nunzia de girolamo francesco boccia

POSTA! – BOCCIA DEGNO MARITO DELLA DE GIROLAMO. LEI BALLA CON LE STELLE. LUI GOVERNA TRA LE NUVOLE – CONTRO LE MINACCE DEI "CARC" VERSO FONTANA NON S'ODE UN FLATUS VOCIS DALLA "COMMISSIONE CONTRO L'ODIO", NÉ SI MUOVE FOGLIA CHE TOGA NON VOGLIA…

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

Caro Dago,

Guarda Dagospia

A cosa serve Dagospia? Te lo dico io anche se lo sai, è indispensabile specie in una repubblica delle banane. Infine è più allegro del Fatto quotidiano.

Auguri ancora

davide

 

Lettera 2

paolo gentiloni ursula von der leyen

Caro Dago, Recovery Fund, all'Italia 172 miliardi, di cui 82 a fondo perduto. Perfetto, così noi dovremmo impegnarci per perderne soltanto 90.

Fritz

 

Lettera 3

luigi di maio xi jinping

Caro Dago, coronavirus, Cina pronta a voli charter con 8 Paesi: c'è anche l'Italia. Per forza, con la banda di Di Maio al governo ormai ci vedono come una Hong Kong più grande.

Vic Laffer

 

Lettera 4

IGOR VACLAVIC NORBERT FEHER

Caro Dago, ergastolo confermato in appello a Bologna per Norbert Feher, meglio noto come "Igor il russo". Ma è meglio se continuano a tenerlo in carcere in Spagna perché da noi, grazie al coronavirus, di sicuro finirebbe subito ai domiciliari.

igor il russo

Piero Nuzzo

 

Lettera 5

Caro Dago, Autostrade, Palazzo Chigi: "Nei prossimi giorni la decisione del Governo". Questa ci sembra di averla già sentita il 15 agosto 2018...

Lucio Breve

 

Lettera 6

Caro Dago, tu che stai a Roma e hai l'occasione di incontrare membri dell'opposizione, fagli capire che se insistono nel dire che i soldi dell'UE, quando arriveranno fra 4-5 mesi sarà troppo tardi e non serviranno più a niente, qualcuno inizierà a domandarsi :« Che glieli mandiamo a fare? »:

Valter Coazze

 

giuseppe conte paola de micheli

Lettera 7

Caro Dago, giornaloni in festa per i presunti 172 miliardi del Recovery Fund all'Italia. Sembra di essere tornati ai tempi in cui si festeggiava la promessa del ricollocamento di 40 mila migranti in Europa.

Arty

 

LUIGI DI MAIO BIBITARO

Lettera 8

Caro Dago, Di Maio: "Non ho mai venduto le bibite al San Paolo. Lavoravo allo stadio ma in giacca e cravatta perché accoglievo i vip in tribuna autorità". Ah, e quindi era talmente imbranato da sconsigliare di affidargli la gestione e la vendita di quattro bibite e due pacchetti di pop-corn?

Diego Santini

Di Maio bibitaro

 

Lettera 9

Caro Dago, rilevo con non troppo stupore che in occasione del ventesimo del tuo sito molti si affannano a riempire di contenuti e spiegazioni il senso e l' attività di "Dagospia". Per quanto mi riguarda, ti seguo da 15 anni, la tua edicola ovvero la tua "prima pagina", sono strumenti indispensabili per comprendere ciò che avviene nel paese, al di la delle rappresentazioni o story telling interessati.

dago con la redazione (giorgio rutelli francesco persili federica macagnone riccardo panzetta alessandro berrettoni)

 

Alcuni purtroppo non se ne sono ancora accorti. Tra i molti mi sembra di riconoscere un certo Matteo Salvini, il quale non si comprende se su consiglio di qualcuno politicamente stupidissimo ( o furbo interessato), abbia deciso di assumere uno standing ( apparenza mediatica) da "senza palle", coinvolgendo in questo alcuni front men, brave persone, ma assolutanente inadatti a sostenere un confronto televisivo.

 

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

È incomprensibile come certi politici, di maggioranza da un lato e di opposizione, non si rendano conto di come sta mutando l'opinione pubblica, che ricerca posizioni chiare e decise e non dei banali Forrest Gump della serie "...male non fare paura non avere..."

Max

roberto d'agostino

 

Lettera 10

Caro Dago, dopo una settimana di lavoro e tra Testaccio e Trastevere ho speso 30 euro + 25 di multa per errato parcheggio...me cojoni lo sharing! Ridatece er trasporto pubblico! 

Sergio

 

Lettera 11

salvini renzi

Caro Dagos, Conte si stupisce che i renziani abbiano votato per Salvini nella Giunta per le autorizzazioni a procedere: e reclama la ritrovata 'sintonia' con il Senatore semplice, venuta meno anche per il caso Baffi. La 'sintonia' come categoria politica e valore civile contro la libertà di coscienza e tornando al voto su Salvini, contro il rispetto dei fatti e dei programmi del governo che Conte presiedeva, sottoscrivendone gli atti.

 

conte casalino

 Insomma, a Conte piace sconfessarsi da sé, non solo sbarazzarsi degli avversari, per eletti che siano, lui che è un non eletto. Gli resta da capire che, votando per l'incriminazione di Salvini, non è più in sintonia col se stesso di prima: assolvendolo, non è in sintonia col se stesso di oggi. La dissociazione che gli duole non è, insomma, colpa della ritrovata o mancata sintonia degli altri, ma nelle sue scelte di coerenza di vita politica e con se stesso.

Raider

 

Lettera 12

NUNZIA DE GIROLAMO FRANCESCO BOCCIA

Dagovski, 

Boccia degno marito della De Girolamo. Lei balla con le stelle. Lui governa tra le nuvole.

Aigor

 

Lettera 13

Caro Dago, coronavirus, oltre 100 mila morti negli Stati Uniti, il numero più alto al mondo. Sì, come no. Non si è mai sentito di un cinese morto in Italia, figurarsi se Xi Jinping va a raccontare in giro di quelli deceduti in patria per il virus con cui la Cina ha infettato il mondo.

E.Moro

assistente civico francesco boccia

 

Lettera 14

Caro Dago, oggi la Svizzera ha bocciato la riaperture delle frontiere con l’Italia, ma ha dato il via libera a francesi, tedeschi e austriaci. Non solo, tra una settimana saranno di nuovo consentite prostituzione e attività nei locali erotici. A questo punto mi viene da pensare che a Berna le squillo abbiano più potere della nostra Ambasciata... 

Giorgio (Lugano)

 

Lettera 15

roberto d'agostino ph adolfo franzo'

Caro Dago, riapertura confini regionali, il ministro Francesco Boccia: "Nessun passaporto sanitario: è contro la Costituzione".  Ma va là. Dopo che per mesi l'hanno messa nel tritacarta - l'inico diritto garantito era quello dell'Esecutivo di governare per decreti - ora si ricordano che esiste anche una Costituzione. Come un ateo che cita Bibbia e  Vangelo.

L.Abrami

 

PAOLO GENTILONI

Lettera 16

Caro Dago, il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni: «Il piano europeo da 750 miliardi di euro per l'emergenza coronavirus è una svolta storica, ora gli Stati approvino». Un "piano" non può essere una svolta storica fintanto che non viene tradotto in azione. E viste le pressioni dei cosiddetti "Paesi frugali" questo è ben lontano dall'esserlo.

Ranio

Pablo Bonuccelli

 

Lettera 17

Caro Dago, contro le minacce dei" Carc" verso Fontana non s'ode un flatus vocis dalla "Commissione contro l'Odio", né si muove foglia che toga non voglia. Se al posto del governatore lombardo ci fosse stato un Rossi o un De Luca, il Bonuccelli penderebbe a Falce&Martello in giù.

Giorgio Colomba.

 

il senatore mario monti foto di bacco

Lettera 18

Caro Dago, Mario Monti esulta per la proposta da 750 miliardi di Recovery Fund e dice ai sovranisti che senza Europa si troverebbero la Troika a Roma. Pover'uomo, non sa di cosa parla. Senza Europa non ci sarebbe né la Commissione Ue né la Bce. E quindi a Roma tuttalpiù potrebbe venirci il Fmi. Condoglianze alla Bocconi: con simili soggetti a rappresentarla...

Pino Valle

 

Lettera 19

FRANCESCO BOCCIA SI PRESENTA CON LA MASCHERINA ALL'ORECCHIO E BORRELLI SE LA RIDEbeppe sala beve birra con alessandro cattelan

Caro Dago, dietro alla farsa delle manifestazioni dei centri sociali contro Fontana c'è il PD. Nessuno in Lombardia è così cerebroleso da aver dimenticato ciò che il sindaco di Milano, Sala e quello di Bergamo, Gori (entrambi del PD) hanno inscenato durante la pandemia, invitando la gente a uscire e frequentarsi in nome dell'antirazzismo (sic) alimentando di fatto l'epidemia che ha poi causato 15 mila morti

CRISTINA PARODI E GIORGIO GORI

Paul 

 

Lettera 19

TRENORD

Dago darling, premesso che sia la Regione Lonbardia sia i comuni lombardi hanno fatto pochissimo per attenuare l'inquinamento atmosferico che grava sulla parte piana della regione, non capisco lo sciaccallaggio su tutto quello che é lombardo. Ci si é messa anche una eminente virologa che ha parlato di treni lombardi "vecchi e sporchi". Si vede che la signora non ha mai preso un treno Coralia che da Milano porta a Tirano, dove si prende il Trenino Rosso del Bernina per raggiugnere Sankt Moritz. Beati, comunque, i laziali o i campani che hanno treni modernissimi e pulitissimi. E ora ovviamente anche costantemente igienizzati. Ossequi 

Natalie Paav

 

Lettera 20

1985, quelli della notte roberto d'agostino e renzo arbore 1985conte di maio

Dagospia compie vent'anni, un ragazzetto o poco più. Mille auguri al mio breviario della sera. Tanti interventi “commemorativi” (ci vorrebbe proprio un bel francobollo, un annullo o un'impronta rossa, almeno), tutti a metter l'accento sulla pornografia. Certo che il sito è pornografico: si occupa principalmente di politica italiana; se non è pornografia quella … un vero bordello berlinese: Conte al guinzaglio di Casalino; Giggino, u prestiggiuoso minisctre de le furescte, sedotto al parco dalla Saba, Diggei Fefè, la Cazzolina, Toninelli, Pantuanelli, il velenoso Boccia in Di Girolamo... Certo che manca qualche cosa; per esempio le porno-cronache politiche a fumetti, sul modello (ispirato dai morotei) del glorioso ABC. Ma oggi nessuno è più capace di disegnar fumetti politicamente scorretti.

Ad Maiora, Valery Monaco

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…