
“LA PRIMA VOLTA AL CINEMA, A 12 ANNI, UN PEDERASTA ACQUATTATO PROVÒ AD ABBINDOLARMI, MA IO ME LA SVIGNAI” – RICORDI SENZA FILTRO DEL 94ENNE FULVIO LUCISANO, PRODUTTORE DI OLTRE SEICENTO FILM – L’INGRESSO NEL MONDO DEL CINEMA GRAZIE A GIULIO ANDREOTTI (“HO TENUTO LA TESSERA DELLA DC FINO ALL’ULTIMO”). LA SCOPERTA DI TROISI: “QUANDO PARLAVA NON SI CAPIVA NULLA. LO CONVINSI A RIPETERE LE FRASI PIÙ VOLTE” – E POI IL RAPPORTO CON ALBERTO SORDI (“CASA SUA MI METTEVA TRISTEZZA”), BUSTER KEATON (“TENDEVA A FISSARE LE PERSONE”), FEDERICO FELLINI, QUENTIN TARANTINO… – VIDEO
Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”
Fulvio Lucisano, dove ha visto i primi film?
"Al cinema Eden, in piazza Cola di Rienzo, a Roma. Con una lira se ne potevano vedere due. In sala c'erano spesso acquattati dei pederasti, uno di questi una volta provò ad abbindolarmi, ma io me la svignai".
Erano episodi frequenti?
"Purtroppo sì".
Quanti anni aveva?
"Dodici. Quindi era all'inizio della guerra, io sono del 1928".
[…]
Com'è entrato poi nel mondo del cinema?
"Grazie a Giulio Andreotti".
Cioè?
fulvio lucisano sul set di ricomincio da tre con massimo troisi e raimondo castelli
"Mi ero iscritto alla Democrazia cristiana di Prati, di cui divenni il delegato dei giovani. Il presidente era Andreotti. Al congresso del partito del 1949 a Venezia mi presentò Cesare Lo Monaco, che lui aveva appena nominato direttore generale dell'Istituto Luce".
Aveva espresso il desiderio di entrare nell'ambiente?
"Sì, così cominciai a frequentare l'Istituto. Il primo lavoro fu confezionare il cinegiornale per il Sudamerica".
Quanti anni aveva?
"Ventuno".
Andreotti amava il cinema.
fulvio lucisano sul set del tassinaro con giulio andreotti e alberto sordi
"Nel governo aveva la delega agli spettacoli. Fece approvare una legge di sostegno alla cinematografia, che incentiva la produzione italiana".
Però fu anche un censore.
"Sì, la Dc era forte nella censura. (Ride). I più però si autocensuravano. Oggi suona tutto anacronistico".
[…]
Ma lei voleva fare il regista o il produttore?
"Mai pensato di fare il regista, non ne avevo il talento, sempre il produttore".
Quindi produrli fu il suo primo lavoro?
"La Documento Film di Gianni Hecth Lucari comprò i miei primi documentari e mi fece lavorare per loro retribuendomi mensilmente".
E il primo film quando arrivò?
(Ci pensa) "Dev'essere stato nel 1955: I quattro del getto tonante. Con Massimo Girotti. Realizzato con la tecnica vista vision".
Quanti film ha prodotto e distribuito in carriera?
"Circa seicento".
E qual è stato il campione d'incasso?
"Sono stati due. Ricomincio da tre, di Massimo Troisi, e Notte prima degli esami, di Fausto Brizzi".
Come definirebbe la sua idea di cinema?
"Popolare, ho sempre fatto quello: cinema popolare".
I suoi incoraggiarono la sua vocazione?
"Al contrario. Papà voleva che facessi l'avvocato. Mi sono laureato in legge, ma non ho mai esercitato".
E sua madre?
"Mia madre, Iole Contini, morì che avevo cinque anni, per un tumore".
Ne ha memoria?
"Sì, anche se poi da grande mi ha dato fastidio ritrovare alcune sue lettere. In una, inviata a mio padre, si raccomandava di stare "attento a Fulvio, che è ribelle".
Non era vero?
fulvio lucisano con la figlia federica foto di bacco
"Ero un bambino!"
Suo padre si risposò?
"Sì, tre anni dopo, con Adalgisa, i cui parenti erano tutti fascisti. Ebbe da lei altre due figlie".
E come andò con la matrigna?
"Così così. Non facemmo mai amicizia. A sedici anni me ne sono andato via di casa".
[…]
Cosa ricorda dell'occupazione nazista a Roma?
"Il coprifuoco. Ma con mio fratello Lucio e un compagno che abitava nel nostro palazzo, Giorgio Desideri, uscivamo lo stesso, per scrivere sui muri frasi contro i tedeschi".
Ebbe mai paura?
"Eravamo giovani e non ci si pensava. Il padre di Giorgio lavorava ai telefoni di Stato e ci metteva in guardia sui vari pattugliamenti delle Ss: "State attenti che fa freddo!", diceva".
Dove abitavate?
"In via Federico Cesi, nei pressi di piazza Cavour".
Com'era quella Roma?
"Cupa. Imprigionata. Specie dopo l'attentato di via Rasella. Ricordo che i nazisti appena arrivati deportarono i carabinieri e si insediarono nella tenenza di via Muzio Clementi".
GIULIO ANDREOTTI E ALBERTO SORDI NE 'IL TASSINARO'
Quindi lei ha fatto la Resistenza?
"Mah, resistenza passiva".
[…]
Fino a quando ha tenuto la tessera Dc?
"Fino all'ultimo".
I partiti erano molto invadenti, a lei la Dc non chiese di prendere qualche raccomandato?
"Con me mai".
Non ci credo.
"(Ride)"
In questi anni per chi ha votato?
"Pd".
La convince Elly Schlein?
marcello mastroianni federico fellini la citta delle donne
"Sono contento che tocchi finalmente a una donna, ma allo stesso tempo la sento culturalmente lontana".
Lei passa per lo scopritore di Troisi al cinema.
"Me lo fece conoscere Mauro Berardi, il produttore cinematografico. "Devi venire a vederlo al Teatro Tenda". Troisi si esibiva lì con Lello Arena ed Enzo Decaro".
Ebbe subito la convinzione che potesse funzionare anche al cinema?
"Sì, il problema era rappresentato dalla lingua di Massimo. Ricordo che ne parlai casualmente con il mio agente in Piemonte, che mi gelò: "Non lo capisco neanch'io che sono napoletano".
Come risolveste?
"Mi venne l'idea di fargli ripetere le cose più volte, "se le ripeti tre volte vedrai che ti capiranno tutti", gli spiegai. Alla fine quelle ripetizioni divennero un marchio di fabbrica".
Com'era Troisi?
"Una persona molto semplice, gradevole".
Era comunque una scommessa?
"Totalmente. Si temeva che al Nord nessuno lo avrebbe compreso. Poi ci trattavano come paria, perché due settimane prima, nel febbraio 1981, era uscito Bianco rosso e verdone, che aveva tutti gli occhi addosso".
Come avete reagito?
"La prima in anteprima la facemmo a Messina".
A Messina?
fatty arbuckle buster keaton 3
"Sì, al cinema Garden. Andammo al Sud, sperando di fare bene almeno lì. Mi mescolai al pubblico in sala. La gente rideva di gusto".
Quanto ha incassato "Ricomincio da tre"?
"Quindici miliardi di lire".
Come spiega il mito di Troisi?
"Lui sapeva davvero comunicare con la gente".
L'altra sua scoperta è stata Francesca Archibugi.
"Anche lei bravissima. Me la segnalò Leo Pescarolo. Il grande cocomero poteva vincere l'Oscar. Francesca mi regalò un cane, che poi è stato con me per anni".
Avete fatto insieme un solo film?
"No, due, l'altro è Con gli occhi chiusi. Poi aveva un contratto e non l'ha rispettato".
Perché?
massimo troisi ricomincio da tre 5
"Forse voleva essere più libera, non voleva interferenze".
Un produttore interferisce?
"Per forza, ci mette i soldi, vuol dire la sua".
E come finì?
"Siamo andati in tribunale e abbiamo vinto noi".
Ha prodotto Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Chi era il più bravo tra i due?
"Ciccio; Franco era più naif".
Ha lavorato anche con Buster Keaton. Che tipo era?
"Un po' strano. Tendeva a fissare le persone".
massimo troisi ricomincio da tre 4
Com'è nato il legame con Quentin Tarantino?
"Mi colpì perché a Venezia portò con sé una sua personale copia in 35mm di un mio film, Cosa avete fatto a Solange?, e la fece proiettare. Ci fu una simpatia reciproca".
Lei è stato molto amico di Alberto Sordi.
"Me lo presentò Gianni Hecht, sarà stato il 1952 o 1953".
Dove vi vedevate?
"Al ristorante, a San Cosimato. Cercavo di evitare di andare a casa sua".
Perché?
"Mi metteva tristezza. C'era sempre sua sorella, il fratello ingegnere che gli faceva da agente, 'sto cane che metteva il muso fuori dal cancello".
francesca archibugi foto di bacco
Chi pagava al ristorante?
"Pagavo io!"
Avete fatto un unico film insieme, Il Tassinaro?
"No, furono quattro: tre come regista e attore, Il Tassinaro, Un tassinaro a New York, Io e Caterina. E uno con Sordi solo attore: Una botta di vita".
Come nacque il Tassinaro?
"Convincemmo Andreotti e Fellini a partecipare. C'è anche un cameo di Alessandra Mussolini. Sordi era intransigente su certe cose, pretendeva che ci fosse anche il figlio del musicista Piero Piccioni, a me pareva una sequenza troppo lunga: discutemmo".
Chi la spuntò?
fulvio lucisano la figlia federica e aurelio de laurentiis foto di bacco
"Io andavo a rivedere i film al cinema, e mi accorsi che non funzionava, così dopo tre settimane feci una cosa che oggi sarebbe impossibile: tagliai due volte il film".
A uscita già avvenuta?
"Sì, la parte del figlio di Piccioni la dimezzai".
[…]
Fellini come l'ha convinto a recitare?
"Quello è merito di Sordi. "Se convinci Andreotti, partecipo anch'io". Non volle essere pagato. Gli feci un regalo. Fellini aveva ingaggi altissimi".
Poi giraste il sequel a New York?
"Sordi era popolarissimo anche in America, la gente lo fermava mentre passeggiava sulla Fifth Avenue. Trascorremmo il Capodanno al Caffè Roma e lì venne a salutarlo Andy Warhol, era un mito anche per lui".
Come andarono le riprese?
fulvio lucisano francesca malago carlo verdone foto di bacco
"Ricordo che sull'aereo ci ritrovammo con Troisi, con il quale nel frattempo eravamo in causa, perché non volle più fare il secondo film con noi, come da contratto. Fu un lungo viaggio pieno di imbarazzo".
È difficile trattare con gli attori?
"Sono animali strani. Vanno seguiti, accettati".
Quanto costa oggi fare un film?
"Dipende dal costo degli attori, dal film. Servono almeno tre milioni e mezzo di euro".
Cosa propone per fare tornare la gente al cinema?
paolo cirino pomicino e fulvio lucisano con la figlia paola foto di bacco
"Più comodità. Poltrone e schermi più grandi. Servizio alla poltrona, se lo si richiede".
I gusti sono cambiati rispetti agli anni d'oro?
"Mah, la gente oggi è meno naif. Ma alla fine, come sempre, chiede di essere indirizzata. E di divertirsi".
E lei si diverte ancora?
"Io vengo ancora ogni giorno in ufficio, leggo i copioni, lavoro".
Ha 94 anni, potrebbe riposarsi.
fulvio e federica lucisano foto di bacco
fulvio lucisano
fulvio lucisano intervistato
aurelio de laurentiis con federica e fulvio lucisano foto andrea arriga
fulvio lucisano
fulvio lucisano foto di bacco
"Perché? Questa è sempre stata la mia vita".
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fulvio lucisano foto di bacco
fulvio lucisano
fulvio lucisano