liberatorie davanti all'isteria di Uma Thurman, moglie tradita che si presenta a casa di Joe con i tre figlioletti a cui fa una cronaca assurda ("ora ci sediamo sul letto della puttana").

Meno divertente la gag dei due africani che litigano sulle posizioni fino allo sfinimento. Joe li chiama "negri", rimbrottata dall'intellettuale; è il pretesto per uno sfogo contro il politicamente corretto che allude alle infelici affermazioni sul nazismo di von Trier. Nelle quattro ore, la storia di Joe si incrocia anche con la malavita, in una progressiva discesa agli inferi, fino al pestaggio nel vicolo che apre il film. L'ottavo e ultimo capitolo si chiama "La pistola". E come insegna Anton Checov, se in una storia compare una pistola, prima o poi sparerà.

 

 

 

 

 

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