bellama pierluigi diaco

PIPPITEL! – NON È BASTATO IL CLAMOROSO BATTAGE PUBBLICITARIO PER PORTARE UNO SPETTATORE IN PIÙ A PIERLUIGI DIACO: LO STROMBAZZATISSIMO “BELLA MA’” NEL POMERIGGIO DI RAI2 È PARTITO CON UN 4.4%, IN LINEA CON LA DEFENESTRATA BIANCA GUACCERO CHE, CON MENO SPOTTONI, FACEVA LO STESSO SHARE – LA STRONCATURA DI DAVIDE MAGGIO: “MESI E MESI PER METTERE IN PIEDI UN FORMAT, PRECEDUTO PERSINO DA UNA MINI-STRISCIA QUOTIDIANA AD AGOSTO, DIMENTICANDO L’ELEMENTO PRINCIPALE: IL SENSO. EBBENE SÌ, BELLA MA’ NON HA SENSO…”

1. DIACO PARTE DAL 4.4, ISOARDI 2.3, BENE DANIELE E SOTTILE-FALCHI

Marco Zonetti per www.vigilanzatv.it

bellama pierluigi diaco 9

 

Gli ascolti Tv e i dati Auditel di lunedì 12 settembre 2022 vedono nel pomeriggio di Rai2 il debutto dello strombazzatissimo programma di Pierluigi Diaco, Bella Ma', una sorta di talent del quale la Seconda Rete Rai ha trasmesso per tutta l'estate delle "pillole" per alimentare l'interesse relativo al nuovo ambizioso progetto del conduttore. Progetto che - nelle intenzioni della Direttrice del Day Time Rai Simona Sala - dovrebbe contribuire a risanare Rai2, in gravissima crisi dopo le ultime disastrate stagioni con ascolti a picco.

 

Forte di un battage pubblicitario, che neppure ai gloriosi tempi di Uccelli di Rovo era così insistente e capillare, addirittura Diaco si è trasformato ieri in una specie di "Signorino Buonasera" annunciando i programmi pomeridiani che lo precedevano, l'esordio di Bella Ma' ha ottenuto il 4.4% di share con 353.000 spettatori, in linea con i risultati della defenestrata Bianca Guaccero e del suo Detto fatto che andava in onda l'anno scorso.

 

bellama pierluigi diaco 7

Nel pomeriggio di domenica 11 settembre 2022, sempre su Rai2 è invece partito Vorrei dirti che, il nuovo programma di Elisa Isoardi, tornata sul piccolo schermo da conduttrice dopo la chiusura de La prova del cuoco su Rai1, qualche tempo dopo la fine della sua lunga storia sentimentale con il leader della Lega Matteo Salvini. Vorrei dirti che ha totalizzato un non incoraggiante 2.3% di share con 277.000 spettatori, superato - a seguire - dal telefilm Il commissario Voss con i suoi 291.000 individui all'ascolto e il 2.8% di share, e malgrado l'assenza dell'agguerritissima concorrenza di Amici di Maria De Filippi e Verissimo di Silvia Toffanin che torneranno su Canale5 la prossima settimana.

 

Partenza non eclatante anche per Mara Venier su Rai1 con Domenica In, che - con filtri lunari applicati alle telecamere che neanche a Spazio 1999 - ha visto una sorta di riproposizione delle nozze di Alberto Matano, con in studio lo sposo, l'officiante delle nozze (ovvero la stessa Venier), Andrea Sannino che ha cantato alle nozze, l'ormai onnipresente coppia formata da Claudio Santamaria e Francesca Barra - della cui figlia Matano è padrino - e che ovviamente erano invitatissimi alle nozze. Questo solo per sottolineare quanto sia diventata autoreferenziale Rai1, dopo la "cura Coletta".

 

bellama pierluigi diaco 6

Nonostante l'assenza di De Filippi-Toffanin su Canale5 e ancorché abbia potuto giovare del traino del Tg1 e del suo 29%, Domenica In ha conquistato sì il 17.9% di share con 2.188.000 spettatori,scendendo però a un preoccupante 16.5% con 1.882.000 individui all'ascolto nella parte dalle 15 alle 17. Come andrà la prossima settimana contro la corazzata De Filippi, e soprattutto come andrà la Isoardi?

 

Rai2 viene salvata ancora una volta dal duo dei Fatti Vostri, Salvo Sottile e Anna Falchi, che al debutto della nuova stagione hanno totalizzato il 7.7% con 422.000 spettatori nella prima parte e l'8.5% con 759.000 nella seconda. Ed è ripartita bene anche Eleonora Daniele con il suo Storie Italiane su Rai1, che ha totalizzato il 20.9% di share con 778.000 spettatori nella prima parte e il 16.6% con 771.000 nella seconda.

bellama pierluigi diaco 5

 

2. BELLAMA’: UN PROGRAMMA PIENO DI SÉ E PRIVO DI SENSO

Fabio Fabretti per www.davidemaggio.it

 

Rivolgersi a tutti per parlare, di fatto, a nessuno. BellaMa’, il nuovo programma del pomeriggio di Rai 2, è partito pieno di tanta roba, tra concorrenti giovani e meno giovani, opinionisti Z e Boomer, aspiranti e professori, band musicale e chi più ne ha più ne metta. Il tutto infarcito di un’euforia – per nulla contagiosa – di Pierluigi Diaco. Mesi e mesi per mettere in piedi un format, preceduto persino da una mini-striscia quotidiana ad agosto, dimenticando l’elemento principale: il senso. Ebbene sì, BellaMa’ non ha senso.

 

bellama pierluigi diaco 4

“Ce l’abbiamo fatta”, dice in apertura il conduttore. A fare cosa, però, non è dato sapere. Si punta sullo scontro generazionale per mettere a confronto due generazioni apparentemente distanti ma unite da linguaggi e strumenti contemporanei come i social. E’ così che in studio siedono, come in una pausa dalla gita scolastica (qualcuno è anche annoiato), giovani e adulti che vengono di volta in volta interpellati per nome, scritto su apposito cartellino alla Uomini e Donne. Insomma, trono classico e over insieme a far nulla; dalla De Filippi, almeno, si corteggiano. A BellaMa’, invece, quasi si “sfottono”, con i Boomer chiamati a ridicolizzarsi nel tentativo di spiegare il significato di parole a loro ignote come tag, reel e via dicendo.

 

bellama pierluigi diaco 3

Rotto il ghiaccio (e siamo stati buoni!), la trasmissione prova ad accendersi con la sfida in tre manche che contrappone 18-25enni da una parte e 55-90enni dall’altra. Nemmeno il tempo di pensare “BellaMa’ un senso forse ce l’ha” che ci si ritrova difronte ad un quiz di cultura generale (che ideona!), guidato – udite, udite – da una “BellaProf“, come chiama Diaco l’insegnante in collegamento. E questo potrebbe già bastare! Invece no, da segnalare anche i nomi assegnati alle prove: BellaFace per indovinare il volto di un personaggio famoso, oppure BellaStories per rispondere ad una domanda di storia. Sarà per questo che Diaco continua a ripetere che il programma è “il primo talent di parola”? Definizione tremenda a parte, speriamo almeno che sia l’ultimo.

 

bellama pierluigi diaco 2

Sul finale di puntata viene affrontato un tema che è oggetto di dibattito in studio, con la domanda provocatoria “A cosa serve la scuola?“. Nel giorno del ritorno sui banchi, per giunta. Tutto molto sconclusionato, con l’inserimento di un’intervista all’ospite – Iva Zanicchi con la nipote – come ennesimo elemento buttato nel calderone. Due ore al giorno fino a maggio 2023? Auguri.

bellama pierluigi diaco 1bellama pierluigi diaco 8

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?