oliviero toscani

“OLIVIERO, DATTI ALL’ITTICA” – RITRATTO AL VELENO BY LUIGI MASCHERONI DI OLIVIERO TOSCANI, IL PROVOCATORE RADICAL CLIC, SPONSOR ENTUSIASTA DELLE SARDINE, CHE SOGNA DI DIVENTARE GRAN CONSIGLIORI DEL MONDO PROG-DEM-LEFT-CHIC - AMICO DEI BENETTON E INDIFFERENTE ALLE VITTIME DEL CROLLO DEL MORANDI (“A CHI VUOI CHE IMPORTI SE CADE UN PONTE”), A RIGUARDARE OGGI I SUOI SCATTI, SONO INVECCHIATI. COME LUI…

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

oliviero toscani

Oliviero Toscani con il passare del tempo diventa sempre più - come dire? - fané. A ottant' anni - a proposito: «Auguri!», così, Si metta in posa Maestro: clic clic - ha scritto la storia della fotografia in Italia, ha toccato lo zenit con l'ambizioso progetto Razza umana, ma ormai ha perso la freschezza di un tempo - le fotografie vintage non sempre sono belle solo perché sono vintage - e anche un po' i freni inibitori.

 

All'inaugurazione della recente mostra a Milano Professione fotografo dedicata alla sua patinata e abbagliante carriera, ignorando quasi duecento anni di studi sulla falsificazione e l'ideologia dell'immagine fotografica, ha dichiarato: «Da quando c'è la fotografia ci siamo resi conto di cos' è davvero l'umanità, prima abbiamo raccontato tante balle. Io credo che il Vangelo e la Bibbia siano fake news. Se ci fosse stata la macchina fotografica la figura di Gesù Cristo sarebbe ridimensionata».

 

Le sardine incontrano Oliviero Toscani e Luciano Benetton a Fabrica

Liquidando, con un ardito scatto di ingenuità, duemila anni di religione. Ebraica e cristiana. Il Corano, curiosamente, è rimasto fuori dall'inquadratura. E così Oliviero Toscano, uomo di tante idee ma ancor più di granitica ideologia, può continuare a professare la propria personalissima religione laica: il livore. Il maestro dello «shockvertising» - termine che definisce lo shock provato nel momento in cui si scopre quanto si può guadagnare con una réclame non sopporta tutto ciò che non rientra in una pagina pubblicitaria di Vogue.

OLIVIERO TOSCANI - CAMPAGNA PUBBLICITARIA JESUS JEANS

 

Quindi: i poveri, che gli fanno schifo; i colleghi fotografi per una malcelata invidia di fondo, e in particolare quelli di guerra («mistificatori col giubbotto antiproiettile»); poi tutti i politici (di destra), tutte le politiche (anche Maria Elena Boschi, che pure immortalò in un celebre servizio su Maxim, perché alla fine in copertina il nome di lei era scritto più grande di quello di lui), i social («sono campi di concentramento delle intelligenze»), tutti gli italiani che non la pensano come lui, e soprattutto quei mona dei veneti, «tutti ubriaconi», i siciliani («mafiosi!»), e chi vota Berlusconi, Salvini e ultimamente, con una acredine direttamente proporzionale alla velocità con cui sale nei sondaggi, Giorgia Meloni: «ritardata, brutta e volgare», «una povera donna che dice un sacco di cazzate», pericolosa e fascista. «Le persone normali hanno sempre bisogno di un mostro da giudicare per convincersi di non essere simili a lui». Facciamo clic clic la fotografia a chi non se la lega al dito, facciamo clic clic la fotografia al sorriso di un amico.

 

 

Raffaella Carra by Oliviero Toscani

Amico dei Benetton, nemico dei no-vax - «United Colors of Omicron» - e indifferente alle vittime del crollo del ponte Morandi (i grandi fotografi sono quelli che sanno riassumere con uno scatto di cinismo le grandi tragedie: «A chi vuoi che importi se cade un ponte») e sponsor entusiasta delle Sardine, da cui il famoso grido «Oliviero, datti all'ittica!», Toscani bisogna riconoscerlo - e chi non lo fa è un leghista ignorante che va in giro a farsi i selfie col telefonino - è uno dei fotografi italiani più celebri al mondo. Piace a molti, non piace ad altrettanti. Ma la sua opera è nella storia. Perché Oliviero Toscani è bravo. Come ammette lui stesso, non è un grande fotografo dal punto di vista tecnico.

 

santori sardine benetton toscani

E neppure da quello artistico. E a dire il vero non è neppure un fotografo. È un creativo, e non diciamo «pubblicitario» per non mancare di rispetto. A lui e ai pubblicitari. Ma a suo modo è un genio. Insomma l'espressione esteticamente migliore dei peggiori anni Ottanta. Modelle, ufficio casting e foto di moda. Toscani - radicale in tutto e amicissimo di Marco Pannella - ha illuminato un'epoca.

 

Che per fortuna è passata. Le sue fotografie, oltre che provocatorie, sono bellissime. È che, a guardarle oggi, sono invecchiate. Un po' come lui. Anacronistico e situazionistico.

Je suis la photographie! Sfondo bianco e identico schema di luci, teorico del soggetto principale sempre al centro, scatti nevrotici, permaloso, sensibile come una pellicola Fuji 1600 ISO, grande senso degli affari (su www.olivierotoscanibazaar.com si vende di tutto) e convintamente democratico «Tutti quelli che vogliono fare gli artisti e non sanno fare niente, fanno i fotografi: è l'arte più democratica che ci sia»

 

oliviero toscani

Toscani ultimamente sembra uno di quegli intellettuali umanisti e engagé che prima conquistano culturalmente l'Italia, fanno la bonne vie da privilegiati e infine, al crepuscolo professionale, vivono di rendita e cominciano a criticare tutto ciò che non gli piace del Paese. Del resto, il dramma dei migranti è una cosa orribile vista da una tenuta di Casale Marittimo, Maremma puttana, allevando cavalli e producendo vino. Syrah, Cabernet Franc, Petit Verdot, Teroldego, radical clic e conformismi: razzismo, discriminazioni, multiculturalità - e multinazionali dell'abbigliamento - guerra, sesso liquido, violenza, anoressia, bianco e nero, il bianco che bacia il nero, il nero che bacia il bianco, la suora che bacia il prete, lei che bacia lui, lui che bacia lui, lei che bacia lei, e ancora il razzismo Come insegnava un grande pubblicitario: «Repetita iuvant». Anche se lui tifa Inter.

CHIARA FERRAGNI IN VERSIONE VENERE DI BOTTICELLI

 

Insomma: eccellente fotografo, solo un po' monotono. Però ha un seguito di fan straordinario, almeno dal 1973: «Chi mi ama mi segua» (e chissà cosa direbbero oggi di quel culo le prefiche del #MeToo...).

 

Carattere ombroso, ormai uno degli unici rimasto su Clubhouse (dove a tarda notte lo puoi trovare a litigare con gruppetti sfigati di fotoamatori), curioso del successo altrui «Chiara Ferragni non sa fotografare ma è quella che usa la fotografia nel modo più moderno. Ma io non seguo quello che dice Chiara Ferragni, trovo che gli stupidi la seguano, infatti ne ha più di 22 milioni» - Toscani è, ammettiamolo, un tipo originale. Si veste come un manifesto della Benetton e porta strani occhiali dalla montatura colorata, tipici degli over 80 con ansie giovanilistiche, categoria anagrafica che, unita a una spiccata coprolalia, gli permette di dire ciò che vuole. E litigare con tutti.

 

oliviero toscani benetton

Ma naturalmente sono solo provocazioni. Facciamo clic clic la fotografia al mondo di domani, facciamo clic clic la fotografia a tutti i tipi strani. E un primo piano a me

 

Sempre in primo piano, secondo a nessuno, figlio di Fedele Toscani, capo dei fotografi del Corriere della sera al quale si attribuisce ma non è vero, è una fake news - la famosa fotografia di Indro Montanelli che batte sulla macchina per scrivere seduto su una pila di giornali e amorevole padre di Olivia («Non l'ho più visto dall'età di quindici anni, quando sono andata via da casa»), Toscani ha fatto la storia della fotografia.

 

SARDINE CON OLIVIERO TOSCANI E LUCIANO BENETTON

Ma non gli basta. Da un po' di tempo in qua - profondità di campo e miopia politica - vuole fare anche quella della sinistra italiana. Lui, Chef Rubio, Vauro, i Maneskin, Rula Jebreal e Roberto Saviano L'ultimo sogno situazionista è diventare gran consigliori del mondo prog-dem-left-chic. Con intellettuali di una simile lunghezza focale, come si fa a perdere?

 

Mettetevi in posa, bravi, così: facciamo clic clic... Anche i grandissimi fotografi, prima o poi, finiscono dentro una fotografia.

oliviero toscani e fellinioliviero toscani donna jordanluciano benetton toscanioliviero toscani campagna pubblicitaria per benettonle sardine con luciano benetton e oliviero toscanioliviero toscani pannellaOLIVIERO TOSCANIfoto di oliviero toscani 11foto di oliviero toscaniOLIVIERO TOSCANIoliviero toscani foto di baccooliviero toscani benettonoliviero toscani campagna pubblicitaria per benetton 2OLIVIERO TOSCANIoliviero toscani warhololiviero toscanioliviero toscani

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…