paolo crepet alessandra arachi perche' finisce un amore

PERCHÉ FINISCE UN AMORE? VE LO SPIEGANO LA GIORNALISTA ALESSANDRA ARACHI E LO PISCHIATRA PAOLO CREPET CON IL LIBRO IN CUI RACCONTANO E ANALIZZANO QUATTRO STORIE DI CUORI SPEZZATI – C’È LA MOGLIE, L’AMANTE, LA DONNA SPOSA DI UN GENERALE E LA FISICA CHE SI INNAMORA FOLLEMENTE DEL GRAND COMMIS E CHE, QUANDO VIENE MOLLATA, SI VENDICA CON… – L’ESTRATTO DEL LIBRO

 

DAGONEWS

 

Quattro storie per provare a spiegare “Perché finisce un amore” raccontate dalla giornalista del “Corriere della Sera” Alessandra Arachi e analizzate da Paolo Crepet, sono il cuore (spezzato) del libro.  C’è la moglie, l’amante. Il timido ragazzo di provincia, la donna andata in sposa al generale…

paolo crepet e alessandra arachi perche' finisce un amore

 

Poi c’è lui: lui che ha un incarico importante per conto del governo, un grand commis di bell’aspetto e ambizioni smisurate. Lei ha amato così tanto la fisica da sbaragliare il mondo a colpi di neutroni. L’amore che li travolge ha la potenza di una magia di Harry Potter.  Ma non c’è nessun lieto fine nella loro favola. Una sera lui, apparentemente senza motivo, decide di sparire come nelle peggiori barzellette del “vado a comprare le sigarette”.

 

Inutili i tentativi di lei di ricontattarlo, i suoi messaggi vengono come inghiottiti da degli enormi buchi neri. Lo sgomento si alterna alla disperazione, al dolore senza conforto. Fino a quando nella mail di una loro vacanza le brillano agli occhi quei numeretti. I numeretti della sua carta di credito

Chi sarà mai il grand commis e gran bastardo? Ah, saperlo…

 

 

Tratto da “Perché finisce un amore” – Paolo Crepet e Alessandra Arachi (Solferino)

 

paolo crepet

È stato sul primo di quei fogli che ho raccolto da terra che l’ho vista. Ho visto brillare la lucetta del destino. I numeri. Quei numeri. Gli estremi della sua carta di credito. Erano scritti nella mail della nostra vacanza in Sardegna, ed erano completi, con tanto di codice di sicurezza. Quando aveva confermato la prenotazione per Portobello di Gallura, Giulio mi aveva girato la mail per farmi vedere che ogni cosa era pronta per la nostra partenza.

 

E adesso io potevo vedere con chiarezza che ogni cosa si stava predisponendo per consumare una vendetta sopraffina. Quei numeretti. Una combinazione magica che mi spalancava l’accesso

alessandra arachi 2

libero al suo portafogli. Troppe volte lo aveva tenuto ben chiuso, incapace di aprirlo perfino per pagarmi una pizza. Ora avevo a disposizione i suoi soldi. Potevo comprarmi dieci, cento, mille, un milione di pizze, anche se non era per me che volevo quel denaro. Preferivo usarlo per sua moglie.

Non sto scherzando.

 

coppia che si lascia

La prima idea che mi è venuta è stata di usare la carta di credito di Giulio per comprare un regalo a sua moglie. Mi aveva impressionato l’immagine del suo sorriso nel ristorante a Buenos Aires.

Un sorriso disarmante. Disarmato. La capivo. Tuttavia l’idea di regalare all’idiota la possibilità di fare la figura del gran signore che non era non mi è sembrata delle migliori che potessi avere tra le tante. Adesso non ridere. Alla fine l’illuminazione mi è venuta davvero pensando a Ettore Majorana. Per sparire dall’universo e dalla Storia, lui si era imbarcato sul traghetto postale che da Napoli arrivava a Palermo. Era successo la sera del 25 marzo. La coincidenza della data mi sembrava avesse qualcosa di miracoloso.

alessandra arachi 1

 

La sera di quel 25 marzo anche io avrei avuto a che fare con un imbarco. Avrei fatto imbarcare Giulio su un aereo che da Roma sarebbe atterrato a Bora Bora. Devo aver avuto l’espressione di quel bambino che dalla. giostra non era mai sceso quando sono tornata nel mio studio e mi sono messa al computer. Ho selezionato un sito internet specializzato in mete esotiche, e ho cominciato l’acquisto del viaggio. Ho scelto la destinazione. La compagnia aerea. La tariffa. Ho digitato i dati di Giulio.

Confermato la sua data di nascita, l’indirizzo mail, l’indirizzo di casa. Ero quasi arrivata alla fine del percorso quando mi è comparsa sullo schermo l’opzione relativa all’assicurazione. Dal sito mi avvisavano che per quel biglietto aereo sarebbe bastato un piccolo sovrapprezzo per avere diritto anche all’assicurazione, e che con quella avrei potuto ottenere il rimborso in caso di imprevisto.

In caso di qualsiasi tipo di imprevisto. Erano elencate diverse opzioni assicurative. Ho risposto con diversi «No». Tutti quelli che servivano per annullare qualsiasi possibilità di riavere indietro anche un solo centesimo di rimborso.

paolo crepet

 

Niente rimborsi. Il biglietto era stato pagato in anticipo e per intero, e Giulio aveva il diritto di imbarcarsi, ma non di avere indietro i soldi del titolo di viaggio. Quell’aereo da Roma lo avrebbe accompagnato in un paradiso, senza pensieri e senza ritorno. Lo avevo mandato a Bora Bora, non aveva di che lamentarsi. Soltanto un piccolo dettaglio. Doveva sbrigarsi. Il suo volo sarebbe partito alle otto della mattina seguente.

alessandra arachi 3alessandra arachi

 

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)