“CHE COSA BIZZARRA SENTIRSI PURI DICENDO ‘IO NON VENGO A CONDIVIDERE UNO SPAZIO’ E POI LAVORARE PER LE MULTINAZIONALI CHE COMBINANO DISASTRI SINDACALI” – ROBERTO SAVIANO, OSPITE DI “PIU’ LIBRI, PIU’ LIBERI”, LANCIA UNA STOCCATA AL VELENO CONTRO ZEROCALCARE CHE HA DISERTATO LA NUVOLA IN POLEMICA CON LA PRESENZA DI "PASSAGGIO AL BOSCO", LA CASA EDITRICE DI ISPIRAZIONE NAZIFASCISTA – LO SCRITTORE RICORDA LA SERIE SU NETLIX DEL FUMETTISTA E AFFONDA IL COLPO: “OGNUNO DI NOI LAVORA CON MULTINAZIONALI CHE LIMITANO DIRITTI SINDACALI O CHE ELUDONO IL FISCO TRAMITE PIATTAFORME OFFSHORE E IL PROBLEMA È IL BANCHETTO DI LIBRI. MA DAI. COME POSSIAMO DIRCI COERENTI?"
Sara Scarafia per “la Repubblica” - Estratti
Alla fine della fiera delle polemiche, nell'ultimo giorno dell'edizione più difficile di Più libri più liberi, all'Arena Repubblica Robinson arriva Roberto Saviano e dal palco con Annalisa Cuzzocrea, in un intervento seguitissimo (dentro lo stand nemmeno posti in piedi), entra nel merito del caso Passaggio al bosco.
Lanciando una stoccata a Zerocalcare e alla sua serie su Netflix: il fumettista prima ha firmato la lettera appello contro la scelta dell'Aie di ospitare la casa editrice di ispirazione nazifascista e poi ha deciso di rinunciare alla Nuvola. «Che cosa bizzarra sentirsi puri dicendo io non vengo a condividere uno spazio e poi lavorare per le multinazionali che combinano disastri sindacali. Anche io vivo questa contraddizione che mi lacera. Per questo non mi sento puro e cerco di capire come agire al meglio».
Saviano, si riferisce a Zerocalcare dunque.
ZEROCALCARE CON EMANUELA FANELLI AL CORTEO PRO PALESTINA A VENEZIA
«Si può scegliere di non andare, certo, ma proclamare ogni singola volta la propria scelta — "non vado lì perché c'è questo", "non vado lì per quest'altro motivo" — diventa solo un modo per dirsi e dire ai propri che si è "puri", diversi, coerenti. E davvero ci cascano? Nessuno di noi è puro. Ognuno di noi lavora, volente o nolente, con multinazionali che limitano diritti sindacali o che eludono il fisco tramite piattaforme offshore e il problema è il banchetto di libri. Ma dai».
Due sere fa Zerocalcare a In onda su La7 era tornato sulla polemica: «Questa è una casa editrice che fa un lavoro di formazione per tutto quel mondo che va da Fratelli d'Italia ai gruppi di estrema destra ed è scortata dal governo di questo Paese. Andare lì dentro a normalizzare quella presenza non mi andava».
Era invece giusto esserci?
«I libri non mi hanno mai fatto paura. Ognuno fa le sue scelte, legittimamente. Una fiera del libro ha senso se tutti gli editori, di qualsiasi orientamento, accettano le sue regole democratiche: iscriversi, stare ai banchetti, confrontarsi col pubblico. Andare invece ad Atreju significa legittimare come democratico uno spazio autoritario: lì gli avversari politici vengono bersagliati, caricaturati, usati nei manifesti per dileggiarli.
Proclamare di non andare è fare una chiamata alle armi e attira moltissima attenzione. Basta con il gioco della purezza: è impossibile. Meglio imparare ad agire nel modo migliore dentro le contraddizioni che tutti, nessuno escluso, siamo costretti a vivere».
Moltissimi editori, anche diversissimi, hanno scelto di esserci ma anche di manifestare intonando "Bella ciao".
«Fare la manifestazione di fronte al banchetto ci sta, è una cosa diversa. Io mi emoziono ogni volta che si canta Bella ciao. Però qui loro hanno accettato la regola: questa è la vittoria della sinistra».
Ci si difende con i corpi e la presenza?
PASSAGGIO AL BOSCO - PIU LIBRI PIU LIBERI
«Tra tutti coloro che hanno firmato legittimamente l'appello, nessuno è stato processato da CasaPound. Io sì. CasaPound mi ha portato a processo per anni perché ho denunciato la loro prossimità culturale alla malavita di Ostia. Ho vinto, ma non mi hanno mai pagato: scappano, nascondono i conti. Per questo li detesto e li combatto da anni.
Sono sulle cover dei loro giornalacci, affiggono manifesti con scritto "Saviano cantastorie" quando faccio eventi. Per questo trovo assurdo che la mia presenza a una fiera debba essere determinata da loro. Dovremmo andare a manifestare davanti alla sede abusiva di CasaPound e chiedere di non andare in quell'orrido circo di Atreju».
La polemica ha fatto pubblicità alla casa editrice come ha detto qualcuno?
«Quel mondo quando riesce ad accedere a uno spazio democratico, una fiera, non vede l'ora di essere attaccato».
roberto saviano
zerocalcare ilaria salis
zerocalcare all'udienza di ilaria salis
in fondo al pozzo zerocalcare
LA DOTTRINA DEL FASCISMO - CASA EDITRICE PASSAGGIO AL BOSCO
CASA EDITRICE PASSAGGIO AL BOSCO
zerocalcare all'udienza di ilaria salis
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