007 spectre

IL CINEMA DEI GIUSTI - NON MANCANO, CERTO, SEQUENZE MEMORABILI, COME IL GRANDE INIZIO CON L’ELICOTTERO CHE VOLA SU CITTÀ DEL MESSICO PIENA DI GENTE NEL GIORNO DEI MORTI, E L’INSEGUIMENTO SU VIA NOMENTANA, MA IN UN FILM CHE COSTA LA BELLEZZA DI 300 MILIONI DI DOLLARI ERA ANCHE IL MINIMO

007 – Spectre di Sam Mendes.

 

Marco Giusti per Dagospia

 

lotta aerea in 007 spectrelotta aerea in 007 spectre

“Bond. James Bond”. Arieccolo 007. Solo che stavolta dice la battuta praticamente dentro la bocca di Monica Bellucci, una fiatata in bocca, in una delle scene migliori del film. Per poi passare ovviamente all’azione. E lasciarla in guêpière stesa sul letto, bonissima, ma poco sgualcita. Gloria tutta italiana, perché Monica Bellucci, megamilfettona nata nel 1964, è la più vecchia Bond Girl che si sia mai vista al cinema. Ma vale il prezzo del biglietto.

 

la copertina di 007 spectrela copertina di 007 spectre

E non è vero che c’è poca Bellucci e poca Roma in questa nuova avventura di James Bond-Daniel Craig, 007 – Spectre, ancora una volta diretto da Sam Mendes con un copione scritto da John Logan, Neal Purvis, Robert Wade e Jez Butterworth. “Moriremo insieme”, gli dice la vedova Lucia Sciarra interpretata dalla Bellucci che gli ha freddato il marito nella sequenza pre-titoli. “Ci sono modi peggiori di morire”.

 

Poi fa una folle corsa con la sua Austin Martin DB10 sulla Nomentana, tanto i pizzardoni di Marino quando lo acchiappano, inseguito dal bestione Mr. Hinx, interpretato dal wrestler Dave Bautista (quello di I guardiani della galassia) a bordo di una Jaguar C-X75. Spaventano a morte il pensionato Antonio Salines, sì quello del Teatro Belli già Smerdjakov nei vecchia Karamazov della Rai, e finiscono a correre come matti sulle banchine del Tevere.

james bond spectrejames bond spectre

 

E Bond non troverà di meglio che parcheggiare dentro il fiume sto cazzo di Austin Martin che si è portato da Londra per fare il fighetto. Scordavo il bel numero di Peppe Lanzetta che apostrofa Bond con un “E tu chi sì? Struooonzo!!!”, e un Francesco Arca che manco si riconosce. Però, questo quarto d’ora romano e il grande inizio tutto girato in piano sequenza a Città del Messico nel Giorno dei Morti dal geniale Hoyten Van Hoytena, non scordato direttore della fotografia di La talpa, sono tra le cose migliori del film.

monica bellucci e daniel craigmonica bellucci e daniel craigjames bond in 007 spectrejames bond in 007 spectre

 

Perché Roma è fotografata benissimo, anche se non si rispetta nessuna logica di traffico, anche se non ci sono buche né ausiliari del traffico né ex-sindaci in bicicletta. Beh, in verità è buono anche il lungo pezzo in treno in un Nord Africa deserto come fosse un film anni ’60 con Bond e la bella Léa Seydoux, vera protagonista femminile, figlia di Mr. White, cioè Jesper Christensen, inseguiti sempre dal terribile Mr. Hinx, sorta di novello Jaws.

 

daniel craig e monica belluccidaniel craig e monica bellucci

Il problema centrale di questo lungo, 144’, serioso, a modo suo anche molto classico ventiquattresimo titolo dedicato all’eroe di Ian Fleming, è di essere meno forte e politico del precedente e bellissimo Skyfall, dove i conti si regolavano in famiglia tra la M di Judi Dench e il cattivo Javier Bardem, 007 traviato. Dopo un film simile era difficile ricominciare la sagra con la stessa regia.

 

daniel craig in 007 spectredaniel craig in 007 spectre

E infatti Mendes in un primo momento non lo voleva fare. Ma ci sono sequenze memorabili. E anche qui si cerca di costruire una situazione di famiglia e di doppio del protagonista, non svelerò come, anche il cattivo di Christoph Waltz rimane sempre un po’ troppo antico, non folle come quello di Bardem, Léa Seydox, malgrado quanto ne dica “The Guardian”, è un po’ oscurata dalla bellezza della Bellucci, che travolge da vedova italiana il poro bisteccone Daniel Craig, e non c’è il delirio materno finale della Dench.

 

Però, va detto, hanno più spazio il nuovo M di Ralph Fiennes e, soprattutto, il Q di ben Whishaw, che rubano un bel po’ la scena a Bond, visto che il film punta molto più che alle nuove macchine tecnologiche, a una situazione di hackeraggio politico alla Snowden. Non solo.

spectre belluccispectre bellucci

 

Bond, vista la lezione di mamma Dench, è diventato più buono, spiega che la licenza di uccidere è anche una licenza di non uccidere (insomma), più di sinistra, diciamo quasi orfiniano, forse è anche un filo più innamorato del solito, anche se io ancora aspetto che si chiuda la parentesi che ha aperto a inizio film con una bella messicana abbondonata con un vago “torno tra un attimo”.

 

set messicano di spectreset messicano di spectre

Non mancano, certo, le grandissime scene d’azione, come il grande inizio con l’elicottero che vola su Città del Messico piena di gente, e il già ricordato inseguimento su Via Nomentana, roba che Franceschini ci presenterà come suo successo personale, ma in un film che costa la bellezza di 300 milioni di dollari era anche il minimo.

 

parata del giorno dei morti in spectreparata del giorno dei morti in spectrejames bond daniel craig girato a roma 5james bond daniel craig girato a roma 5james bond daniel craig girato a roma 11james bond daniel craig girato a roma 11location per spectrelocation per spectrejames bond daniel craig girato a roma 1james bond daniel craig girato a roma 1james bond daniel craig girato a roma 10james bond daniel craig girato a roma 10james bond daniel craig girato a roma 2james bond daniel craig girato a roma 2james bond daniel craig girato a roma 3james bond daniel craig girato a roma 3james bond daniel craig girato a roma 6james bond daniel craig girato a roma 6james bond daniel craig girato a roma 7james bond daniel craig girato a roma 7james bond daniel craig girato a roma 8james bond daniel craig girato a roma 8james bond daniel craig girato a roma 9james bond daniel craig girato a roma 9Daniel Craig in SpectreDaniel Craig in Spectreset spectre a citta del messicoset spectre a citta del messico

Così così la canzoncina di Sam Smith che scorre sui bei titoli animati di Daniel Kleinman. Spreco di battute sul Vodka Martini che non ho capito. Ricordo che Spectre, per Ian Fleming significava “Special Executive for Terrorism, Revenge and Extortion”, ma francamente, con tutti i clan, gli ultrà, i massoni che abbiamo in Italia, questi dilettanti della Spectre ci sembrano un po’ ridicoli. Ovviamente da non perdere e, comunque, gran divertimento. In sala da giovedì 5 novembre.  

james bond daniel craig girato a roma 4james bond daniel craig girato a roma 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…