renzi oscar

1. RENZI CI AVVERTE CHE FINO AL 2023 COMANDERÀ LUI. ED È MOLTO PROBABILE CHE VADA COSÌ 2. BERLUSCONI LOTTA COME PUÒ PER FAR GALLEGGIARE FORZA ITALIA INTORNO AL 15% E NON HA PRONTO ALCUN EREDE. SEMMAI, CON GLI EREDI CI LITIGA. GRILLO È IMPEGNATISSIMO NELLA DISTRUZIONE DI QUELLO CHE HA COSTRUITO

Matteo Renzi davanti ad una foto di Maurizio Landini, Matteo Renzi davanti ad una foto di Maurizio Landini,

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. INVECCHIARE RENZIANI

“La maggioranza è blindata fino alla fine della legislatura e nel 2018 vinciamo noi”. Il premier spaccone va al centosettesimo talk show (Berlusconi da premier era molto meno invadente) e ci avverte che fino al 2023 comanderà lui. Oggi si deve ammettere che è molto probabile che vada così. Silvio Berlusconi lotta come può per far galleggiare Forza Italia intorno al 15% e non ha pronto alcun erede. Semmai, con gli eredi ci litiga. Salvini si è messo in scia a Marine Le Pen e può segnare un grosso risultato (anche il 25-30%), ma da solo non va da nessuna parte. Beppe Grillo è impegnato nella distruzione di quello che ha costruito.  

 

renzi televisionerenzi televisione

In questa situazione di forza – o di debolezza altrui – Renzie può perfino permettersi di perdere un pezzo di partito e ieri ha polemizzato con quel Landini che potrebbe guidare una nuova forza di sinistra. E’ un fatto che in questo primo anno di governo Renzie non è cresciuto nessun leader credibile che possa sfidare il presidente del Consiglio nel 2018. L’unico che ha fatto passi avanti è Salvini, ma senza un accordo con Berlusconi e Alfano non può pensare di vincere.

 

 maria elena boschi 55fa164.0 maria elena boschi 55fa164.0

In questa situazione, con un’autostrada davanti aperta per anni e anni, il premier spaccone si prepara a riformare le tv. Già oggi gode di un appoggio catodico imbarazzante e chissà come riuscirà a cementarlo ulteriormente con la scusa di rendere la Rai “indipendente dai partiti”. Forse non moriremo renziani, ma di certo invecchieremo parecchio.

 

 

2. A CHI LA SCUOLA? A NOI!

matteo salvini 5matteo salvini 5

Matteuccio nostro vara un’imponente operazione-consenso sulla scuola. Il Corriere titola con enfasi: “La sfida del premier: mai più precari. Lanciato il piano per l’istruzione: un miliardo di euro già nel 2015. Possibile destinare il 5 per mille. La contestazione di alcuni insegnanti” (p. 2). Il titolo in prima invece è surreale: “In cattedra solo per concorso”. Oggi ci si va solo per calcio in culo? Felice anche il Messaggero: “Prof solo per concorso e soldi dal 5 per mille. Ecco la scuola del futuro” (p. 2).

matteo salvinimatteo salvini

 

Molto meno entusiasmo su Repubblica: “Nuova scuola al via, addio precari in aula e 5 per mille agli istituti. Ma i prof protestano” (p. 9). In dubbio anche la Stampa: “Promesse, contestazioni e rinvii. Nasce la nuova riforma scolastica” (p. 2).

 

Con l’assunzione dei precari, Renzie risolverà giustamente anche il problema della moglie Agnese, insegnante senza cattedra. L’unica cosa di sinistra fatta dal premier nasce in famiglia.

 

 

3. UN RENZIE È PER SEMPRE

matteo salvini e lubambamatteo salvini e lubamba

Dunque Matteuccio nostro mostra i muscoli nel deserto che è la politica italiana: “Renzi: Landini è uno sconfitto. Io duro fino al 2018 e poi vinco. Il premier: ha perso contro Marchionne, se fa politica solo Sel può seguirlo” (Corriere, p. 5). Se ne ricava che il duo Pittibimbo-Marpionne rappresenta i vincitori d’Italia. Il capo del governo si è anche graziosamente espresso sull’insider trading sulle Popolari: “Mi auguro che venga fatta chiarezza al più presto perché sono state fatte polemiche ridicole e dette castronerie galattiche. Un galantuomo come Ciampi insieme a Draghi tentò di fare queste norme. Noi abbiamo ripreso quel principio” (p. 5).

 

fitto berlusconifitto berlusconi

Repubblica tenta di prevedere le mosse dei nemici di Renzi: “Dissidenti dem e forzisti preparano la trappola sull’Italicum. Sull’apparentamento al ballottaggio potrebbe crearsi una maggioranza trasversale di deputati” (pp. 6-7). La Stampa scruta il campo a sinistra: “La sinistra apre le porte ma il leader Fiom frena. Cgil scettica: ‘Vuol far politica? Il sindacato è un’altra cosa” (p. 5). Stesso intento per il Messaggero: “Da Sel ai No Tav, la sinistra di Maurizio. Prima sfida: il referendum sul Jobs Act. La discesa in campo del leader sindacale agita i capi attuali che temono di finire rottamati. Renzi invece scommette sul nuovo avversario che lascerebbe al Pd il ruolo di polo di governo” (p. 7).

BERLUSCONI ARRESTOBERLUSCONI ARRESTO

 

 

4. E ORA SOTTO CON LE TV

Pittibimbo è ansioso di mettere le mani sulla tv, visto che tanto il patto del Nazareno non serve più. “Rai, arriva la riforma. Gasparri insulta il premier. Il senatore di Fi: ‘E’ un vero imbecille’. Il padre del capo del governo annuncia una querela” (Repubblica, p. 13). Gasparri aveva scritto su Twitter: “Sei davvero una persona spregevole, torna nella loggia del babbo”.

 

La Stampa riporta: “Lite a distanza con Gasparri sulla Rai. ‘Matteo è un ditta torello, finirà male’. Il premier: non può essere disciplinata da una legge che porta il suo nome” (p. 4). Messaggero: “Rai, via la Gasparri anche per decreto’. L’annuncio del premier: a marzo la riforma, non vogliamo che i vertici siano nominati da una legge che porta quel nome” (p. 9).

matteo renzi e berlusconi 0aa87941matteo renzi e berlusconi 0aa87941

 

 

5. ULTIME DA FARSA ITALIA

Il CaiNano studia come tenere a bada il partito: “Non ricandidare i fittiani, Berlusconi ci pensa. Il leader tentato dall’espulsione per i Ricostruttori. E Fitto strizza l’occhio al Carroccio” (Corriere, p. 8). Tiene banco anche il nodo delle alleanze: “Fi e Lega, divorzio alla veneziana. Toti: ‘Salvini è solo un narcisista’. La candidatura di Tosi contro Zaia in Veneto spacca il centrodestra” (Stampa, p. 7).

 

BERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLIBERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLI

E nel casino generale, torna in cattedra Sciaboletta Scajola: “Forza Italia non esiste più da tempo. E’ rimasto solo Silvio Berlusconi, un po’ appannato, stanco, ormai avanti con gli anni eppure, nonostante i problemi familiari e giudiziari che sappiamo, i ricattini delle Olgettine e tutto il resto, ancora con una buona dose di autorità carismatica. Ma da solo, senza una rete sul territorio, a quanto può arrivare? Tra il 12 e il 16%. Un po’ poco, direi”. E il Cerchio magico? “Non è immaginabile che la linea politica dei moderati italiani sia dettata da Maria Rosaria Rossi e Deborah Bergamini… o dall’avvocato Niccolò Ghedini, un ottimo penalista, ma che insomma…beh…” (Corriere, p. 8).

 

 

6. PAPI SILVIO E LA “ROBA” DI CASA

Affari&Finanza di Repubblica si occupa delle finanze di Arcore: “Fininvest, vendite di fine stagione e adesso la famiglia passa alla cassa. La corsa dei titoli del gruppo sull’onda del patto del Nazareno è finita. Le cessioni non mettono comunque in discussione il controllo degli asset più pregiati ma consentono di rimpinguare i dividendi che alimentano i patrimoni di Silvio Berlusconi e dei suoi figli” (p. 2).

silvio berlusconi e il fumo dalla testasilvio berlusconi e il fumo dalla testa

 

 

7. TOGHE ROTTE

Incerti se farsi asfaltare subito o rate, i magistrati italiani litigano sullo sciopero. “Responsabilità civile, i magistrati si spaccano e bocciano lo sciopero. Il presidente dell’Anm: rischiavamo di passare per una casta. Richiesta di incontro a Mattarella. La legge vicina al sì finale. Niente più filtro sui ricorsi, e il ‘travisamento del fatto e delle prove’ come colpa grave. Il segretario di Mi: ‘Prima le ferie, adesso questo, domani cosa ci aspetta?” (Repubblica, p. 13).

 

 

8. TRAGEDIA GRECA

E’ il momento degli impegni precisi per la Grecia di Tsipras. Repubblica: “Ecco il piano di Atene, addio promesse elettorali. Deregulation, riforma dello Stato e un’apertura ai privati. Il documento di sei pagine sarà consegnato oggi a Ue, Bce e Fmi. Forse l’unica misura umanitaria sarà il blocco della confisca delle case. Syriza aveva promesso salario minimo, luce gratis e assistenza per i più poveri” (p. 2). James Galbraith, figlio di John Kenneth e consulente di Varoufakis, ha partecipato alle trattative e dice a Repubblica: “Le lezioni sono due: la Germania detta legge, ma il suo potente governo è diviso e imprevedibile. Tutto questo è inquietante per il futuro dell’Europa” (p. 3).

 

 

9. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

VITTORIO EMANUELE DI SAVOIA CON IRMA CAPECE MINUTOLO VITTORIO EMANUELE DI SAVOIA CON IRMA CAPECE MINUTOLO

Conti italiani sempre sotto esame,a Bruxelles. Corriere: “Pagelle Ue anticipate per Francia e Italia. Venerdì il supplemento d’esame alla manovra. Il nodo del debito. Padoan: avanti sulla cessione di Poste e Fs. Con i nuovi margini europei Roma (con Parigi) rischia di meno, ma la Commissione valuta nuovi rilievi” (p. 15).

 

 

10. BANCHE IMPOPOLARI

Il Corriere Economia infierisce sulle Popolari: “I sei vizi da togliersi in fretta. Dal voto capitario al valore delle azioni che viene determinato solamente con una perizia di parte.Un sistema che ne gli anni si è dimostrato incapace di rinnovarsi, nascondendosi dietro la mutualità. Il paradosso del valore delle aziende, con le non quotate che valgono multipli delle banche più grandi e solide” (p. 4).  

 

 

henry john woodcockhenry john woodcock

11. AGENZIA MASTIKAZZI

“Nozze Popolari: Marostica con Alto Adige” (Stampa, p. 17). Qualcosa si muove!

 

 

12. ULTIME DA UN POST PAESE

Bella storia edificante sul Giornale: “Per colpa di Woodcock la Repubblica paga il ‘re’. A Vittorio Emanuele di Savoia, prosciolto da tutte le accuse, è stato riconosciuto un risarcimento di 40mila euro per i sette giorni in cella. L’inchiesta su squillo e tangenti è un altro flop del pm. Il difensore: ‘Il principe sconvolto per quello che gli hanno fatto alcuni magistrati” (p. 6). Ma quanto ci costa Woodcock?

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)