belpoliti pianura

PIATTA E’ PIATTA: IL FASCINO DISCRETO DELLA PIANURA PADANA TRA NEBBIA E FANTASMI - IL VIAGGIO GEO-METAFISICO DI MARCO BELPOLITI NELLA TERRA DI MEZZO: "POCO GOOGLE MAPS, MOLTO MORALISMO FRANCESE" - LE FOTO DI LUIGI GHIRRI, IL “MAGON”, I PAESELLI, LA COMICITÀ CHE È "UNA SERISSIMA E FILOSOFICA COGLIONERIA", GIOVANNI LINDO FERRETTI E LA CASCINA DI FELLEGARA IN CUI NACQUERO I CCCP: “IDIOTI DI TUTTO IL MONDO DIVERTITEVI” - VIDEO

 

Luca Ricci per "il Giornale"

 

luigi ghirri

In quel racconto capolavoro di Gianni Celati contenuto in Quattro novelle sulle apparenze (1987) che s' intitola «Condizione di luce sulla via Emilia» si legge: «In certe giornate limpide, salendo sulla montagna e guardando verso la lunga strada, si vede una fascia bluastra o perlacea secondo le stagioni, sospesa sulla pianura quasi in permanenza. Quella è la nube entro cui si vive da queste parti, una nube dove ogni luminosità si disperde in miriadi di riflessi».

pianura

 

La stessa nube - fotografata da Luigi Ghirri - la si può ritrovare sulla copertina di Pianura (Einaudi, pagg. 278, 19,50 euro), una divagante ricognizione geo-metafisica di Marco Belpoliti su quel che è e non è la Pianura Padana. Mentre nel racconto di Celati la fabulazione sta tutta negli elementi che vengono osservati, in questa descrizione la natura viene riposizionata sullo sfondo (senza per questo cessare di essere la coprotagonista indiscussa).

Pier Vittorio Tondelli

 

La Pianura di Belpoliti è popolata di tantissimi personaggi, e diventa quindi il teatro per altrettante ricognizioni sull' umano, alla maniera di Emil Cioran quando compone i suoi Esercizi di ammirazione. In parole povere: poco Google Maps, molto moralismo francese. Così, dopo l' apertura a volo d' uccello che ci restituisce la centuriazione romana del territorio - un vero piano regolatore ante litteram, in cui sul mondo cala una griglia suddivisa in quadrati di cinquanta ettari ciascuno -, dopo aver ridotto ai minimi termini il luogo e averlo fatto diventare un' immagine speculare al cielo, dopo questa simbolica tabula rasa che fa di Romolo il fondatore della Pianura, ecco che subito si parte a rinfoltire, a ricostruire, a ripopolare, come se fossimo dentro un videogioco stile Minecraft.

 

luigi ghirri 9

Belpoliti ci porta subito a Roncocesi, paese d' origine del già citato Luigi Ghirri, e vede la sua casa rimpicciolita, perché tutti i luoghi che frequentiamo da bambini ci appaiano giganteschi. Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 - Reggio Emilia, 1992), ora da tutti ritenuto non solo un grande fotografo, ma il fotografo, l' archetipo cioè del fotografo perfetto, in realtà non aveva mai seguito un corso di fotografia in vita sua, e non era neanche laureato.

 

luigi ghirri 88

Era diventato fotografo, racconta Belpoliti, casualmente, e la sua formazione era quella dell' autodidatta, con una comunissima macchinetta Bencini in mano. Attorno alla metà degli anni Sessanta le città hanno cominciato a strabordare fuori dalle loro mura, ridefinendo il paesaggio selvaggio della via Emilia come un conglomerato di tristezze suburbane: è lì che Ghirri scatta con implacabile rigore, cominciando a divenire ciò che oggi è. Che sia una edicola immersa nella nebbia, o un' altalena in riva a una spiaggia desolata, che sia la facciata di una chiesa col piazzale innevato o un semaforo sospeso in aria davanti a una casa signorile, Ghirri non ritrae mai la realtà, ma ce la fa immaginare.

MARCO BELPOLITI

 

luigi ghirri 8

Di più, ci fa provare nostalgia per l' attimo prima dello scatto, per la cosa prima che diventasse tale, com' è adesso, come la stiamo vedendo. È uno dei grandi tratti della Pianura, il magon, cioè il magone in dialetto reggiano, quello stato d' animo che precede tutti i più comuni sentimenti, quel senso d' oppressione che ti prende alla bocca dello stomaco e ti fa provare una sorta di sospensione, più grave della noia e meno drammatica della depressione.

 

belpoliti cover

Col magone ci si può convivere anche quotidianamente, senza raggiungere logoramenti invalidanti, e nessuno lo sapeva meglio di Pier Vittorio Tondelli, detto Vicky, che a Correggio fece esperienza dei nebbioni della Pianura, e poi ancora giovanissimo arrivò a pubblicare per Feltrinelli Altri libertini (1980) scegliendo un narratore collettivo, avendo la faccia tosta di dire non già io ma noi, scontro tellurico tra generazioni ma anche rivendicazione del sentimento malinconico degli emiliani: « ... maledetto inverno, davvero maledette notti alla stazione, chiacchiere e giochi di carte e il bicchiere colmo davanti, gli amici scoppiati pensano si sciolga così dicembre, basta una bottiglia sempre piena, finché dura il fumo».

 

D' altronde l' aveva saputo sintetizzare alla perfezione Antonio Delfini, irregolare modenese, dando del carattere emiliano la seguente definizione: «Puerile, strapaesano, ribelle. Cesare Garboli, raggiunto da Belpoliti nel suo buen retiro versiliese, racconta di uno scrittore che si pente nel momento stesso in cui si mette a scrivere, uno scrittore che sabota il suo talento, che è irresistibile proprio perché scrive emozionato, si smentisce, non sa tenersi testa.

 

luigi ghirri 7

Torna la superficie della Pianura oltre la quale non ci sarebbe niente, soltanto uno sfavillante tremolio, che non serve a stabilire alcunché. E insomma per Belpoliti la pianura, ben al di là degli ironici rilievi naturalistici - «Piatta è piatta. Su questo non c' è dubbio», recita l' incipit -, coincide con la storia dei suoi artisti, delle sue menti più brillanti, va a confondersi con la cosiddetta «scuola emiliana», quella dei Celati e dei Benati, dei Cavazzoni e dei Nori. Quella comicità scaturita dal magone, che non vuole far mai ridere davvero, una comicità accennata, involontaria, che a leggerla vien talvolta da sorridere tra le righe, ma quasi seguendo quel noto adagio «ridere per non piangere».

giovanni lindo ferretti 1

 

La comicità della Pianura non si oppone mai al tragico (non si potrebbe in nessun caso parlare di drammatico, perché il drammatico è un registro che si prende sul serio), casomai è una sua derivazione. La Pianura è pervasa da una comicità che è poco più che svagatezza, una serissima e filosofica coglioneria. E alla fine della scorribanda conviene tornare al Gianni Celati delle Quattro novelle sulle apparenze, e segnatamente al finale de «I lettori di libri sono sempre più falsi» che è più devastante di un cazzotto di Cassius Clay: «Noi chiediamo di poter celebrare questo insostanziale, e il vuoto, l' ombra, l' erba secca, le pietre dei muri che crollano e la polvere che respiriamo».

giovanni lindo ferretti 2nebbia emilia romagna 4pianura nebbiaMarco Belpoliticoncerto cccpcccp giovanni lindo ferretti 4giovanni lindo ferretti nebbia emilia 1nebbia emilia romagna

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?