gina lollobrigida sophia loren

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - LA SCOMPARSA DI GINA LOLLOBRIGIDA E LA GUERRA CON SOPHIA LOREN: LA LOLLO RIFIUTÒ L’OFFERTA DI FARE UN TERZO TITOLO DELLA SERIE “PANE, AMORE…” CON VITTORIO DE SICA E GOFFREDO LOMBARDO, PATRON DELLA TITANUS OFFRÌ LA PARTE A SOPHIA CHE SUBITO ACCETTÒ. GINA NEGLI ANNI SI PENTIRÀ AMARAMENTE DI AVER LASCIATO LA PORTA APERTA ALLA RIVALE. E’ STATO IL SUO PIÙ GRANDE ERRORE. E LA LOREN NE HA APPROFITTATO - VIDEO

 

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

gina lollobrigida sophia loren

Magari ora che Gina, la Lollo, se ne è andata, non avremo più problemi a vedere il film che le dedicò Orson Welles nel 1958, “Portrait of Gina”, una sorta di pilot di 26’ per una serie di ritratti per la ABC, non piaciuto all’emittente e mai distribuito, finito in una stanza d’albergo a Parigi e recuperato da un cameriere, che cercò di venderlo mostrandolo nel 1986 a Venezia. Gina stessa lo vide solo allora, lo detestò e ne bloccò la distribuzione mettendo in mezzo gli avvocati. Vai a sapere veramente perché.

 

sophia loren gina lollobrigida

Eppure Gina, nel corso della sua carriera, esplosiva all’inizio, al punto che in cinque anni si ritrovò catapultata a Hollywood tra le braccia di Burt Lancaster, Yul Brynner, Tony Curtis e Rock Hudson, non così fortunato come si poteva prevedere, visto che a metà degli anni ’60 è una star un po’ decaduta, pronta a passare dalla Fata Turchina al Pinocchio televisivo di Luigi Comencini a un ruolo da zia pre-Malizia nuda sotto la doccia in “Un bellissimo novembre” di Mauro Bolognini, fece anche scelte bizzarre e coraggiose che la allontanano dall’icona hollywoodiana che in parte le era stato costruito. Penso a film davvero pop come “La morte ha fatto l’uovo” di Giulio Questi con Jean-Louis Trintignant o a “Queen, King, Knave” di Jerzy Skolimowski, tratto da Vladimir Nabokov, con David Niven e John Moulder Brown. Segno che non era stata una star viziata o aggressiva, e aveva seguito con una certa intelligenza tutte le fasi del suo percorso.

 

sofia loren yvonne de carlo gina lollobrigida

Nel 1954 Boswley Crowthers, critico del “New York Times”, recensendo “Beat the Devil”/”Il tesoro d’Africa” diretto da John Huston in Italia con Humphrey Bogart, scrive che “Gina è da sola l’attrazione del film”. E i critici erano impazziti a Venezia vedendola in “Le belle di notte” di René Clair dove è il sogno proibito di Gerard Philippe. A quel punto, dopo una serie di piccoli ruoli nel cinema del dopoguerra, “Aquila nera”, Il delitto di Giovanni Episcopo”, “Follie per l’opera”, si è già fatta notare come Nedda, la moglie infedele di Canio ne “I pagliacci”, in “Vita da cani” di Steno con Aldo Fabrizi, in “Alina” di Giorgio Pastina con Amedeo Nazzari, ne “la legge” di Jules Dassin, ma soprattutto è diventata la prima star italiana come la Bersagliera di “Pane, amore e fantasia” e “Pane, amore e gelosia” di Luigi Comencini, i due primi film della serie, interpretata e supervisionata da Vittorio De Sica e ha dimostrato di poter funzionare in ruoli drammatici come dimostra “La romana”, sempre del 1954.

 

Senza scordare i bellissimi film che gira negli anni ’50, L’episodio “Il processo di Frine” in “Altri tempi” di Alessandro Blasetti, “La città si difende” di Pietro Germi, “”Cuori senza frontiere” di Luigi Zampa. Gli italiani sono giustamente impazziti per Gina, ma non solo loro. Con Gerard Philippe ha girato due bellissimi film, “Fanfan la Tulipe” di Christian Jacque e “Le belle della notte” di Clair. E Hollywood la vuole. Lei sbarca assieme a una sua amica per la prima volta nel 1954 a New York.  Un inviato americano, Joe Hyams, le dedica una serie di articoli sui giornali americani, una Lollo Story a puntate. Non la trova però così bella dal vivo. “Troppo piccola, il naso troppo grande, la figura troppo ordinaria, gambe pesanti, solo gli occhi belli. Ma metti tutte queste imperfezioni assieme e nasce il mistero di fotogenia che è Gina Lollobrigida”.

gina lollobrigida

 

Nelle interviste si schermisce giura di essere una ragazza di campagna, popolare, alla buona, anche se già vanta 80 paia di scarpe e 300 vestiti. E le hanno appena proposto il ruolo da protagonista, la sciantosa Lina Cavalieri in “La donna più bella del mondo” diretto da Robert Z. Leonard a fianco di un Vittorio Gassman ancora da esportazione, e, a seguire, “Trapezio” di Carol Reed, il primo film che uscirà in Supertechnirama 70mm, con Burt Lancaster e Tony Curtis, i maggiori divi di Hollywood, che se la contenderanno, in una rilettura etero di un testo fortemente gay. A questo punto Gina, col mondo ai suoi piedi, ha due problemi. La carriera americana, particolarmente allettante, e, soprattutto, il problema Loren. Sono i giornali americani a farlo diventare davvero un caso. Si leggono titoli del tipo “It’s War Between La Lollo and La Loren”, dove si capisce che la Loren l’ha davvero puntata.

 

Gina Lollobrigida e Vittorio Gassman in un'immagine della mostra 'Fuori dal Set'

“E’ una copiona”, spiega ai giornalisti americani, “una copycat.” E la Loren: “Non sono io che copio, abbiamo lo stesso pubblico”. Ma sostiene che le copia anche i vestiti, e se la ritrova nei posti dove va lei. Intanto, visto che la Lollo ha rifiutato l’offerta di fare un terzo titolo della serie “Pane, amore…” con Vittorio De Sica, “Ho detto alla Titanus che non avrei mai fatto un terzo film, anche se mi avessero pagato in dobloni d’oro”, Goffredo Lombardo, patron della Titanus ha offerto la parte a Sophia. E lei ha subito accettato. E’ quello che le ci voleva per lanciarsi. “Ma non c’è guerra tra Miss Lollo e me”, dice Sophia alla stampa americana, “Non voglio certo prendere un ruolo pensato per lei. Sarà scritto un nuovo copione adattato alla mia personalità”. IN fondo, dichiara lo stesso Lobardo, che ha prodotto tutta la serie di film “In Italia si girano 150 film all’anno. C’è abbastanza spazio per più di una sola star. E ritengo che la Lollo abbia una serie antagonista, la Loren”.

 

gina lollobrigida frank sinatra

Gina ha rifiutato, sembra, 290 mila dollari, una cifra enorme, ma pensa a Hollywood, anche se negli anni si pentirà amaramente di aver lasciato la porta aperta alla rivale. E’ stato il suo più grande errore. E la Loren ne ha approfittato. “Pane, amore e…” diretto da Dino Risi a colori sarà un grande successo. Mentre la Lollo pensa a Hollywood con “La donna più bella del mondo”, che dovrebbe far tacere i fan della rivale già dal titolo, e al successivo “Trapezio”, che non sarà però il capolavoro sperato.

 

Anche se io, da bambino, lo adoravo. Come adoravo il quasi imbarazzante “Salomone e la Regina di Saba” di King Vidor, dove è la conturbante Sheba, mentre Salomone, interpretato inizialmente da Tyrone Power verrà sostituto a metà da riprese da Yul Brynner, perché si è accasciato durante il duello con George Sanders e è tragicamente morto. Anche sul set di “Trapezio” muore un’attrice, proprio la stunt di Gina. E’ un film difficile da fare. La carriera americana di Gina non è così ricca come si poteva pensare. Non riesce a muoversi bene come si era mossa in Italia a Hollywood. Ha problemi con George Cukor sul set di “Lady L” e il film si farà, ahimé, con Peter Ustinov regista e La Loren al posto della Lollo. Perbacco.

 

gina lollobrigida i pagliacci

Se Sophia gira “Madame Sans Gene”, Gina gira “Venere imperiale” di Jean Delannoy con Stephen Boyd e Raymond Pellegrin. Non funziona più così bene sul mercato internazionale. La Loren ha macinato ruoli, premi. E se, forse, neanche lei, alla fine è riuscita davvero a superare da star gli anni ’70, ha comunque una filmografia più forte negli anni ’60 e in America.

 

Le cose migliori Gina le gira in Italia nella seconda metà degli anni ’60, “Mare matto” di Renato Castellani con Jean-Paul Belmondo e Tomas Milian, “Le bambole”, dove darà scandalo, nel suo episodio, diretto da Mauro Bolognini, il fatto che conquisti il bel pretino Jean Sorel. Devo dire che lì è favolosa. L’ultimo film dove è ancora La Lollo è forse “Le piacevoli notti” con Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi. Dopo le rimarranno ruoli in film anche curiosi come “La morte ha fatto l’uovo” di Questi o “Queen, King, Knave” di Skolimowski tratto da Nabokov, che sarà un flop, e qualche ospitata in tv in qua e là.

 

gina lollobrigida

Al punto che è quasi un evento rivederla come attrice, nel ruolo della madre di Francesca Dellera nella edizione televisiva di “La Romana” diretta da Mauro Bolognini, prodotta da Ciro Ippolito per Mediaset. Ma il giorno dell’anteprima a Roma stupisce tutti i presenti quando dal palco, dove siede assieme a regista, produttore, a Alberto Moravia e alla protagonista Francesca Dellera, demolisce la protagonista dicendo che non sa recitare e che è stata doppiata. Credo che il suo ultimo film sia lo scombinato “Box Office 3D” di Ezio Greggio.  

sean connery e gina lollobrigida la donna di paglialee van cleef gina lollobrigida e continuavano a fregarsi il milione di dollari 2gina lollobrigida sean connery la donna di paglia 4gina lollobrigida gina lollobrigida gina lollobrigida gina lollobrigida foto di baccoalfred bauer con gina lollobrigida nel 1965gina lollobrigida frank sinatragina lollobrigida sean connery la donna di paglia 5

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO