antonella elia

“PROVO UN CERTO IMBARAZZO NEL RIVEDERMI. SÌ, ERO PROPRIO OCA” – PARLA LA REGINA DELLE SVAMPITE, ANTONELLA ELIA - "DOPO 'NON È LA RAI' MI PAGAVANO 5 MILIONI PER FIRMARE AUTOGRAFI IN DISCOTECA - PER RAIMONDO VIANELLO NON DOVEVO SAPERE NULLA DI CALCIO, MA SOLO FARMI LE UNGHIE" - LA SCENA IN CUI LEI SI COMPLIMENTÒ CON LA CONCORRENTE ANIMALISTA CHE RIFIUTÒ LA PELLICCIA VINTA GRAZIE ALLO SPONSOR: “MIKE SI ARRABBIÒ DA PAZZI, IO MI MISI A PIANGERE E LUI: “MA PERCHÉ TE LA PRENDI TANTO? TI HO SOLO DETTO CHE SEI RINCOGLIONITA” - IL MIO FIDANZATO? NON RIESCO AD ACCETTARE L’IDEA CHE…” – VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Renato Franco per il “Corriere della Sera”

 

(...)

 

ANTONELLA ELIA

Il primo lavoro in tv è subito un botto: «La Corrida» di Corrado.

«Il mio sogno era fare l’attrice, facevo continui provini per il cinema, ma non mi prendevano. Invece Corrado mi ha preso al volo».

 

Come colpì Corrado?

«Lo facevo ridere, amava molto le mie gaffe naturali, puntava molto sull’improvvisazione e usava la mia goffaggine per fare spettacolo come poi è successo anche con Raimondo e Mike».

 

All’epoca faceva teatro, sognava il cinema, ma finì in serie B, la tv...

«La tv per me era terrorizzante, avevo paura di apparire, quando scendevo le scale morivo dalla vergogna. Però rispetto alla tournée teatrali a cui ero abituata la tv era un mondo privilegiato. Quando lavoravo per il teatro dividevo la camera con tre ragazze».

 

La tv era ricca...

«Infatti è quello che mi ha fregato. Mi dicevo, sai che c’è? Chi se ne frega del teatro... Le uniche tournée fighe che ricordo erano quelle dei musical, perché cantanti e ballerini sono simpaticissimi, gli attori di prosa invece sono un po’ pesanti, di una pesantezza infinita, due palle proprio. Ora se la prenderanno, permalosi come sono... ma lo devono sapere».

 

Arrivò a «Non è la Rai», ma era «vecchia».

ANTONELLA ELIA

«Avevo 27 anni, le altre ragazze 15-16. Stavo facendo un programma con Jocelyn e mi hanno tolto a metà dalla sua trasmissione per andare a Non è la Rai . Jocelyn non la prese benissimo, se la legò al dito... Boncompagni mi scelse perché lo facevo ridere».

 

Come visse quell’anno di popolarità accesa, violenta?

«Io la popolarità l’ho sempre vissuta un po’ male, non ho mai pensato che fosse una figata, anzi mi innervosiva questo marasma di ragazzini in delirio che ci aspettavano fuori dagli studi. Facevo anche tante serate in discoteca, ma mi sentivo strana ad andare in un locale a firmare autografi ed essere pagata per questo. Mi chiedevo: ma come è possibile? Vado lì, non faccio niente per un’ora, e mi pagano».

ANTONELLA ELIA

 

Quanto la pagavano?

«Tantissimo, anche cinque milioni, o forse quattro. Cifre esorbitanti... Ero piccola, avevo 27 anni e lei dirà, mica tanto piccola, ma io ho avuto uno sviluppo non regolare, ho sempre avuto 20 anni di meno dell’età biologica. Ero sovrastata da tutta questa popolarità, mi destabilizzava. Ti fai delle domande: ma veramente merito, valgo tutto questo? La stessa follia mi accadde dopo la prima Isola dei famosi , con paparazzi e persone comuni che mi inseguivano».

 

Ha fatto anche tre anni di «Pressing» con Vianello. Una trasmissione di calcio senza sapere niente di calcio. La famosa competenza...

Sorride: «Quella che io ritengo di non avere mai, lì era l’apoteosi. Raimondo voleva assolutamente che io non sapessi nulla di calcio, io andavo a vedere le partite di domenica con Raimondo e il gruppo di autori, e lui mi diceva: si faccia le unghie, non si preoccupi del pallone. La sera ero disperata, andavo in onda e cercavo di dire qualcosa, ma qualsiasi cosa dicessi Rimondo la usava per far ridere».

 

Quindi svampita per professione o per Dna?

«Dovete dirlo voi. Svampita per professione sicuramente, perché tutti quelli con cui ho lavorato chiedevano che io fossi goffa e facessi ridere, nessuno mi istruiva per essere seria, compita e professionale».

 

Lei nemmeno ci provava...

ANTONELLA ELIA mike bongiorno

«Io ci marciavo, mi faceva comodo e mi era richiesto. Se avessi detto cose sensate Raimondo mi avrebbe cacciato. Certo rivedendomi adesso, mi dico: ammazza quanto ero oca, mi imbarazzo vedendomi, mamma mia; va beh che ero ragazzina, ma avevo già 30 anni».

 

Che per lei sono dieci però.

«Anche questo è vero. Sento un certo imbarazzo rivedendomi, sembro una 30enne adolescente. Sì, ero proprio oca».

 

Ora non è più oca?

Ride: «Me la sono cercata... diciamo che oggi riesco a reggere i ruoli un pochino più seri, quindi sempre oca resto, ma c’è più professionalità e pelo sullo stomaco».

 

Gli anni Novanta per lei furono strepitosi: Corrado, Vianello e pure Mike Bongiorno, che la chiamò alla «Ruota della fortuna». Lo stregò sempre grazie all’ocaggine?

«Sì, assolutamente. In realtà io non volevo fare La ruota , ero all’apice della carriera e andare e girare le caselle mi sembrava tornare indietro. Tutti pensano che io sia rimasta lì dieci anni, ma fu un solo anno. Di fuoco. Successe di tutto».

 

Perché accettò nonostante pensasse fosse un passo indietro?

«Mike mi chiamava tutti i giorni e cercava di convincermi, alla fine ho ceduto, mi sembrava scortese rifiutare».

antonella elia

Oggi diventerebbe virale la scena in cui lei si complimentò con la concorrente animalista che rifiutò la pelliccia vinta grazie allo sponsor... Mike la insultò e la invitò ad andarsene, lei rispose piccata: «Certo che me ne vado».

«Mike si arrabbiò da pazzi, me ne disse due o tre, io mi misi a piangere e lui mi fece chiamare in camerino: “Ma perché te la prendi tanto? Ti ho solo detto che sei rincoglionita”. E mi abbracciò. Mike mi voleva bene, come Raimondo e Corrado».

 

Era all’apice e decise di andare a fare teatro.

«Errore fatale lasciare la tv per andare a fare La bella e la bestia a teatro, un schifezza di spettacolo, perché purtroppo io cantavo e non sono brava a cantare. Fu un disastro, lì ho distrutto la mia carriera».

 

Anche perché nel frattempo accettò di andare anche a Telemontecarlo.

antonella elia

«Quel genio del mio agente, Lele Mora, mi mandò a fare una trasmissione stupidissima, quel genio sosteneva che Tmc sarebbe stata il nuovo polo, ma io avevo l’esclusiva con Canale 5. Così Mediaset mi strappò il contratto in faccia, Mike era arrabbiatissimo: ti ho lasciata libera per andare a fare teatro e tu vai con la concorrenza. Tu con noi hai chiuso!».

 

Che ha fatto quindi?

«Sono andata a Los Angeles a vivere tre anni per studiare recitazione, con il solido obiettivo di fare l’attrice. Ma anche lì ho fallito». In effetti Pupi Avati le disse che non sapeva recitare. Aveva ragione? «No, ma quando mai... Il provino andò da schifo, lui mi aprì in due e solo quando mi misi a piangere mi disse: vedi adesso sei credibile».

 

Ma non servì, non la prese...

«Ovvio che no, con lui recitano solo i grandi e io ero troppo piccola e cagna per lavorare con lui. Che poi, era una fiction che ho anche visto, niente di che, poteva pure prendermi senza farla tanto lunga».

antonella elia

 

È fidanzata con l’attore Pietro Delle Piane. Vi sposate?

«Ho deciso di no. Per ora. Poi si vedrà».

 

Lui però gliel’ha chiesto due volte.

«Ho detto sempre sì, perché è scortese dire di no. E poi nei sogni sarebbe bellissimo sposarsi».

 

Lui ha 10 in meno. Pesa la differenza di età?

«Sì. Non riesco ad accettare l’idea che il mio uomo improvvisamente mi veda brutta e vecchia. Io tra dieci anni ne avrò 70, lui 60, sarà nel fiore... mi viene da piangere».

 

Non pianga, che mi commuovo anche io, lui la amerà comunque.

«Dieci anni sono tantissimi, invecchiare mi fa molta paura, è inaccettabile che mi veda crollare a pezzi... Io ho sempre vissuto randagia, non ho avuto una famiglia, e forse proprio per questo non l’ho ricreata».

 

(...)

Lei è manesca?

Antonella Elia

«Vorrei. Ma non si può, non è socialmente corretto. Però due sberle le darei con gran piacere quando litigo con qualcuno».

 

Che ricordi ha dell’«Isola»?

«Io adoro l’ Isola dei Famosi . C’è passione, divertimento. La farei tutta la vita. Cosa fai di professione? L’Isola dei Famosi . Io adoro stare nella natura selvaggia. E poi io sono nata per condurre l’ Isola , sarei la regina. Quando la guardo mi chiedo: ma perché non la conduco io?».

 

antonella elia

Sarebbe più brava di Ilary Blasi?

Ride. «Beh certo, non c’è il minimo dubbio. Scherzo, dai. Forse sarei talmente caotica che non si capirebbe niente, quindi non sarei adatta a fare la conduttrice, troppo casinara».

 

Quindi lei cosa è brava a fare?

Scoppia a ridere. «Niente».

antonella elia pietro delle piane le iene 1antonella elia

 

antonella elia temptation islandantonella elia contro tutti 9lite tra antonella elia e valeria marini 9antonella elia antonella eliaMIKE BONGIORNO ANTONELLA ELIA antonella elia foto di baccoraimondo vianello antonella elia

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”