renzi berlusconi di maio salvini

POSTA! - MA LE PROMESSE ELETTORALI NON RISPETTATE NON SONO FAKE NEWS? - NEL CASO DELL’UOMO DI CASSINO SUICIDATOSI NESSUNO SI E’ RICORDATO DELLA PRESUNZIONE DI INNOCENZA - LE DAGO-SCUSE AL “GRAN CAFFE’ QUADRI” DI VENEZIA 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

venezia

Lettera 1

Formuliamo la presente in nome e per conto della nostra cliente Alajmo S.p.A., titolare e gestrice dell’esercizio commerciale denominato “Gran Caffe Quadri”, sito in Venezia, Piazza San Marco, ritratto nella fotografia da Voi inopinatamente pubblicata come immagine principale associata al pezzo datato 23 gennaio 2018 (edito alle ore 13.54), denominato “Malaristorazione”.

 

Il Gran Caffe Quadri, oltre ad essere un locale storico di Venezia, e gestito dalla famiglia Alajmo, nota per il ristorante Le Calandre (tre stelle Michelin) ed altre attivita di ristorazione in Italia ed all’estero. L’immagine delle attivita della famiglia Alajmo e, da sempre, rivolta alla massima qualita e l’associazione con fatti come quelli descritti nel Vostro pezzo sono cio che di piu sbagliato e disinformativo possa essere fatto.

 

Purtroppo, considerata anche l’estrema visibilita sia del Gran Caffe Quadri sia della famiglia Alajmo, la pubblicazione della fotografia ha gia generato parecchi problemi alla nostra cliente, la quale e, da ieri, subissata di telefonate, anche di giornalisti che, alla luce dell’immagine da Voi mostrata, chiedono se e quali siano i rapporti tra Alajmo S.p.A. e gli episodi di “malaristorazione” in Venezia.

 

venezia piazza san marco

Il Vostro operato, quindi, sta generando confusione e danni alla nostra cliente, completamente estranea ai fatti da Voi indicati. In ragione di quanto sopra e nella speranza che cio possa portare ad una cessazione degli effetti dannosi generati dal Vostro operato stesso, Vi intimiamo di rimuovere immediatamente la fotografia sopra menzionata e di evitare, per il futuro, di pubblicare fotografie riferibili alle attivita della nostra assistita (ovviamente salvo che esse abbiano effettivamente a che fare coi fatti di Vostro interesse).

 

Inoltre, Vi intimiamo di pubblicare, con la stessa evidenza grafica data alla notizia, una comunicazione con la quale informate i lettori del Vostro sito della totale estraneita del Gran Caffe Quadri e della nostra cliente ai fatti di “malaristorazione” da Voi segnalati.

Certi di un Vostro positivo ed immediato riscontro, Vi inviamo infine i nostri migliori saluti

Avv. Dante De Benedetti

 

Lettera 2

tapiro alberto angela

Ha fatto bene Alberto Angela a parlare delle Dolomiti "trentine " non per niente sono nel Colleggio Elettorale della Boschi...........

amandolfo (StC)

 

Lettera 3

Caro Dago,leggo che un ecologista francese propone di difendersi dall'invasione dei topi non sterminandoli ma diminuendo gli sprechi e lasciando meno cibo avanzato in giro. Ha dimenticato anche l'organizzazione di corsi di educazione sessuale sull'uso dei metodi contraccettivi.

Ale.

 

Lettera 4

Caro Dago, ma le promesse elettorali non rispettabili o rispettate non dovrebbero essere configurate giuridicamente alla pari della pubblicita ingannevole o alle fake news?

boschi padoan

Elledi61

 

Lettera 5

Caro Dago, per Padoan chi vuole tagliare le tasse è una Fatina Blu. Meglio la Matrigna Cattiva che gli garantisce un seggio.

BarbaPeru

 

Lettera 6

Dagovski, la Destra allontana dall’Europa. Per avvicinarla serve candidare Casini al posto di Prodi ?

Aigor

 

Lettera 7

RENZI BOSCHI

Caro Dago, l'Arcigay di Savona ha chiesto ed ottenuto dall'Asl competente - nell'accezione giuridica... - di sanzionare il medico di famiglia che ha proposto un percorso per affrancarsi dalle tendenze omo. A quando l'internamento coatto per debellare le pericolosissime vocazioni etero?

Giorgio Colomba

 

Lettera 8

Caro Dago, allora, finalmente, è deciso: Maria Etruria, Boschi, dopo un lungo peregrinare virtuale su e giù per l'Italia, si candiderà in Alto Adige, con l'appoggio - che vale il seggio - della Südtiroler Volkspartei. Uno Schlutzkrapfen non facile da inghiottire per i tedesconi austriacanti: che cosa gli avrà promesso il Pd per farglielo scivolare giù? L'eliminazione di un altro migliaio di toponimi italiani?

 

RENZI E BOSCHI

La demolizione con la dinamite, in un tripudio di bandiere asburgiche, del monumento alla Vittoria a Bolzano? O magari un'aperura sulla questione della doppia cittadinanza italo-austriaca, che sta nel programma del nuovo governo di Vienna? Una cosa è certa: se il Pd dovesse, contro ogni pronostico, vincere le prossime elezioni, l'Alto Adige diventerà (ancora) un po' meno italiano. Ma tanto che importa? Siamo tutti europei, no?

Federico Barbarossa

 

Lettera 9

Carissimo, leggo con costanza il tuo sito da tantissimi anni (ho perso il conto, ma sicuramente più di 15...). Devo registrare però con tristezza che negli ultimi tempi la deriva "pornosoft" ha preso uno spazio così rilevante che comincia oggettivamente a diventare fastidiosa...che cosa aggiungono, (tanto per dire) le riprese fatte con il telefonino di due sconosciuti che scopano?

 

CASSINO - IL CORPO DELL UOMO SUICIDATOSI PER LE ACCUSE DI VIOLENZA SESSUALE ALLA FIGLIA

Siccome ho molto amato la vostra capacità di individuare letture interessanti e chiavi di lettura non banali dei fatti correnti, non potresti ridurre la sezione acchiappaclick o separare il tutto introducendo una versione 'consultabile anche quando, a casa o in ufficio, dovessere essere presenti estranei di passaggio?

Con affetto e stima,

Saverino Verteramo

 

Lettera 10

Dago carissimo, una domanda intorno all'uomo di Cassino, sospettato di aver violentato la figlia, morto suicida (forse) e sputtanato ai 4 venti che neanche il conte Ugolino: come mai in questo caso nessuno ha tirato in ballo  la presunzione d'innocenza, il garantismo e deprecato l'ignobile fuga di notizie? Risposta: non era un politico, o un padre di politico, per cui che crepi pure senza tante storie, tutto il resto è spettacolo.

Cordialità in io-so-io-e-voi-non-siete-un-cazzo mode.

Ivan Viola

 

Lettera 11

Maha Abdel Raman

Caro Dago, la cosa che non si riesce a capire, nella tragica vicenda Regeni, è perché un ragazzo intelligente come Giulio - nonostante i dubbi palesati - si sia lasciato imbambolare dalla sua tutor che lo ha praticamente mandato al macello. I ragazzi stiano in guardia: i professori che fanno politica sono i più pericolosi perché usano il proprio ascendente su studenti inesperti per realizzare trame che in prima persona, per paura, si guarderebbero bene dall'affrontare.

Lino

 

Lettera 12

REGENI

Caro Dago, per giustificare un possibile accordo con la Lega nel dopo voto, Di Maio cita quale esempio Tsipras, che in Grecia si è alleato con la destra per formare il governo. Un esempio infausto, visto che dopo tanti proclami il leader greco è diventato praticamente il terminale umano della Merkel, eseguendo alla lettera tutti gli ordini che gli arrivano da Bruxelles.

Gaetano Lulli

 

Lettera 13

Dago darling, a proposito di fake news (e fake history). Pare che anche il  sacro (per chi studia il latino) "De bello gallico" sia pieno di fake news. In Francia alcuni storici hanno accusato Giulio Cesare di aver commesso crimini contro l'umanità, crimini di guerra e genocidi durante la sua conquista delle Gallie. La scoperta dell'acqua calda ovviamente, perché in tutte le guerre ci sono state cose del genere.

 

Solo che tali definizioni sono cosa relativamente recente e a decidere quali azioni vanno definite come tali sono, "as usual", i vincitori. Salvo che dopo duemila anni, anche alcuni vinti facciano sentire la loro!

MERKEL TSIPRAS MYKONOS

 

Che casino comunque sto' mondo invertito di oggi: sinistrati che eseguono gli ordini dei capitalisti, lupi che si travestono da agnelli, alligatori che si spacciano per lucertoline, sedicenti grandi statisti (specie l'ora osannatissimo arabo fenice di Arcore) che promettono miracoli come tanti Vanne/i Marchi.

 

P.S. Un tempo si diceva "Auguri e figli maschi", cosa che ora suppongo sia proibitissima. Chissà se ora é più corretto dire gay al posto di maschi o trans o liquidei & apertei. Aperte/i in tutto sì, ma non nei portafogli e nelle casseforti, specie quelle ben chiuse e protette della Bahnhofstrasse di Zurigo. Ossequi

Natalie Paav

 

Lettera 14

MARIA ELENA BOSCHI

Caro Dago, come si diceva una volta, “Nemo profeta in patria”? Mai frase, tra quelle latine, ribadite e ripetute (anche a cazzo di cane) quotidianamente, suona calzante, oggi. La sottosegretaria del pd, dopo aver vagliato le mille opzioni e considerando come sarebbe stato deleterio concorrere, per le prossime politiche, nella terra natia, ha pensato di “immolarsi” e rischiare, lontana dagli occhi e dal cuore. Non certo dal portafogli.

 

Il Trentino, terra del SVP, è ormai una roccaforte di sinistra. Vuoi per le marchette, sotto forma di emolumenti per le realtà linguistiche della zona, vuoi per una sorta di tacito accordo geo politico tra le parti, il sito elettivo, sembrerebbe abbastanza blindato.

 

Di questa candidatura extraterritoriale se ne parlava da settimane. La madonnina del giglio magico non poteva essere gettata in un angolo. Il rischio di reazioni spropositate era nell’aria, quindi la cosa migliore in questi casi è una sola: comprarsi il silenzio, blindandoti la candidatura.

MARIA ELENA BOSCHI

 

Non faccio moralismi, son l’ultima persona, conoscendomi bene, che possa alzare il ditino e moraleggiare sui comportamenti altrui, ma ci vuole una forma acuta di facciaculismo, per spacciare questa come una opzione normale.

 

In questi giorni abbiamo sprecato minuti della nostra vita nell’ascoltare indicazioni e moraleggiamenti vari, sul metodo “oscuro e nebulosissimo” del M5S e le sue parlamentarie. E che ti trovi di contraltare? La madonnina di Matteo da Firenze, candidata a un migliaio di chilometri da casa, per sfuggire ad una solenne batosta se si fosse presentata ad Arezzo.

MARIA ELENA BOSCHI A PORTA A PORTA

 

Terra di origine, anche dello scandalo Banca Etruria con quasi tutta la famiglia coinvolta e centinaia di correntisti che ancora strepitano ed urlano, chiedendo giustizia. Forza Italia, e del redivivo maimortoperdavvero, Silvio da Arcore che a scorrere le liste dei suoi candidati, porta anche il fidanzato della Panicucci. Insomma un tazebao del torbido e del politichese conveniente che, onestamente, fa venire il voltastomaco.

 

Adesso si muoveranno, come in una partita a scacchi cervellotica e noiosissima, le pedine. Salvando i soliti noti, e facendo i conti della serva, per capire come racimolare voti e non perdere numeri. Grazie anche a questa legge elettorale che, se non è cervellotica, è per lo meno masturbatoria.

 

Il rosatellum è un salto nel buio che solo delle menti non allineate alla logica, potevano partorire. E ne vedremo di disastri e, forse, di sorprese. In attesa delle liste definitive e dei collegi di assegnazione, facciamo la punta alle matite, ed incrociamo le dita.

Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e madonnine che fuggono per un posto in parlamento. Saluti

Pegaso Nero

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit

IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)